In Lombardia è possibile prevenire il tumore alla prostata grazie ad un esame del sangue. Per la prima volta in Italia, dunque, una Regione adotta lo screening gratuito per la prevenzione del tumore alla prostata attraverso l’esame del PSA. «In Italia ci sono oltre 40.000 nuovi casi di tumore alla prostata ogni anno di questi 6.500 solo in Lombardia». Ha precisato Marco Cozzoli, il Direttore Generale Welfare di Regione Lombardia alla presentazione dell’iniziativa.
Come prevenire il tumore alla prostata con il test del PSA
Il programma di prevenzione del tumore alla prostata con screening attraverso l’esame del PSA consiste in un semplice prelievo di sangue attraverso cui è possibile misurare la quantità dell’antigene prostatico presente nel sangue. Il test del PSA è un indicatore che può segnalare anomalie alla prostata, permettendo di individuare precocemente eventuali problemi, anche in assenza di sintomi. «Si tratta di una iniziativa unica in Italia – ha sottolineato Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia – fondamentale per la salute dei nostri cittadini che si inserisce perfettamente nei nostri obiettivi di prevenzione. Grazie a questo programma, possiamo individuare tempestivamente eventuali tumori alla prostata, offrendo maggiori possibilità di trattamento e di guarigione, riducendo la necessità di trattamenti invasivi».
A chi è rivolto lo screening gratuito alla prostata
Il programma di screening gratuito alla prostata è rivolto a tutti i soggetti a partire dai 50 anni di età residenti in Lombardia. Successivamente il programma sarà esteso a tutte le fasce di età fino a 70 anni. In questa prima fase possono effettuare lo screening i cittadini che compiono 50 anni nel mese in corso. In pratica a novembre chi è nato nel mese di novembre 1974, a dicembre potranno partecipare i nati a dicembre 1974, a gennaio 2025 potranno partecipare anche i nati a gennaio 1975 e così a seguire. Chi rientra nello screening ma non aderisce immediatamente manterrà il diritto fino al compimento del 70° anno di età. Al momento sono esclusi dallo screening i cittadini che negli ultimi 24 mesi hanno effettuato il test del PSA e coloro che si sono sottoposti ad esami specifici come biopsia prostatica, eco trans-rettale, TAC E RM addoma/total body negli ultimi cinque anni. Inoltre non è previsto lo screening per coloro che hanno già avuto una diagnosi di tumore maligno alla prostata o di mutazione genetica che predispone allo sviluppo di tumori e per cui è necessaria una presa in carico dedicata.
Come partecipare allo screening gratuito alla prostata
Per aderire allo screening alla prostata non è necessaria alcuna impegnativa del medico curante, ma il cittadino che ha compiuto i 50 anni di età deve compilare un questionario che troverà sul proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Attraverso il documento sarà possibile ricostruire la storia familiare e personale e determinare l’idoneità ad effettuare il test del PSA. A quel punto il cittadino potrà recarsi presso uno dei laboratori aderenti consultabili sul sito di Regione Lombardia. Sulla base del rischio individuato tramite il questionario e il test del PSA, vengono previsti, se necessari, ulteriori approfondimenti diagnostici come la visita urologica, la risonanza magnetica e la biopsia.
Le regole per eseguire correttamente il test
Affinché il risultato sia attendibile
- Non è necessario essere a digiuno
- Non svolgere attività fisica intensa nelle 48 ore che precedono l’esame
- È consigliabile non avere rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti perché potrebbero innalzare i livelli di PSA nel sangue
- Meglio non effettuare il prelievo se si ha in corso una infezione urinaria
- Non è opportuno invece effettuare il test dopo una visita medica con esplorazione rettale fatta nella settimana precedente, oppure dopo aver eseguito esami diagnostici alla prostata (esempio una biopsia) nelle ultime sei settimane
- Comunicare al medico l’assunzione di eventuali farmaci o integratori
Il risultato
Il valore di PSA in una condizione di normalità è compreso tra i 2,5 nanogrammi per millilitro (nei soggetti più giovani) e 4 nanogrammi per millilitro di sangue (nei più anziani). In questo range esiste una buona probabilità di assenza di tumore. Valori alterati di PSA non significano necessariamente la presenza di un tumore, ma devono essere approfonditi con ulteriori esami diagnostici. Le cause, infatti, potrebbero essere molteplici: un ingrossamento per ipertrofia prostatica benigna, un’infiammazione della prostata (prostatite), un’insufficienza renale, una intensa attività fisica o l’uso di farmaci o ancora potrebbe essere alterato a causa di un’alimentazione scorretta o per il consumo di superalcolici.