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Vaiolo delle Scimmie: cosa sapere su Sintomi, Trasmissione e Cura

Sono 1056 i casi di vaiolo delle scimmie presenti in Italia. 1040 sono uomini, 16 donne. L'esperto spiega su QdS come si manifesta e quali farmaci sono necessari per la cura

Marina Foletti intervista la Prof.ssa Giulia Marchetti, Direttore della struttura di Malattie Infettive dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano (nella foto).

Dopo il Covid oggi in Italia ci si interroga sul vaiolo delle scimmie, anche se ad oggi i casi  sono pochi. I dati pubblicati sul sito del Ministero della Salute aggiornati all’8 agosto 2024 riferiscono infatti di 1056 casi registrati nel nostro paese. La fascia di età interessata va da 14 a 71 anni con una netta prevalenza del genere maschile: 1040 casi contro i 16 di genere femminile. Nessun allarmismo dunque, ma un attento monitoraggio come ha spiegato a Quotidiano della  Salute la Prof.ssa Giulia Marchetti, Direttore della struttura di Malattie Infettive dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano.

Cos’è il Vaiolo delle scimmie?

«Il Vaiolo delle scimmie, noto come Monkeypox (Mpox), è una malattia infettiva causata dal Monkeypox virus. Una specie appartenente alla famiglia dei Poxviridae, la stessa del vaiolo umano. Questa malattia è endemica, ovvero stabilmente presente nella popolazione delle regioni della foresta pluviale tropicale dell’Africa centrale e occidentale».

Quante specie di Monkeypox si conoscono?

«Esistono due gruppi conosciuti di Monkeypox virus: clade I, precedentemente chiamato del bacino del Congo; e il clade II, precedentemente chiamato dell’Africa occidentale, che comprende i due sottogruppi, clade IIa e clade IIb. La maggior parte dei focolai registrati a livello mondiale, e dunque anche in Italia nel 2022-2023 sono stati provocati da infezioni da virus Monkeypox Clade IIb. Da settembre 2023 è invece in corso nella Repubblica Democratica del Congo un’epidemia di Vaiolo delle scimmie nella provincia del Sud Kivu, sostenuta da una nuova variante del clade I del virus Monkeypox. Un solo caso da clade I è stato descritto sinora in Europa, in Svezia, in un paziente di ritorno dalle zone endemiche in Africa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente dichiarato Mpox un’emergenza sanitaria internazionale, a causa dell’aumento dei casi globali, soprattutto in aree non endemiche come l’Europa e il Nord America».

Come si trasmette il Vaiolo delle scimmie?

«La trasmissione dell’infezione avviene attraverso:

  • rapporti sessuali con persone infette;
  • contatto stretto con mucose o cute in presenza di lesioni; fluidi corporei di una persona infetta; materiale infetto proveniente dalle lesioni della pelle di una persona infetta; oggetti contaminati come indumenti;
  • goccioline respiratorie (droplet) in caso di contatto prolungato faccia a faccia».

Sono riportati anche casi di trasmissione del virus da madre a figlio durante la gravidanza.

Esiste un periodo di incubazione del virus?

«Il periodo di incubazione del Monkeypox virus è solitamente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni».

Per quanti giorni le persone infette sono contagiose?

«Non è ancora del tutto chiaro per quanto tempo le persone con vaiolo delle scimmie siano contagiose, ma in generale sono considerate tali a partire dalla comparsa dei sintomi prodromici e finché tutte le lesioni non si sono trasformate in croste e le croste non sono cadute lasciando posto a un nuovo strato di pelle sottostante».

Quali sono i sintomi del virus?

«Nell’uomo il Vaiolo delle scimmie si manifesta spesso con la combinazione dei seguenti sintomi:

  • febbre e dolori muscolari
  • mal di testa, stanchezza, brividi
  • linfonodi ingrossati.

 In genere dopo 1-3 giorni dall’inizio della febbre, si manifesta:

  • un’eruzione cutanea maculo-papulare che tende a diffondersi rapidamente su tutto il corpo;
  • spesso sono presenti lesioni nella zona genitale;
  • possono essere presenti anche lesioni alla mucosa orale ed all’occhio».

Come appare il virus sulla pelle?

«Le lesioni cutanee evolvono in vescicolepustole e croste che successivamente cadono mettendo fine al periodo di contagiosità.  Nella maggior parte dei casi la malattia è benigna e si risolve spontaneamente entro 2-4 settimane, ma può essere grave in alcuni individui, come i bambini o le persone immunodepresse per altre condizioni di salute. In presenza di sintomi è opportuno evitare contatti con altre persone e rivolgersi al medico. La diagnosi si basa sulla valutazione clinica (visita) ed esami di laboratorio che metteranno in evidenza il materiale genetico del virus».

Come si cura il Vaiolo delle scimmie?

«Una volta diagnosticata l’infezione da Monkeypox virus, i pazienti devono essere isolati rispetto ad altri conviventi, utilizzando se possibile un bagno dedicato senza condividere biancheria ed oggetti di uso comune. Occorre anche evitare contatti con animali domestici.

In caso di necessità di contatto con altre persone è necessario utilizzare la mascherina chirurgica e lavare spesso le mani».

 Quali farmaci per curare il vaiolo delle scimmie?

«Poiché si tratta per lo più di una infezione benigna, nella maggior parte dei casi non è necessaria alcuna terapia specifica, ma solo farmaci antipiretici e antidolorifici. Esistono comunque farmaci che agiscono contro Monkeypox virus e che vengono utilizzati in persone con condizioni cliniche concomitanti per le quali sono a rischio di sviluppare malattia grave».

A chi è indicato il vaccino?

«Esiste un vaccino specifico per Monkeypox virus che viene oggi indicato solo per le persone a rischio. Il vaccino del vaiolo sembra garantire una certa protezione anche verso il Monkeypox virus».

 

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la pagina dedicata del Ministero della Salute

 

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