venerdì, Aprile 18, 2025
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Tumore del pancreas: Prof. Davide Melisi «Speranza da nuovi farmaci»

Il professor Davide Melisi, luminare della ricerca sul tumore del pancreas spiega nel podcast Sanità10eLode di Quotidiano della Salute le novità terapeutiche con le sperimentazioni cliniche degli inibitori di KRAS, farmaci che possono fare la differenza per una percentuale amplissima di pazienti, superiore al 90%

Prof. Davide Melisi
Prof. Davide Melisi dirigente di alta specializzazione nei tumori dell’apparato digerente epatobilio-pancreatici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Il tumore del pancreas è tra i carcinomi più letali. L’ultima vittima illustre,  l’attrice Eleonora Giorgi, morta lo scorso 3 marzo a 71 anni, ha riacceso i riflettori su questa patologia che ogni anno conta oltre 14 mila nuove diagnosi in Italia. La ricerca va avanti e proprio in questi giorni sono in corso delle sperimentazioni con nuovi farmaci. Ne abbiamo parlato con il Professor Davide Melisi, tra i luminari della ricerca e responsabile dell’Unità operativa di Terapie sperimentali in oncologia dell’Azienda ospedaliera di Verona nel podcast SANITA’ 10ELODE. 

 

La Ricerca sul Gene KRAS

«Il gene KRAS è mutato nel 90% delle neoplasie pancreatiche e agisce come un acceleratore della crescita della malattia. Per decenni, sviluppare farmaci che inibissero questa proteina è stato considerato impossibile. Tuttavia, grazie alla ricerca farmacologica, oggi siamo in una fase interessante con le prime sperimentazioni cliniche degli inibitori di KRAS. Questi farmaci potrebbero fare la differenza per una percentuale amplissima di pazienti, superiore al 90%».

Chi sono i pazienti candidati ai nuovi farmaci?

«Questi inibitori saranno sviluppati principalmente per pazienti con malattia avanzata. E potranno essere utilizzati anche come terapia anti-coadiuvante dopo l’intervento chirurgico per ridurre il rischio di recidiva. Inoltre, se questi inibitori risulteranno essere sicuri dal punto di vista della tossicità, si potrebbe pensare a dei trial con somministrazione a pazienti ad alto rischio come farmaci di chemio prevenzione».

Vaccini a MRNA: una nuova frontiera?

«Un altro approccio promettente è quello dei vaccini a MRNA, che devono essere personalizzati per ogni singolo paziente. Questi vaccini sono disegnati sulla base delle singole mutazioni del tumore e richiedono tempo per l’analisi della malattia. Attualmente, l’approccio dei vaccini è ancora sperimentale, mentre quello degli inibitori di segnale è molto più concreto».

Quanto è importante nella prevenzione del tumore del pancreas un corretto stile di vita?

«Eliminare il fumo di sigaretta potrebbe risparmiare 6/7 mila nuove diagnosi annue di tumore del pancreas solo in Italia. L’obesità è un altro fattore di rischio significativo. Riducendo il fumo di sigaretta e l’obesità, potremmo davvero abbassare di tanto le diagnosi di questa patologia».

Cresce la speranza?

«È un momento di grande speranza. Dopo tanti anni, sembra che anche questa patologia stia iniziando a dare i frutti che si tramuteranno in nuovi trattamenti. I progetti di ricerca nel nostro Paese stanno dando risposte confortanti e risultati incoraggianti».

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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