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Vaccino anti pneumococco nelle Ats Brianza e Val Padana

Questa mattina, 21 gennaio 2025, è stata presentata a Palazzo Pirelli a Milano, il progetto sperimentale per la somministrazione del vaccino nelle province di Monza-Brianza, Lecco e Cremona, riservata ai soli residenti in età compresa tra i 65 e i 72 anni.

Vaccino anti pneumococco nelle Ats Brianza e Val Padana. Il pneumococco o streptococcus pneumoniaeè un batterio presente in oltre 90 ceppi, che determina circa il 50% delle cosiddette polmoniti acquisite in comunità, che sono le più frequenti tra la popolazione adulta. «Questo patogeno – spiega il prof. Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio– si diffonde, in maniera preferenziale, nelle vie aeree superiori di adulti e bambini, vale a dire: naso (interno ed esterno), laringe, faringe e trachea».

Cos’è il pneumococco

È un batterio che si insidia molto facilmente anche come conseguenza di un’infezione influenzale: questa può favorire l’accesso del pneumococco nell’organismo grazie anche alla presenza di un meccanismo di facilitazione del virus influenzale verso la possibilità di una sovrainfezione batterica, soprattutto negli adulti.

Come funziona il vaccino contro lo pneumococco

Il vaccino anti-pneumococcico è molto efficace nella prevenzione di infezioni più gravi e attualmente prevede l’utilizzo della tipologia denominata Polisaccaridico coniugato 13-valente adsorbito, attivo contro i 13 ceppi più comuni. Combinato con una particolare tossina difterica, esso viene reso più visibile al sistema immunitario, garantendo una protezione di durata e intensità maggiori: «Una dose è sufficiente per una copertura a vita», spiega il prof. Pregliasco.

A chi è consigliato

Tutti i target di età possono sottoporsi alla vaccinazione anche se, in particolare, le categorie maggiormente indicate, salvo specifiche controindicazioni, sono quelle più fragili, come gli anziani over 65 (soprattutto in un’ottica di prevenzione delle polmoniti acquisite), ma può essere effettuato anche nei bambini e adolescenti di età compresa tra 6 settimane e 17 anni, per la sua efficacia nella prevenzione di polmonite, otite media acuta (OMA) e meningite.

In Lombardia al via la sperimentazione in farmacia

La sperimentazione, nei prossimi 6 mesi, interesserà le ATS Brianza e Val Padana e sarà riservata ai soli residenti in età compresa tra i 65 e i 72 anni. Il progetto fa seguito ad una delibera della Giunta Regionale lombarda, nell’ambito di un precedente accordo con Federfarma per la vaccinazione antinfluenzale in farmacia. «La sanità di prossimità – ha dichiarato alla stampa il governatore Attilio Fontana – deve essere interpretata anche, e forse soprattutto, in chiave di prevenzione e questo non potrà che contribuire a innalzare il livello delle risposte sanitarie, oltre che alla sostenibilità della spesa».

Confronto stimolante per istituzione, clinici e pazienti

L’evento di presentazione del progetto, promosso presso la sede della Regione dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief, è stato anche l’occasione per stimolare un confronto tra i massimi esponenti delle istituzioni regionali, i clinici, le associazioni di pazienti e i gestori dei servizi sanitari sul territorio circa le potenzialità e le prospettive future che l’inclusione della vaccinazione antipneumococcica rappresenta nel panorama delle cure di prossimità e sull’importanza del “ruolo di servizio” che la farmacia può svolgere nel percorso di prevenzione vaccinale.

Un progetto da applicare a tutte le regioni

«Vorrei esprimere l’auspicio che la logica e l’approccio che hanno ispirato questo progetto-pilota possano trovare un’applicazione estesa non solo a tutta la nostra regione -ha osservato Emanuele Monti, presidente della IX Commissione regionale. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025– prevede la vaccinazione antipneumococcica con l’obiettivo di copertura per le persone al di sopra dei 65 anni pari al 75 per cento».

Il PNRR per servizi e bisogni

Nel corso degli interventi si è registrata un’ampia convergenza circa l’importanza di dare corpo con adeguate scelte organizzative anche all’indicazione che proviene dalla Missione 6 del PNRR, laddove si sottolinea la necessità per il Servizio Sanitario Nazionale di allineare i servizi ai bisogni della comunità e dei pazienti, rafforzando le strutture e i servizi sanitari di prossimità.

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