mercoledì, Luglio 9, 2025
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SOS reni: in estate il caldo mette a rischio la nostra salute

Disidratazione, calcoli renali e insufficienza acuta, i rischi che corrono in estate i nostri reni per il caldo. Gli esperti di SIN (Società Italiana di Nefrologia) consigliano di bere tre litri di acqua al giorno e seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura

Con l’arrivo dell’estate e delle temperature elevate, i reni,  organi silenziosi ma fondamentali per il nostro equilibrio interno, entrano in una fase critica. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Nefrologia (SIN), che sottolinea come i mesi estivi siano associati a un aumento dei casi di calcolosi renale e di insufficienza renale acuta, complici sudorazione intensa e scarsa idratazione. «I reni sono gli organi più intelligenti del nostro corpo – spiega il Professor Luca De Nicola, presidente SIN – ma senza acqua e sale, non possono fare il loro lavoro».

Il caldo e i rischi per i reni

In estate, la perdita di liquidi e sodio attraverso il sudore provoca una concentrazione delle urine, condizione che favorisce la formazione dei calcoli. Questo processo colpisce in particolare soggetti tra i 30 e i 60 anni, soprattutto uomini, e si manifesta con dolori intensi nella zona lombare, spesso scambiati per altre patologie. Il rischio aumenta ulteriormente in presenza di condizioni come ipertensione, diabete, obesità e malattie cardiovascolari, fattori che espongono a un’eventuale insufficienza renale acuta in caso di disidratazione.

Prevenzione: idratazione al primo posto

Il consiglio degli esperti è chiaro: bere almeno tre litri di acqua al giorno. L’idratazione è la prima arma per prevenire i calcoli, insieme a una dieta equilibrata. Frutta, verdura e tisane aiutano a mantenere un buon equilibrio idrosalino. Attenzione invece all’eccesso di carne rossa, spinaci, crusca e frutta secca, che possono aumentare il rischio nei soggetti predisposti.

Miti da sfatare: il calcio non è un nemico

A differenza di quanto spesso si tende a credere, il calcio non è un nemico dei reni. Questo, dunque, è un falso mito da sfatare perché ridurre il consumo di latte e latticini non previene i calcoli, anzi: il calcio è essenziale per la salute delle ossa. Il vero problema resta la disidratazione.

Cosa fare in caso di colica renale

Se il calcolo è di piccole dimensioni, può essere espulso spontaneamente. In questi casi, è utile accompagnare la terapia farmacologica con bagni caldi o panni caldi sulla schiena, per rilassare la muscolatura e favorire l’espulsione. Per calcoli più grandi (oltre 1-2 cm), possono essere necessari trattamenti più invasivi, come la litotrissia o, raramente, l’intervento chirurgico.

Cos’è la litotrissia

La litotrissia è una tecnica che permette la frantumazione del calcolo e ne agevola l’espulsione spontanea attraverso le urine. Le tecniche di litotrissia, infatti,  possono essere di due tipi: extracorporea ed intracorporea.

  • La litotrissia extracorporea è un trattamento fatto  senza anestesia che permette la frantumazione del calcolo utilizzando un apparecchio esterno al paziente. La scelta di adottare la litotrissia extracorporea dipende dalla sede, dalle dimensioni e dalla composizione del calcolo. La litotrissia extracorporea è sicuramente meno invasiva e meglio tollerata dal paziente: viene effettuata in regime ambulatoriale con una lieve sedazione. Questa tecnica è riservata a calcoli di diametro inferiore ai 2 cm  e non eccessivamente duri.
  • litotrissia intracorporea 

Questa tecnica consiste nell’inserire nel corpo del paziente strumenti endoscopici.  l’intervento viene praticato in anestesia generale e prevede il ricovero ospedaliero per qualche giorno. Ciò impone maggiori accertamenti nella fase preparatoria all’intervento ed espone il paziente ad un più alto rischio di complicanze, come emorragia renale o la rottura dell’uretere.

SIN promuove la prevenzione

SIN è in prima linea per promuovere la prevenzione. Ha già avviato un Percorso Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PPDTA) e sostiene una proposta di legge per l’attivazione di screening renali presso i Medici di Medicina Generale, rivolti alle popolazioni a rischio. La recente dichiarazione dell’OMS  ha riconosciuto la Malattia Renale Cronica come priorità di salute pubblica globale. Necessario dunque sensibilizzare la popolazione, perché solo il 10% dei pazienti ne è consapevole.

I dieci consigli di SIN per un’estate calda a prova di reni

Prendersi cura dei propri reni, specialmente in estate, significa proteggere tutto il corpo, compreso il cuore. E non è mai troppo presto per iniziare. Per questo è opportuno fare tesoro dei consigli della società italiana di nefrologia.

  • Bere almeno 3 litri di acqua al giorno
  • Integrare con frutta, verdura, tisane e citrato di potassio
  • Limitare carni rosse, spinaci e frutta secca
  • Non temere il calcio, ma evitare la disidratazione
  • Prestare particolare attenzione agli anziani
  •  Consultare il nefrologo in caso di sintomi sospetti
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