Parte oggi in Veneto la campagna di prevenzione della bronchiolite da Virus Respiratorio Sinciziale. Un appuntamento che prenderà il via con i bambini nati a partire dal 1° gennaio 2024 e di peso superiore ai 5 chilogrammi. Il Dipartimento di Prevenzione nei giorni scorsi ha inviato alle famiglie interessate una lettera di invito a aderire alla campagna di prevenzione. A partire dal 29 ottobre saranno chiamati anche i bambini più piccoli con un peso inferiore ai 5 chilogrammi. Per loro la somministrazione avverrà direttamente in ospedale o presso l’ambulatorio del pediatra di famiglia.
Cos’è il virus respiratorio sinciziale
Si tratta di virus molto contagioso che si trasmette per via aerea o per contatto diretto con le secrezioni nasali che contengono il materiale infetto. Negli adulti e negli adolescenti l’infezione dell’apparato respiratorio causa una malattia lieve, mentre nei bambini più piccoli, sotto i due anni, può causare una polmonite e coinvolgere le più piccole diramazioni bronchiali, i bronchioliti. Ha una grande capacità di diffusione, per questo ogni anno si parla di epidemia invernale.
La diffusione
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che a livello globale le infezioni acute delle basse vie respiratorie nei bambini di età inferiore ai 5 anni, sia intorno ai 33 milioni l’anno, con oltre 3 milioni di ricoveri e più di 100.000 decessi, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Più a rischio sono i neonati prematuri e i bambini di età inferiore ai sei mesi.
Anche in Italia il virus respiratorio sinciziale rappresenta una delle principali cause di ricovero sotto l’anno, tanto che a livello nazionale esiste un sistema di sorveglianza per monitorare l’andamento delle infezioni da VRS. In Veneto sono più di novecento i ricoveri ospedalieri che ogni anno si registrano a causa del VRS. In particolare, ad essere colpiti sono i lattanti al di sotto dei 5-6 mesi. L’infezione, infatti, scatena polmoniti e bronchioliti che, generano un incremento degli accessi nei Pronto Soccorso e negli ambulatori dei Pediatri di famiglia.

Le conseguenze del virus respiratorio sinciziale
Ad oggi non esiste una terapia specifica per la cura del virus respiratorio sinciziale. Una manifestazione severa dell’infezione però può avere conseguenze anche a lungo termine.
«Per la bronchiolite causata dal Virus respiratorio sinciziale non esiste una terapia specifica, se non l’ossigeno –ha puntualizzato il professor Eugenio Baraldi, direttore del dipartimento Salute Donna e Bambino (SDB) e Direttore U.O.C. di Terapia intensiva e Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliera di Padova -. Inoltre, si è visto che questa infezione acquisita nei primi mesi di vita è una possibile concausa nel successivo sviluppo dell’asma».
Speranze da un anticorpo monoclonale
Ad alimentare le speranze di cura di questo virus che colpisce in maniera severa i bambini sotto i due anni oggi è disponibile un anticorpo monoclonale: Nirsevimab. «Si tratta di un farmaco che impedisce al virus di entrare nelle cellule delle vie aeree – ha spiegato Baraldi – . La prevenzione attraverso questo anticorpo può quindi evitare molti ricoveri e tanta sofferenza nei bimbi e nei genitori».
«È una novità epocale nel campo della prevenzione,- ha aggiunto Francesca Russo, Direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto -.Può essere somministrato ai bambini per proteggerli durante la loro prima stagione invernale. Gli studi internazionali hanno dimostrato che Nirsevimab consente di prevenire oltre l’80% dei ricoveri. La Regione del Veneto è stata tra le prime in Italia a pianificare l’avvio della campagna, che vedrà coinvolte Strutture Ospedaliere, Pediatri di Famiglia, Dipartimenti di Prevenzione nonché gli altri professionisti sanitari dell’area materno-infantile» .
Adesione gratuita e su base volontaria
La somministrazione dei primi vaccini è prevista oggi presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Padova. La Regione Veneto, promotrice della campagna, tiene a precisare che si tratta di una iniziativa gratuita e su base volontaria. «Questa possibilità di prevenzione è da tempo attesa perché rappresenta una grande svolta nella protezione della salute dei bambini. – ha spiegato Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità, Servizi sociali, Programmazione sociosanitaria della Regione del Veneto -.L’adesione alla campagna di prevenzione è gratuita e su base volontaria».