lunedì, Luglio 14, 2025
HomeRubricheLeggi e ProposteTragedia liposuzione: OMCeO Roma propone QR code per sicurezza pazienti

Tragedia liposuzione: OMCeO Roma propone QR code per sicurezza pazienti

Per contrastare finti professionisti e truffe OMCeO Roma e Regione Lazio pensano ad un QR code per informare i cittadini sulla qualità degli studi di chirurgia estetica. Si lavora ad una legge per rendere obbligatorio il QR code dopo l'estate

La recente scomparsa di una donna dopo un intervento di liposuzione effettuato in uno studio privato della Capitale, ha scosso profondamente la comunità medica e i cittadini. Lo studio, sprovvisto di autorizzazione da oltre dieci anni, ha sollevato gravi preoccupazioni sulla sicurezza e la professionalità degli operatori sanitari. L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma pensa ad un QR Code per garantire la sicurezza dei pazienti.

Il monito di Antonio Magi,  presidente Ordine dei Medici Roma

Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma (OMCeO Roma), ha espresso all’agenzia Dire il suo profondo rammarico per l’accaduto e ha sottolineato l’importanza di utilizzare le nuove tecnologie per proteggere i cittadini da truffe e scarsa professionalità.  Durante il congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), Magi ha proposto alla Regione Lazio una soluzione innovativa: «Creare un QR Code da apporre all’interno e all’esterno degli studi medici che contenga tutte le informazioni utili al cittadino per capire se lo studio stesso sia autorizzato o meno e quale autorizzazione abbia e se gli operatori e i medici che lavorano in quello studio, abbiano o meno la formazione necessaria per garantire ai pazienti le prestazioni di cui hanno bisogno. È un modo utilissimo di usare la tecnologia e il digitale per poter dare ai cittadini tutte le informazioni di cui hanno bisogno».

Risposta di Regione Lazio:  «Favorevole al QR Code dopo l’estate»

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha accolto favorevolmente la proposta e sta lavorando per rendere obbligatorio il QR Code dopo l’estate. Magi ha spiegato che sarà necessario un protocollo d’intesa tra Regione e Ordine dei Medici per implementare questa misura, che tutelerebbe i cittadini e ostacolerebbe gli operatori abusivi. «Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha accolto favorevolmente questa nostra proposta – ha aggiunto Magi -, e sta lavorando per fare un emendamento a una legge sulle autorizzazioni agli studi per rendere obbligatorio il QR Code dopo l’estate. Bisognerà poi fare un protocollo d’intesa tra Regione e Ordine dei Medici per mettere a terra tutto questo, che, di fatto, tutelerebbe i cittadini e ostacolerebbe gli abusivi».

Attenzione a costi troppo bassi

Magi ha inoltre ricordato che i costi bassi non garantiscono necessariamente la sicurezza e che gli studi devono essere attrezzati adeguatamente e gestiti da professionisti esperti. «Non bisogna assolutamente cadere nell’equivoco che i costi bassi garantiscano comunque sicurezza – ha fatto notare – . Gli studi devono essere attrezzati per quel tipo di intervento e quanti vi operano devono essere professionisti esperti». Tuttavia, ha anche evidenziato le limitazioni dell’Ordine nel difendere i cittadini da medici non iscritti, poiché questa funzione è demandata alle Asl, alle Regioni e agli organi preposti alle indagini, come i Nas dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. «L’Ordine non può controllare. Questa funzione è demandata alle Asl e alle Regioni o agli organi preposti alle indagini, come i Nas dei Carabinieri e la Guardia di Finanza».

Giro di vite per centri estetici e studi medici

Per Magi, la soluzione esiste: accorciare i tempi e rendere maggiormente fruibili ai cittadini le decisioni dell’Ordine. Tuttavia, ha sottolineato che attualmente non è possibile comunicare i risultati delle azioni disciplinari a causa delle normative sulla privacy. “Bisogna assolutamente accorciare i tempi e rendere maggiormente fruibili ai cittadini le nostre decisioni. Purtroppo, al momento, non possiamo comunicare, proprio perché il Garante ci obbliga alla privacy. Ma, è più importante la privacy del singolo professionista o la salute del cittadino? Questa è una domanda che le istituzioni si devono porre».

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -

Più popolare

Commenti recenti