Si chiama Tomografia a Emissione di Positroni e si dice PET. La PET è un esame diagnostico di Medicina Nucleare, non invasivo, che può offrire informazioni su patologie di organi o tessuti del corpo con estrema precisione. Per questo è ampiamente utilizzato per identificare la presenza di un tumore o di una malattia neurologica degenerativa.
Cosa rivela la Pet
Ciascuno dei farmaci utilizzati per la PET è composto da specifiche molecole che vengono riconosciute solamente dai tessuti interessati dall’analisi: questo consente un alto grado di precisione dell’esame. Molto usata in Oncologia, sia in fase diagnostica per individuare il tessuto malato e definire lo stadio di un tumore e in altri ambiti come: la neurologia, ad esempio per differenziare l’Alzheimer da demenze di altro tipo, in cardiologia, analizza il flusso del cuore e la vitalità dei suoi tessuti e in ortopedia.
Come si esegue
A seguito della somministrazione del farmaco, il paziente, che dovrà essere a digiuno da 6 ore, prima di sottoporsi all’esame deve aspettare un tempo che può variare da qualche minuto fino a 60-90 minuti, per consentire al radiofarmaco di distribuirsi adeguatamente nell’organismo e raggiungere il tessuto interessato. Il paziente potrà indossare abbigliamento comodo, ma nessun oggetto metallico, poiché possono interferire con la corretta esecuzione dell’esame. Una volta pronto il paziente dovrà rimanere sdraiato, supino e immobile nel tomografo, il macchinario a forma di anello aperto. Questo strumento registra le radiazioni emesse dal farmaco, esamina il corpo riproducendo su computer le immagini registrate, che verranno poi valutate dal medico specialista.
Non indicato per le donne in gravidanza
Le radiazioni emesse dai radiofarmaci utilizzati hanno infatti una “emivita” molto breve e si eliminano quasi totalmente durante la permanenza in reparto. L’esame è controindicato per le donne in gravidanza per non far prendere inutili radiazioni al feto, considerando che viene sempre eseguita anche una TC. Nel caso di PET con 18F-FDG la sera precedente, è consigliato di attenersi a una dieta priva di carboidrati. Per una corretta visualizzazione degli organi il paziente deve svuotare la vescica prima del test.
Pet di ultima generazione al Sant’Orsola di Bologna
Al Policlinico Sant’Orsola di Bologna è stato presentato un dispositivo innovativo e di ultima generazione. La “PET/CT Total body” è in grado di fare una scansione così dettagliata dell’organismo umano da scovare anche la cellula tumorale più piccola e nascosta e intervenire in tempo utile.
Il nuovo dispositivo che è costato 21 milioni di euro. Oltre ad abbattere la durata degli esami (da 12 minuti a meno di un minuto), offre opportunità uniche per la ricerca e lo sviluppo in oncologia, in particolare nel campo dei radiofarmaci. Sostenuto grazie ai fondi di ricerca aziendali e regionali, la Pet Total body del Sant’Orsola aumenta la capacità di individuare le micro-metastasi tumorali.
IN Humanitas nuovi radiofarmaci per la Pet
Tomografo di ultima generazione anche all’Humanitas di Rozzano (Milano). Si tratta di una Pet digitale che permette di ridurre l’attività somministrata del radiofarmaco (circa dieci minuti). Al termine di questa attesa avrà inizio l’esame vero e proprio che durerà circa 20 minuti, con piccole variazioni possibili in base al tessuto da indagare. Sempre in Humanitas, sono disponibili altri radiofarmaci (oltre all’FDG): con la possibilità di eseguire la PET nell’ambito dei tumori neuroendocrini con il 68Gallio-DOTATOC, nell’ambito delle neoplasie della prostata utilizzando il 18F-PSMA e nell’ambito delle neoplasie cerebrali utilizzando la 11C-Metionina e la 18F-FET.