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Tumore ovarico: in UK si studia il primo vaccino per sconfiggere la malattia

Ovarian vax allo studio presso l’Università di Oxford è il primo vaccino al mondo in grado di insegnare al sistema immunitario a riconoscere il tumore ovarico nella fase iniziale

Il primo vaccino al mondo contro il tumore ovarico è in fase di sviluppo nel Regno Unito. A darne notizia il Times che ha dedicato un approfondimento sullo studio dell’Ovarian vax. Si tratta di un vaccino in grado di sconfiggere il tumore ovarico insegnando al sistema immunitario a riconoscere in una fase iniziale le cellule cancerose.

Tumore ovarico

Quando si parla di tumore ovarico si fa riferimento a tre neoplasie differenti. Sono il tumore dell’ovaio, delle tube di Falloppio e del peritoneo, ovvero gli organi femminili responsabili della formazione degli ovuli (ovaio), degli organi che connettono le ovaie con l’utero (Tube di Falloppio) e del rivestimento della parete e degli organi addominali ( il peritoneo). Nonostante siano organi differenti, i tumori che originano da ovaie, tube e peritoneo rientrano nella stessa categoria e per semplicità vengono definiti come “tumore ovarico”.

I numeri del tumore ovarico

In Italia sono circa 50 mila le donne che convivono con questo tumore e ogni anno si registrano almeno 6000  nuovi casi (dati AIOM). In UK sono circa 7500 le donne a cui ogni anno viene diagnosticato un tumore ovarico.   Secondo le stime dell’OMS il tumore ovarico oggi è’ l’ottavo tumore più diagnosticato tra le donne e tra i più gravi a causa della sua elevata mortalità. La letalità è causata dalla mancanza di strumenti di screening o di diagnosi precoce e dalla presenza di sintomi poco riconoscibili. Gonfiore addominale e mancanza di appetito sono i più frequenti, non riconducibili solo al tumore dell’ovaio, per cui il tumore viene diagnosticato nel 80% circa dei casi in fase avanzata. Colpisce con più frequenza le donne oltre i 50 anni. Questi numeri hanno spinto i ricercatori inglesi a concentrare la loro attenzione su questa neoplasia subdola e letale.

La ricerca sul vaccino contro il tumore ovarico

Scienziati dell’Università di Oxford stanno lavorando alla realizzazione del primo Ovarian vax, un vaccino in grado di cambiare le sorti delle donne colpite da tumore ovarico. Il nuovo vaccino è stato progettato per  insegnare al sistema immunitario come riconoscere e attaccare le cellule cancerose nelle fasi iniziali. «Insegnare al sistema immunitario a riconoscere i segni precoci del cancro è una sfida difficile » ha dichiarato al Times Ahmed Ahmed, Professore di Ginecologia Oncologica presso il Nuffield Department of Women’s & Reproductive Health dell’Università di Oxford e Consulente Chirurgo Ginecologico Oncologico presso l’Oxford Cancer and Haematology Centre. Autore di ricerche traslazionali di laboratorio in Oncologia Ginecologica e responsabile del progetto vax ovarico presso l’Università di Oxford. «Oggi disponiamo di strumenti altamente sofisticati in grado di fornire informazioni reali su come il sistema immunitario sia in grado di riconoscere il cancro ovarico».

Come agisce  il vaccino

Il progetto Ovarian vax lavora per stabilire quali proteine sono in grado di riconoscere le cellule di cancro ovarico all’insorgenza; inoltre i ricercatori testano l’efficacia del vaccino nell’uccidere i mini-modelli di cancro ovarico creati in laboratorio. Il passo successivo della ricerca prevede poi di effettuare studi clinici sull’uomo. In particolare, saranno prese in considerazione le donne con mutazione del gene BRCA 1 e 2 che aumenta  il rischio di cancro ovarico, per vedere se la malattia può essere prevenuta. Ottimisti i ricercatori:  «Abbiamo molta strada ancora da fare, ma siamo fiduciosi», ha dichiarato il professor Ahmed.

Realizzare un vaccino per sconfiggere la malattia

La ricerca sul cancro in UK ha investito nello studio sull’Ovarian vax oltre 600 mila sterline inglesi per i prossimi tre anni. L’obiettivo dei ricercatori è riuscire a produrre un vaccino ed  implementare la  vaccinazione nel sistema sanitario inglese per prevenire la malattia. Proprio come accade con il vaccino per il papilloma virus umano (HPV) che oggi è sulla buona strada per debellare il cancro alla cervice.  Il Ovarian vax potrebbe essere la soluzione per prevenire il cancro all’ovaio anche nelle donne ad alto rischio con  variante patogenetica BRCA 1 e 2.

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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