mercoledì, Luglio 9, 2025
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Verona: arriva Hyppocrates, nuova piattaforma digitale della sanità

Tecnologia, formazione e cura: la nuova piattaforma digitale Hyppocrates Verona è in grado di migliorare il SSN e la qualità della vita dei pazienti

Si chiama “Hyppocrates Verona” ed è una piattaforma digitale che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui viene erogata la cura all’interno del Sistema Sanitario Nazionale. Si tratta, infatti, di una  rivoluzione silenziosa, ma dal potenziale dirompente che sta prendendo forma nella città scaligera.

Digitalizzazione per una relazione continua tra medico e paziente

Presentato ufficialmente ieri, 2 luglio,  presso il Policlinico di Borgo Roma, il progetto, nato dalla collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Università di Verona e la Regione del Veneto, rappresenta un modello all’avanguardia di sanità integrata, centrata su digitalizzazione, formazione condivisa e relazione continua tra medico e paziente. «E’ un nuovo modo di fare medicina e formazione, fondato sulla tecnologia e sull’empatia -, ha dichiarato Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità e al Sociale di Regione Veneto -. Un approccio che vogliamo estendere a tutto il territorio regionale».

Cosa offre la piattaforma digitale Hyppocrates Verona

www.hyppocrates.net è una piattaforma digitale multicanale pensata per tre grandi categorie di utenti: pazienti, medici di medicina generale e personale ospedaliero. I suoi strumenti principali prevedono una web TV con tematiche per pazienti e operatori sanitari, Video podcast divulgativi per migliorare la comprensione dei termini e una alfabetizzazione sanitaria del pubblico; chatbot sperimentale con risposte rapide a domande frequenti. E ancora telemedicina e teleriabilitazione con algoritmi di allerta e monitoraggio post-operatorio. Infine un archivio digitale dei dati clinici, accessibile anche ai medici di base.

I vantaggi di Hyppocrates

La piattaforma digitale integrata con strumenti innovativi e tecnologici permette una comunicazione chiara e bidirezionale tra ospedale e territorio, migliorando non solo la gestione delle patologie croniche, ma anche il supporto post-operatorio e l’aderenza alle terapie. Allargando gli orizzonti questa piattaforma è in grado nel tempo di:

  • Ridurre i tempi di attesa grazie al teleconsulto e al monitoraggio da remoto
  • Potenziare la medicina territoriale, riducendo l’affollamento dei pronto soccorso
  • Formare il personale sanitario in tempo reale, attraverso canali condivisi e accessibili
  • Restituire centralità al paziente, rendendolo protagonista del proprio percorso di cura

I costi della piattaforma digitale

Regione Veneto ha investito fino ad ora 120mila euro per avviare il progetto, sostenendolo fin dalla fase sperimentale nel 2021, in piena pandemia. Ora si guarda al PNRR, con fondi dedicati alla telemedicina, per completare la trasformazione digitale della sanità regionale. «La vera sfida sarà culturale: dobbiamo potenziare la digitalizzazione e fare in modo che nessuno resti escluso», ha ribadito Lanzarin.

Un modello replicabile per il SSN

Attualmente attivo in cinque aree cliniche (tra cui Chirurgia Maxillo-Facciale, Esofagea e Generale), Hyppocrates è pronto per l’estensione a oltre 25 specialità. L’obiettivo? Diventare una best practice nazionale per l’integrazione ospedale-territorio e l’ottimizzazione delle risorse del SSN. In un’epoca in cui la sanità pubblica è messa alla prova da invecchiamento della popolazione, cronicità e carenza di risorse, Hyppocrates rappresenta una risposta concreta ed efficiente, che unisce innovazione e umanizzazione della cura. Una piattaforma che ha tutte le carte in regola per cambiare il destino della Sanità italiana.

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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