Una vista in salute può fare la differenza tra un’azione sicura e un errore potenzialmente pericoloso. È su questo principio semplice, ma spesso trascurato, che nasce “Vedi bene, lavora sicuro”, la nuova campagna di promozione della salute visiva nei luoghi di lavoro, lanciata dalla Commissione di albo nazionale degli Ortottisti della FNO TSRM e PSTRP in occasione dei 70 anni della professione.
I numeri degli incidenti sul lavoro causati da problemi alla vista
Secondo i dati Inail del 2024 2,5% degli incidenti sul lavoro sono legati a disturbi visivi. Oltre il 4% di questi avviene in professioni ad alto rischio, come operai specializzati o agricoltori. Si riferiscono invece alla classe 6 Istat ovvero lavori manuali e tecnici il 25% degli infortuni totali. Questo si accompagna a due carenze evidenti: meno del 30% dei lavoratori effettua controlli visivi regolari e, nell’ambito della professionisti della vista, è importante rilevare che in Italia ci sono solo 3500 Ortottisti.
Il progetto “Vedi bene, lavora sicuro”
Il progetto si propone di affrontare un tema tanto attuale quanto sottovalutato: il legame tra salute oculare e sicurezza sul lavoro. Come sottolinea Lucia Intruglio, Presidente della Commissione, «Garantire una funzionalità visiva ottimale oggi non è solo auspicabile, è indispensabile. Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, l’età media dei lavoratori aumenta e con essa anche la complessità delle mansioni. Gli occhi sono il primo strumento di protezione.»
La vista: alleata spesso ignorata
Secondo i dati INAIL, nel 2024 gli incidenti sul lavoro attribuibili a disturbi visivi sono stati il 2,5% del totale. Una percentuale che supera il 4% in alcune professioni ad alta esposizione al rischio, come agricoltori, operai specializzati e conduttori di mezzi. In questi settori, una buona capacità visiva può prevenire errori legati alla perdita di controllo di macchinari, urti e cadute. Eppure, in molti casi, i controlli visivi non fanno parte della sorveglianza sanitaria ordinaria. La campagna, perciò, punta il dito contro questa lacuna, portando l’attenzione su sintomi trascurati: campo visivo ridotto, visione binoculare assente, correzioni ottiche inadeguate, ambienti mal illuminati o non adatti. Fattori che possono aumentare esponenzialmente il rischio di infortuni.
Una campagna a misura di lavoratore
Gli Ortottisti hanno analizzato le professioni secondo la classificazione ISTAT per identificare le categorie più esposte. Da questa analisi è nata una serie di consigli mirati per proteggere la vista, in base al tipo di lavoro svolto: dall’impiegato d’ufficio, al tecnico, all’autotrasportatore.
La proposta? Valutazioni visive almeno biennali per le categorie più esposte e un’analisi attenta della compatibilità tra correzioni ottiche e ambiente lavorativo.
«Una correzione inadatta può trasformare un gesto quotidiano in un pericolo reale», avverte Intruglio. E aggiunge: «Spesso i lavoratori non si sottopongono a controlli regolari. In mancanza di obblighi, la prevenzione viene trascurata».
Una professione, una missione
Con circa 3.500 professionisti in Italia, l’Ortottista è una figura ancora poco conosciuta ma fondamentale. Specialista nella prevenzione e riabilitazione visiva, lavora in strutture pubbliche e private, ed è oggi sempre più centrale anche nella medicina del lavoro.
La campagna è supportata da un video emozionale, diretto da Luciano Fontana (già regista di “Otto e Mezzo”) e interpretato da Germano Bellavia, volto amato della fiction Un posto al sole. Il filmato mostra la visita ortottica in diversi contesti lavorativi, ricordando che prendersi cura della vista non è un lusso, ma un investimento sulla sicurezza e sul benessere.
Prevenzione genera risparmio
Oltre alla tutela della salute, il progetto sottolinea anche i vantaggi economici della prevenzione. Meno infortuni significa meno assenze, meno costi per le aziende, meno invalidità. Un investimento lungimirante in un contesto lavorativo sempre più competitivo.
La campagna gode del patrocinio di numerose realtà scientifiche e associative, tra cui AIOrAO (associazione Italiana Ortottisti assistenti di oftalmologia), ANMA (Associazione nazionale medici d’azienda e competenti), ANMIL (Associazione Nazionale dei Lavoratori Mutilati e invalidi del lavoro) , COMLAS (Società Scientifica dei Medici Legali delle Aziende Sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale), SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni), S.It.I (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) e UNPISI (Unione Nazionale Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro), a testimonianza del valore trasversale dell’iniziativa.
Una nuova cultura della prevenzione visiva
«Settant’anni di professione non sono un traguardo, ma un punto di partenza», conclude Lucia Intruglio. «La vista è un bene prezioso e, nei luoghi di lavoro, vederci chiaro non è solo una metafora: è una priorità per tutti.»