domenica, Dicembre 8, 2024
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Tumore al retto: possibile remissione completa senza chirurgia

Lo studio italiano NO-CUT presentato oggi a Barcellona rivela: un paziente su quattro è in remissione completa dalla malattia senza chirurgia a 30 mesi il 97% dei casi è ibero da metastasi

Buone notizie per i pazienti con tumore al retto localmente avanzato. Secondo lo studio clinico italiano NO CUT presentato  oggi al Congresso  ESMO 2024 di Barcellona, infatti, un paziente su quattro può avere una  remissione completa dalla malattia anche senza chirurgia.

Tumore al retto tra le più comuni

Tra i tumori dell’intestino, il cancro al retto (con il 50% dei casi clinici) è il più comune seguito dal tumore del sigma (20% dei casi) del colon ascendente (16%), del colon traverso (8%) e del colon discendente (6%). Fino al 2017 questo tumore era curato con chemio radioterapia e chirurgia del retto e a seguire chemioterapia precauzionale post-chirurgica. Grazie a questo studio, di cui l’Ospedale Niguarda di Milano è promotore, è possibile arrivare alla remissione completa della malattia senza chirurgia.

Con lo studio No Cut i pazienti non vengono sottoposti a intervento chirurgico

Partito nel 2018 con un gruppo di ricerca su 180 pazienti, lo studio  presentato oggi a Esmo 2024 da Alessio Amatu, oncologo del Niguarda, ha visto il coinvolgimento di quattro istituti italiani: oltre al Niguarda, ente promotore, anche l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova e l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La grossa novità è dunque l’assenza della chirurgia, infatti i pazienti ricevono terapia neoadiuvante e, se in remissione clinica completa, vengono sottoposti a stretti controlli nel tempo, senza procedere alla chirurgia rettale.

Grazie ai biomarcatori si sa chi con il tumore al retto può evitare la chirurgia

Se la cura del tumore al retto senza chirurgia è una grande conquista, è altrettanto vero che non è per tutti. Come è possibile sapere se un paziente è nella condizione di non fare la chirurgia rettale e la colostomia? La risposta arriva dai biomarcatori multiomici che hanno permesso, attraverso la biopsia liquida e al DNA tumorale circolante di predire la risposta clinica.

Sopravvivenza a 30 mesi libera da metastasi nel 97% dei casi

«L’obiettivo principale dello studio No -Cut – spiega Salvatore Siena, direttore di oncologia dell’Ospedale Niguarda di Milano e principale investigator dello studio NO Cut –  era di verificare se la chirurgia condizionasse il tasso di metastasi del tumore. Il risultato raggiunto è positivo. Infatti, senza procedere con la chirurgia rettale, la sopravvivenza libera da metastasi a distanza di 30 mesi è del 97% dei casi».

 

 

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