La recente scomparsa di una donna dopo un intervento di liposuzione effettuato in uno studio privato della Capitale, ha scosso profondamente la comunità medica e i cittadini. Lo studio, sprovvisto di autorizzazione da oltre dieci anni, ha sollevato gravi preoccupazioni sulla sicurezza e la professionalità degli operatori sanitari. L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma pensa ad un QR Code per garantire la sicurezza dei pazienti.
Il monito di Antonio Magi, presidente Ordine dei Medici Roma
Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma (OMCeO Roma), ha espresso all’agenzia Dire il suo profondo rammarico per l’accaduto e ha sottolineato l’importanza di utilizzare le nuove tecnologie per proteggere i cittadini da truffe e scarsa professionalità. Durante il congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), Magi ha proposto alla Regione Lazio una soluzione innovativa: «Creare un QR Code da apporre all’interno e all’esterno degli studi medici che contenga tutte le informazioni utili al cittadino per capire se lo studio stesso sia autorizzato o meno e quale autorizzazione abbia e se gli operatori e i medici che lavorano in quello studio, abbiano o meno la formazione necessaria per garantire ai pazienti le prestazioni di cui hanno bisogno. È un modo utilissimo di usare la tecnologia e il digitale per poter dare ai cittadini tutte le informazioni di cui hanno bisogno».
Risposta di Regione Lazio: «Favorevole al QR Code dopo l’estate»
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha accolto favorevolmente la proposta e sta lavorando per rendere obbligatorio il QR Code dopo l’estate. Magi ha spiegato che sarà necessario un protocollo d’intesa tra Regione e Ordine dei Medici per implementare questa misura, che tutelerebbe i cittadini e ostacolerebbe gli operatori abusivi. «Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha accolto favorevolmente questa nostra proposta – ha aggiunto Magi -, e sta lavorando per fare un emendamento a una legge sulle autorizzazioni agli studi per rendere obbligatorio il QR Code dopo l’estate. Bisognerà poi fare un protocollo d’intesa tra Regione e Ordine dei Medici per mettere a terra tutto questo, che, di fatto, tutelerebbe i cittadini e ostacolerebbe gli abusivi».
Attenzione a costi troppo bassi
Magi ha inoltre ricordato che i costi bassi non garantiscono necessariamente la sicurezza e che gli studi devono essere attrezzati adeguatamente e gestiti da professionisti esperti. «Non bisogna assolutamente cadere nell’equivoco che i costi bassi garantiscano comunque sicurezza – ha fatto notare – . Gli studi devono essere attrezzati per quel tipo di intervento e quanti vi operano devono essere professionisti esperti». Tuttavia, ha anche evidenziato le limitazioni dell’Ordine nel difendere i cittadini da medici non iscritti, poiché questa funzione è demandata alle Asl, alle Regioni e agli organi preposti alle indagini, come i Nas dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. «L’Ordine non può controllare. Questa funzione è demandata alle Asl e alle Regioni o agli organi preposti alle indagini, come i Nas dei Carabinieri e la Guardia di Finanza».
Giro di vite per centri estetici e studi medici
Per Magi, la soluzione esiste: accorciare i tempi e rendere maggiormente fruibili ai cittadini le decisioni dell’Ordine. Tuttavia, ha sottolineato che attualmente non è possibile comunicare i risultati delle azioni disciplinari a causa delle normative sulla privacy. “Bisogna assolutamente accorciare i tempi e rendere maggiormente fruibili ai cittadini le nostre decisioni. Purtroppo, al momento, non possiamo comunicare, proprio perché il Garante ci obbliga alla privacy. Ma, è più importante la privacy del singolo professionista o la salute del cittadino? Questa è una domanda che le istituzioni si devono porre».