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Stop al bullismo e al cyberbullismo: il messaggio di Camilla Mancini per Unicef

In Italia circa il 37% dei giovani sono vittime di messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente. Unicef per dire stop ad ogni forma di bullismo e cyberbullismo lancia un video messaggio con protagonista la figlia di Roberto Mancini ex tecnico della nazionale italiana di calcio

In occasione della giornata contro il bullismo e il cyberbullismo in programma il 7 febbraio Unicef  affida alle parole di Camilla Mancini, figlia dell’ex tecnico della nazionale italiana di calcio e ambasciatore Unicef Roberto Mancini, il messaggio per dire stop al bullismo.

“Rompi il silenzio, ferma il bullismo” (e il cyberbullismo)

Con il video “rompi il silenzio, ferma il bullismo” Camilla Mancini, che soffre dalla nascita di una paresi facciale,  invita bambini e ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo a non isolarsi, ma ad aprirsi verso gli altri per chiedere aiuto. «Chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza», dice la giovane.

I numeri del bullismo e del cyberbullismo in Italia

In Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono vittime di messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente. Non cambia la situazione se si allargano gli orizzonti in Europa. Secondo il Report UNICEF la condizione dell’Infanzia nell’Unione Europea nel 2024 ha fatto registrare numeri preoccupanti. Un trend confermato anche dai dati del Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) che oggi ha presentato  in anteprima i risultati dello studio ESPAD®Italia 2024 con particolare riferimento al fenomeno del cyberbullismo, evidenziando come questo sia in continuo aumento tra i giovani italiani.

Cresce il bullismo e il cyberbullismo tra gli studenti italiani,  nel 2024 più vittime tra i maschi

Secondo i dati raccolti dallo studio ESPAD®Italia 2024, sono oltre 1 milione gli studenti tra i 15 e i 19 anni (47%) che, nel corso del 2024, hanno subito episodi di cyberbullismo. Un fenomeno diffuso e senza distinzioni di genere, che, ogni anno, sembra registrare una crescita senza fine. Ciò che colpisce, al di là dei numeri in aumento, sono le dinamiche: mentre nel triennio 2021 -2023 erano le ragazze a segnalare episodi di bullismo , nel 2024, in particolare, si è osservata una leggera inversione di tendenza con i ragazzi destinati a subire di più.

Quando i pericoli arrivano dalla rete

A rendere più complicata la situazione, i dati relativi all’utilizzo del web da parte di bambini e ragazzi. Circa un terzo dei bambini di 10 anni residenti nell’UE ancora nel 2021 non era in grado di stabilire se un sito web fosse affidabile o meno. In un’indagine condotta nel 2020 in 15 Paesi dell’UE, circa il 10% dei bambini di età compresa tra i 9 e i 16 anni che utilizzano Internet ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo almeno una volta al mese nell’ultimo anno. Una media compresa tra l’8 e il 17% dei ragazzi tra i12 e i 16 anni ha visto contenuti dannosi online. Una media del 13% dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha subito richieste sessuali indesiderate alcune volte nell’ultimo anno.  Oltre 800.000 studenti (32%) nel 2024  hanno subito forme di  cyberbullismo, con una percentuale poco più alta tra i ragazzi (35%) rispetto alle ragazze (29%). Il dato più alto di sempre, oltre ad essere un triste primato, ha messo in luce modalità di aggressioni differenti tra i ragazzi e le ragazze.  Tra le modalità   di aggressione più diffuse ci sono gli insulti nelle chat di gruppo, l’esclusione da gruppi WhatsApp oppure la diffusione non autorizzata di contenuti personali.

Se le vittime sono anche carnefici, il caso dei cyberbulli-vittime

Nel quadro complesso di giovani e giovanissimi vittime di bullismo e cyberbullismo emerge un nuovo profilo del cyberbullo-vittima. Ovvero ragazzi che si trovano nel duplice ruolo di vittima e di carnefice. Sono circa 600 mila gli studenti (23%) che hanno dichiarato di essersi trovati almeno una volta nella duplice condizione. Ad esserne più colpiti i ragazzi 26% rispetto le ragazze 21%. Questa condizione si sviluppa principalmente nelle piattaforme digitali dove è più facile fare attacchi anonimi e dove prolifera l’isolamento sociale.

Bullismo e Cyberbullismo, un effetto domino

 Bullismo e cyberbullismo non sono fenomeni isolati, ma spesso si verificano in situazioni di disagio segnate da altri comportamenti problematici. Tra cui un uso eccessivo di internet, una propensione al gioco d’azzardo, al consumo di sostanze psicoattive illegali, all’isolamento sociale (Hikikomori) e violenza fisica con episodi di aggressione che si verificano a scuola o in luoghi di aggregazione.   

L’impegno di Unicef contro il bullismo e il cyberbullismo

«Come Unicef Italia oggi vogliamo ricordare che il bullismo e il cyberbullismo rappresentano sfide cruciali e richiedono interventi educativi per proteggere i giovani – dice Carmela Pace, Presidente dell’Unicef Italia – . Non solo, è importante promuovere comportamenti sani e un uso responsabile delle tecnologie. Il bullismo e il cyberbullismo sono comportamenti aggressivi, intenzionali e ripetuti, caratterizzati da uno squilibrio di potere tra chi lo esercita e chi lo subisce. Possono causare gravi disagi emotivi alle vittime».

Prestate attenzione a questi segnali

Non sempre gli atti di bullismo o cyberbullismo sono percettibili. Chiedere aiuto in quel caso diventa più difficile. Esistono però dei campanelli di allarme da non sottovalutare:

  1. Cambiamenti comportamentali o fisici dei nostri ragazzi devono mettere in allarme!
  2. Lesioni fisiche inspiegabili
  3. Perdita o il danneggiamento di oggetti personali senza una spiegazione
  4. Calo del rendimento scolastico
  5. Crescente riluttanza a frequentare la scuola o certi ambienti,
  6. Alterazione del sonno e dell’appetito
  7. Nel cyberbullismo i ragazzi possono mostrare ansia o disagio ogni volta che utilizzano dispositivi elettronici oppure possono evitare di accedere ai social media.
  8. Cambiamenti improvvisi dell’umore dopo aver usato internet sono un segnale chiave, così come il ritiro sociale o la difficoltà a concentrarsi nello studio.
  9. Non vanno sottovalutati nemmeno sintomi come mal di testa e insonnia, che spesso riflettono lo stress emotivo
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