
In occasione dell’Annual Meeting of the American Academy of Orthopaedic Surgeons (AAOS), uno degli appuntamenti più importanti nel panorama dell’ortopedia a livello mondiale per le innovazioni tecnologiche, l’ortobiologia, ovvero tecniche rigenerative in ortopedia, ha avuto grande interesse.
Il ruolo dell’ortobiologia in ortopedia
Meno bisturi, dunque, nel futuro dell’ortopedia? Sembrerebbe proprio di sì anche grazie all’ortobiologia, ovvero metodiche che sfruttano le capacità rigenerative delle cellule del corpo umano, con l’obiettivo di stimolare la ricrescita di alcuni tessuti e di attenuare l’infiammazione.
Dall’acido ialuronico al plasma ricco di piastrine fino alle cellule staminali
Dopo le infiltrazioni con i farmaci a base di acido ialuronico, oggi la ricerca si concentra su infiltrazioni a base di derivati del sangue i cosiddetti PRP (Plasma ricco di piastrine), ma non solo. Ci sono infatti anche trattamenti con le cellule mesenchimali estratte dal midollo osseo o dal grasso sottocutaneo. In questo modo è possibile stimolare la ricrescita di alcuni tessuti e ridurre l’infiammazione senza dover ricorrere al bisturi o per migliorare l’esito di un intervento e favorire la guarigione dei tessuti.
Come funzionano le infiltrazioni di PRP
Per l’artrosi al ginocchio e all’anca tra i trattamenti infiltrativi più comuni c’è quello a base di acido ialuronico iniettato nelle articolazioni allo scopo di lubrificare e nutrire la cartilagine rimasta. Quando la risposta non è soddisfacente per l’artrosi al ginocchio si ricorre all’infiltrazione PRP con i derivati del sangue. In questo caso si preleva il sangue del paziente, si centrifuga e si estrae il plasma ricco di piastrine. Il plasma iniettato favorisce il rilascio di molecole che consentono ai tessuti di ripararsi e rigenerarsi. In particolare, questo tipo di infiltrazione è utilizzato con successo per l’artrosi della spalla.
Vantaggi e controindicazioni dell’ortobiologia in ortopedia
A fronte di vantaggi significativi: si evita l’intervento chirurgico e la ripresa post infiltrazione è rapida, i trattamenti infiltrativi presentano controindicazioni ridotte che riguardano pazienti fragili che assumono farmaci anticoagulanti o hanno diverse comorbidità. Los specialista valuterà caso per caso e farà la scelta più opportuna tenendo conto del rapporto costi – benefici. Il trattamento con PRP e cellule staminali viene utilizzato di solito come prima soluzione, quando il danno è ancora lieve e la rigenerazione cellulare possibile.
Le novità dal Congresso mondiale dell’ortopedia
Nel Simposio sulle reali applicazioni cliniche dell’Ortobiologia in ortopedia, insieme ai più importanti professionisti del settore, era presente il Presidente di SIOT, Pietro Randelli che ha illustrato come le cellule staminali da tessuto adiposo siano utili nella riparazione dei tendini della spalla. Il professore ha portato l’esperienza dell’Istituto Gaetano Pini sui vantaggiosi risultati ottenuti nei soggetti trattati con questa tecnologia innovativa. «Oggi – ha commentato a margine del Congresso Pietro Randelli, direttore Prima Clinica ortopedica dell’Università degli Studi di Milano, Istituto Ortopedico Gaetano Pini – le cellule staminali possono contribuire a migliorare i risultati clinici delle tecniche di riparazione della cuffia dei rotatori, migliorando i risultati funzionali dei pazienti già nelle fasi precoci della riabilitazione».
Estratti di placenta liofilizzata
La novità più rilevante proveniente dagli USA nell’ambito dell’ortobiologia applicata alle patologie del ginocchio, è stata la notizia di un nuovo studio in fase 3 per una terapia biologica per la cura dell’artrosi a base di estratti di placenta liofilizzata. Si tratta di una terapia denominata ASA, Amniotic Suspension Allograft. Il Presidente Randelli ha confermato ai ricercatori statunitensi l’interesse dell’Italia quale partner ideale nell’utilizzo di questa nuova terapia che, come emerso dai dati dei primi due studi effettuati, riduce i sintomi nel 75% dei pazienti trattati per almeno 1 anno, mostrandosi nettamente superiore agli altri trattamenti.
Le protesi di ultima generazione
Per quel che riguarda l’artrosi dell’anca, tra le novità, è stata presentata ufficialmente la nuova protesi a doppia mobilità in lega metallica anallergica, in grado non solo di ridurre notevolmente il rischio di lussazione della protesi ma anche di assicurarne una longevità pluridecennale. Prossimi appuntamenti per i massimi esperti di ortopedia mondiale sarà il congresso di New Orleans in Louisiana che si terrà a marzo 2026, mentre il congresso Nazionale della Società italiana di Ortopedia e traumatologia è in programma dal 6 all’8 novembre 2025 a Roma.