Stai per trasferirti nel Regno Unito? Sappi che, se avrai bisogno di un medico o di una assistenza ospedaliera, troverai un sistema in parte differente dal nostro. Innanzitutto la Sanità UK si basa sul NHS (National Health Service), il servizio sanitario nazionale del Regno Unito che fornisce gratuitamente assistenza sanitaria alla popolazione, anche agli stranieri appena trasferiti e la figura principale è il General Practitioner (GP), ovvero il medico sul territorio.
Chi è il General Practitioner della Sanità UK
La sanità UK, infatti, è più votata al territorio. Il General Practitioner, GP equivale al nostro medico di medicina generale, ma con molte più responsabilità, anche in ambito diagnostico e pediatrico. Ne abbiamo parlato con Rita Luchetti, dottoressa in biologia con Master in gestione sanitaria, da anni residente in UK, dove ha messo a frutto una decennale esperienza maturata in laboratori biomedicali e in ospedali per acuti, pubblici e privati.
Un medico ogni 1730 abitanti, contro i 1430 dell’Italia
«In Italia, nel 2021, il rapporto tra medici di medicina generale (MMG) e popolazione era di circa un medico di base ogni 1.470 abitanti contro uno ogni 1.730 in UK con un calo significativo di entrambi i paesi rispetto l’era pre-Covid», racconta a quotidianodellasalute.it la dottoressa Rita Luchetti.
Liste d’attesa: anche nel Regno Unito si allungano
«Come l’Italia, anche il Regno Unito, in ambito sanitario, sta affrontando un momento difficile – fa notare -. Le liste d’attesa si sono allungate sia in ospedale che sul territorio. In UK il medico di base (General Practitioner) opera in poliambulatori che offrono una vasta gamma di servizi di assistenza sanitaria primaria, che, oltre alla visita e gestione delle terapie includono controlli di follow up regolari, programmi di screening e prevenzione, vaccinazioni, servizi di pianificazione familiare».
Sanità territoriale: il ruolo del poliambulatorio e del medico di base (GP)
«Poiché anche la pediatria di base in UK è a carico del GP, questo deve gestire anche l’assistenza pre e post-natale del bimbo e della mamma, incluse vaccinazioni e valutazioni dello sviluppo – evidenzia Luchetti -. Il poliambulatorio del GP integra quasi tutti i servizi di prevenzione primaria che in Italia sono coperti dagli ambulatori di prevenzione delle ASL. Infatti, presso l’ambulatorio del GP si effettuano Pap test, spirometrie, prelievi per esami del sangue e, in alcuni casi, anche piccoli interventi o procedure. Allo stesso GP sono a carico le eventuali visite domiciliari».
Nel poliambulatorio UK c’è anche l’infermiere prescrittore
«Il poliambulatorio è operativo in UK cinque giorni su sette, dalle 8,00 alle 18.00. Operano in esso più di un medico e, a supporto, per poter erogare tutti questi servizi concorrono altre figure professionali quali infermieri ed ostetriche con il titolo di “Prescrittore”. Spesso, infatti, la visita è prenotata con l’infermiere e non prevede la presenza del medico».
Non esiste il privato convenzionato, il GP primo contatto con il paziente
Da notare che in UK, non essendoci il “polmone” del privato convenzionato (studi medici, radiologie, laboratori…), il carico di lavoro sui GP è notevole. Oltremanica i medici di base sono sempre il primo punto di contatto per qualsiasi accesso a diagnostica e cure di secondo livello, compresi ecografie, Rx, ecc. «Tutto è deciso e filtrato dal medico di base – evidenzia il medico italiano in UK -. Il GP, dopo la visita, inserisce il nominativo del paziente nel sistema di prenotazione on line e, a quel punto, lo stesso paziente può scegliere il medico specialista/la struttura e la data della prestazione».
Nella sanità UK non ci sono ticket da pagare, solo in farmacia
«Non esiste una compartecipazione del cittadino alla spesa sanitaria per le prestazioni che riceve – prosegue Luchetti -. Il ticket si paga solo per la farmaceutica (esenti per patologia a parte). Anche l’acquisto diretto di prestazioni sanitarie in regime privatistico non è possibile; esso è sempre mediato da una prima visita con un GP privato che poi ti indirizza allo specialista e questo agli esami di secondo livello» .
Meno esami, politiche stringenti su antibiotici
«Rispetto all’Italia, la quantità complessiva di prestazioni sanitarie erogate dal sistema sanitario nazionale è decisamente inferiore, con una stretta attenzione all’appropriatezza. Così come la quantità di farmaci che è drasticamente minore e con una limitazione nella disponibilità di molecole. Le politiche prescrittive sugli antibiotici sono molto stingenti sia per quantità che per tipologia di antibiotici. L’acquisto di farmaci è strettamente regolamentato e non è possibile acquistare direttamente farmaci soggetti a prescrizione in farmacie compiacenti».
Pochi medici e risorse finanziarie, si allungano i tempi di attesa: per una visita con il GP occorre aspettare anche due settimane
Come in Italia, anche in UK la carenza di risorse finanziarie e professionali sta creando notevoli problemi. «Un disagio che si manifesta con allungamenti fuori controllo dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Dati recenti indicano che l’attesa per un appuntamento con il GP arriva a due settimane o più».
La sanità UK punta sulla tecnologia
«Per far fronte alle carenze di medici, di risorse finanziarie e a tempi di attesa sempre più lunghi, molti GP forniscono consulti clinici telefonici. Sono in via di implementazione sistemi di telemedicina per le diagnosi a distanza e piattaforme digitali a supporto dei cittadini per prenotazioni di video-appuntamenti, consigli medici, prescrizioni farmacologiche (inviate dal GP direttamente alla farmacia)».
Pro e contro della sanità UK
«Ognuno dei sistemi ha lati positivi e negativi – fa emergere nella nostra chiacchierata la dott.ssa Luchetti – La maggiore centralizzazione delle prestazioni sul GP permette un migliore controllo della spesa e delle prestazioni, ma rende il sistema meno flessibile nei momenti di crisi. Non essendoci servizi a supporto (come in Italia gli ambulatori di medicina territoriale) o in alternativa (privato convenzionato/puro e accesso a farmaci senza prescrizione)». Guardando l’altro lato della medaglia in ottica italiana, la dottoressa evidenzia come « le modalità alternative hanno “viziato” il cittadino italiano abituato ad un numero di prestazioni (e di farmaci!) eccessive e spesso inappropriate in tempi desiderati. Questo fa sì che oggi è difficile per il sistema sanitario nazionale stringere le maglie del sistema per conseguire risparmio ed alleggerire il carico di prestazioni lavorando sull’aumento dell’appropriatezza».