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Sindrome del bambino scosso: più a rischio i bambini dai 2 ai sei mesi di vita

Dal 5 al 7 aprile tornano le giornate nazionali di prevenzione della sindrome del bambino scosso, con la campagna NON SCUOTERLO! Un'iniziativa di Fondazione Terre des Hommes e SIMEUP fondamentale per sensibilizzare il pubblico sui rischi e le conseguenze. Questo gesto può provocare gravi danni cerebrali, problemi alla vista o all'udito, disturbi comportamentali o di coordinazione motoria, e in 1 caso su 4 può portare al coma o alla morte del bambino  

Dal 5 al 7 aprile 2025, tornano le Giornate nazionali di prevenzione della Sindrome del Bambino Scosso, un’iniziativa fondamentale per sensibilizzare il pubblico sui rischi e le conseguenze di questa forma di trauma cerebrale. La campagna NONSCUOTERLO! organizzata dalla Fondazione Terre des Hommes e SIMEUP (Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica), si svolgerà in 70 città italiane, coinvolgendo numerose associazioni e istituzioni.

Cos’è la sindrome del bambino scosso

La Sindrome del Bambino Scosso (Shaken Baby Syndrome) è una forma di maltrattamento infantile spesso inconsapevole, causata dal violento scuotimento di un neonato per cercare di calmare il suo pianto inconsolabile. Questo gesto può provocare gravi danni cerebrali, problemi alla vista o all’udito, disturbi comportamentali o di coordinazione motoria, e in 1 caso su 4 può portare al coma o alla morte del bambino. 

Dati statistici sulla Sindrome del bambino scosso

Secondo  la “Prima indagine sui casi di bambini e bambine vittime di Shaken Baby Syndrome in Italia, realizzata da Terre des Hommes con la Rete Ospedaliera contro il Maltrattamento Infantile nel 2023., i risultati sono allarmanti. I più colpiti da questa forma di trauma cerebrale sono i bambini tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del lattante. Questo può assumere caratteristiche tali da portare il genitore o chi si prende cura del bambino a reagire in maniera incontrollata e violenta, scuotendo il lattante.

Rischi anche a lungo termine

Lo studio ha preso in considerazione 47 casi di Shaken Baby Syndrome diagnosticati dagli ospedali partecipanti nell’arco di tempo dal 2018 al 2022. Purtroppo, in 5 casi i gravi danni riportati hanno causato la morte dei neonati, mentre in altri 25 casi a distanza di tempo si sono verificate gravi compromissioni del percorso evolutivo del bambino o della bambina.

La campagna “Non scuoterlo!”

La campagna NONSCUOTERLO! è attiva su più fronti: sensibilizzazione del grande pubblico, formazione degli operatori sanitari e dell’infanzia, networking con le istituzioni per la costruzione di canali di informazione capillare nelle regioni. Molti gli strumenti di cui si compone: spot video e audio, leaflet multilingue, video contenuti di esperti, video tutorial a supporto dei caregiver, webinar e il podcast “Non farmi male” di Roberta Lippi, tutti materiali raccolti nel sito www.nonscuoterlo.it

Informare per prevenire

La prevenzione è la chiave per evitare queste tragiche conseguenze. La campagna NONSCUOTERLO! mira a informare e formare genitori, caregiver e operatori sanitari sui rischi della Sindrome del Bambino Scosso e su come prevenirla. Gli infopoint della campagna saranno presenti in 70 città di 18 regioni italiane, offrendo materiali informativi, video tutorial e incontri con esperti per supportare le famiglie nei momenti di maggiore fragilità. Per l’occasione, anche il grattacielo Pirelli a Milano, la Mole Antonelliana a Torino e l’Istituto degli Innocenti di Firenze verranno illuminati con i colori e il simbolo della campagna nella sera del 6 aprile. Inoltre, Federfarma Milano, Lodi, Monza, Brianza e Federfarma Foggia, Sassari e Verona diffonderanno video e materiali informativi nelle farmacie sui rispettivi territori.

Cosa fare se il bambino piange

La prevenzione passa attraverso la corretta informazione e formazione dei genitori e di chiunque altro si prenda cura del bambino. È importante illustrare quali comportamenti non vanno mai adottati per cercare di calmare il pianto del neonato e che, se si sente di stare perdendo il controllo, piuttosto che incorrere in comportamenti dannosi, può essere utile allontanarsi un breve istante dal bambino, lasciandolo in un luogo sicuro, recuperare un proprio equilibrio e chiedere aiuto. Stefania Zampogna, Presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica, sottolinea l’importanza della prevenzione: «È fondamentale che genitori, caregiver e operatori sanitari riconoscano i segnali di rischio e comprendano quanto sia importante intervenire con consapevolezza. La prevenzione passa dalla formazione e dalla vicinanza alle famiglie, soprattutto nei momenti di maggiore fragilità».

Il ruolo del pediatra

Il ruolo di pediatri e operatori di pronto soccorso è fondamentale per riconoscere e prevenire i casi di Sindrome del Bambino Scosso. In 1 caso su 3 di quelli analizzati nell’indagine di Terre des Hommes, infatti, i bambini colpiti da questa sindrome erano stati già condotti in Pronto Soccorso e presentavano altri segni di maltrattamento.

I segnali da non sottovalutare

Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes, spiega «La Sindrome del Bambino Scosso è una forma di maltrattamento infantile spesso inconsapevole, che può derivare dalla scarsa informazione e totale inconsapevolezza delle drammatiche conseguenze che, la perdita di controllo, anche solo per pochi secondi, può avere sul neonato. Non sempre quindi è frutto di una reale intenzione di nuocere al bambino. Per questo può essere facilmente evitata con una corretta informazione e formazione dei genitori e di chiunque altro si prenda cura del bambino. È importante illustrare quali comportamenti non vanno mai adottati per cercare di calmare il pianto del neonato e che, se si sente di stare perdendo il controllo, piuttosto che incorrere in comportamenti dannosi, può essere utile allontanarsi un breve istante dal bambino, lasciandolo in un luogo sicuro, recuperare un proprio equilibrio e chiedere aiuto».

Consigli per prevenire

Le misure preventive più efficaci per evitare la Sindrome del Bambino Scosso includono:

  1. Informazione e formazione: Partecipare a corsi pre-parto e ricevere informazioni adeguate su come gestire il pianto del neonato e le situazioni di stress. È fondamentale che i genitori e i caregiver siano consapevoli dei rischi associati allo scuotimento del bambino.
  2. Provare varie opzioni per calmare il neonato: Cullare il bambino in braccio o in carrozzina, fare un giro in macchina o un bagnetto rilassante possono essere metodi efficaci per calmare il pianto del neonato.
  3. Prendersi una pausa: Se il pianto del bambino diventa troppo stressante, è importante prendersi una pausa di 10 minuti, lasciando il bambino in un luogo sicuro, per ritrovare la serenità e il controllo.
  4. Chiedere aiuto: Non esitare a chiedere aiuto a familiari, amici o professionisti se ci si sente sopraffatti dalla situazione.
  5. Riconoscere i segnali di rischio: Pediatri e operatori sanitari devono essere in grado di riconoscere i segnali di rischio e intervenire tempestivamente per prevenire i casi di Sindrome del Bambino Scosso.

La prevenzione della Sindrome del Bambino Scosso è un impegno che coinvolge tutta la società. Con la corretta informazione e formazione, possiamo proteggere i più piccoli e garantire loro un futuro sano e sicuro.

 

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