venerdì, Aprile 18, 2025
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Tumore del testicolo: tra paura e prevenzione

Il tumore al testicolo è diffuso nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, ma ha una percentuale di guarigione del 95% Il dottor Di Cosmo, specialista in urologia e andrologia analizza le cause e spiega come fare prevenzione

Dottor Giacomo Di Cosmo
Dottor Giacomo Di Cosmo specialista in Urologia e Andrologia

Come recita un proverbio popolare “prevenire è meglio che curare” e nell’ambito della sanità pubblica la prevenzione dovrebbe svolgere un ruolo essenziale nella tutela della salute dei pazienti: prevenire l’insorgenza di malattie o diagnosticarle precocemente migliora sia la qualità di vita che la sopravvivenza dei pazienti.

La prevenzione nel tumore al testicolo

Negli anni sono stati proposti screening per la popolazione per numerose patologie ed è stata promossa una cultura della prevenzione già dall’età scolare. Un caso particolarmente virtuoso è rappresentato nelle donne dall’esecuzione dell’autopalpazione, strumento totalmente gratuito, a bassissimo impatto sulla qualità di vita della paziente (si fa tranquillamente sul divano di casa) e con un’ottima capacità di diagnosi precoce (ovviamente affiancato da valutazioni ed esami specialistici). Sfortunatamente non si può dire altrettanto di una patologia più rara ma generalmente più curabile che riguarda i giovani uomini: i tumori del testicolo.

Conoscere il tumore al testicolo per prevenirlo

Ma cosa sono? Si può iniziare dicendo che si tratta di una patologia che è la più frequente nella fascia d’età tra i 18 e i 35 anni con la piccola eccezione dei linfomi testicolari che sono più tipici di fasce d’età più avanzate. Nella famiglia dei tumori del testicolo afferiscono svariate tipologie che qui non tratteremo poiché di pertinenza specialistica, ma va sottolineato che generalmente, specie in caso di diagnosi e trattamenti precoci, il tasso di guarigione di questa malattia può superare il 95% nel complesso e addirittura l’80% anche in caso di metastasi linfonodali o polmonari (a seconda di svariati fattori).

Le cause del tumore al testicolo

Ma quali sono le cause di questa malattia? Ad oggi sono stati proposti svariati possibili fattori di rischio per l’insorgenza di questa malattia, dalla genetica ai traumi del testicolo, ma senza dubbio il fattore di rischio più riconosciuto è il criptorchidismo (la mancata o incompleta discesa del testicolo in età neonatale) che incrementa questa evenienza anche dopo aver riportato chirurgicamente il testicolo all’interno dello scroto. Sfatiamo infine un mito: il varicocele non aumenta il rischio di tumore al testicolo!

La diagnosi

Come si diagnostica dunque il tumore del testicolo? Il primo sospetto (già molto forte) si ha con il riscontro di un testicolo incrementato di volume, forma e consistenza rispetto al controlaterale. Successivamente si procede generalmente all’esecuzione di una ecografia testicolare che generalmente dissipa ogni dubbio. Dopo questi passi si procede generalmente al dosaggio di alcuni marcatori tumorali utili alla valutazione del rischio della neoplasia e al successivo follow-up. In ultima analisi, generalmente prima di qualsiasi trattamento, si procede ad esecuzione di una TAC con mezzo di contrasto di torace e addome (a cui si può aggiungere la scansione del distretto testa-collo in alcune occasioni).

Come si tratta il tumore al testicolo

Il trattamento di questa patologia si basa inizialmente sull’asportazione chirurgica del testicolo (solo in rari e selezionati casi si può valutare la rimozione selettiva della neoplasia) e, a seconda dell’esame istologico, all’avvio di uno o più cicli di chemioterapia. E’ sempre opportuno eseguire, prima di tali trattamenti, la criopreservazione del liquido seminale in modo da compensare eventuale infertilità. I controlli ed eventuali ulteriori trattamenti come radioterapia o linfoadenectomie retroperitoneali (un tipo di intervento molto invasivo volto a rimuovere linfonodi di alcuni distretti profondi) si riservano a stadi successivi.

La prima visita urologica a 17-18 anni

Ma cosa può fare il paziente? L’unico compito è quello di sottoporsi già a 17-18 anni ad una visita urologica preventiva per valutare lo stato dei testicoli. Successivamente sarà sufficiente eseguire l’autopalpazione di entrambi i testicoli 2-3 volte al mese avendo cura di valutare di riconoscere quei segni sopra descritti ed eventuali asimmetrie maggiori fra i due testicoli. In tal caso sarà fondamentale rivolgersi prontamente ad un urologo.

A cura di Giacomo Di Cosmo                                                                                       specialista in Urologia e Andrologia. Membro della EAU (European Association of Urology) e della SIU (Società Italiana di Urologia) nonché FEBU (Fellow of The European Board of Urology, marchio di eccellenza nell’Urologia)

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