domenica, Dicembre 8, 2024
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Sanità UK: liste d’attesa lunghe, ma sul territorio ci pensa il GP

La Sanità UK sotto la lente di ingrandimento della dottoressa Rita Luchetti, dirigente sanitario italiano che da anni vive e lavora nel Regno Unito. «Pochi medici, si allungano i tempi di attesa: per una visita con il GP occorre aspettare anche due settimane»

Stai per trasferirti nel Regno Unito? Sappi che, se avrai bisogno di un medico o di una assistenza ospedaliera,  troverai un sistema in parte differente dal nostro. Innanzitutto la Sanità UK si basa sul NHS (National Health Service), il servizio sanitario nazionale del Regno Unito che fornisce gratuitamente assistenza sanitaria alla popolazione, anche agli stranieri appena trasferiti e la figura principale è il General Practitioner (GP), ovvero il medico sul territorio.

Chi è il General Practitioner della Sanità UK

La sanità UK, infatti, è più votata al territorio. Il General Practitioner, GP equivale al nostro medico di medicina generale, ma con molte più responsabilità, anche in ambito diagnostico e pediatrico. Ne abbiamo parlato con Rita Luchetti, dottoressa in biologia con Master in gestione sanitaria, da anni residente in UK, dove ha messo a frutto una decennale esperienza maturata in laboratori biomedicali e in ospedali per acuti, pubblici e privati.

Un medico ogni 1730 abitanti, contro i 1430 dell’Italia

«In Italia, nel 2021, il rapporto tra medici di medicina generale (MMG) e popolazione era di circa un medico di base ogni 1.470 abitanti contro uno ogni 1.730 in UK con un calo significativo di entrambi i paesi rispetto l’era pre-Covid», racconta a quotidianodellasalute.it la dottoressa Rita Luchetti.

Rita Luchetti, Dott.ssa in Biologia. Master in gestione sanitaria EMMAS

Liste d’attesa: anche nel Regno Unito si allungano

«Come l’Italia, anche il Regno Unito, in ambito sanitario, sta affrontando un momento difficile – fa notare -. Le liste d’attesa si sono allungate sia in ospedale che sul territorio. In UK il medico di base (General Practitioner) opera in poliambulatori che offrono una vasta gamma di servizi di assistenza sanitaria primaria, che, oltre alla visita e gestione delle terapie includono controlli di follow up regolari, programmi di screening e prevenzione, vaccinazioni, servizi di pianificazione familiare».

Sanità territoriale: il ruolo del poliambulatorio e del medico di base (GP)

«Poiché anche la pediatria di base in UK è a carico del GP, questo deve gestire anche l’assistenza pre e post-natale del bimbo e della mamma, incluse vaccinazioni e valutazioni dello sviluppo – evidenzia Luchetti -. Il poliambulatorio del GP integra quasi tutti i servizi di prevenzione primaria che in Italia sono coperti dagli ambulatori di prevenzione delle ASL. Infatti, presso l’ambulatorio del GP si effettuano  Pap test, spirometrie, prelievi per esami del sangue e, in alcuni casi, anche piccoli interventi o procedure. Allo stesso GP sono a carico le eventuali visite domiciliari».

Nel poliambulatorio UK c’è anche l’infermiere prescrittore

«Il poliambulatorio è operativo in UK cinque giorni su sette, dalle 8,00 alle 18.00. Operano in esso più di un medico e, a supporto, per poter erogare tutti questi servizi concorrono altre figure professionali quali infermieri ed ostetriche con il titolo di “Prescrittore”. Spesso, infatti, la visita è prenotata con l’infermiere e non prevede la presenza del medico».

Non esiste il privato convenzionato, il GP primo contatto con il paziente

Da notare che in UK, non essendoci il “polmone” del privato convenzionato (studi medici, radiologie, laboratori…), il carico di lavoro sui GP è notevole. Oltremanica i medici di base sono sempre il primo punto di contatto per qualsiasi accesso a diagnostica e cure di secondo livello, compresi ecografie, Rx, ecc. «Tutto è deciso e filtrato dal medico di base – evidenzia il medico italiano in UK -. Il GP, dopo la visita, inserisce il nominativo del paziente nel sistema di prenotazione on line e, a quel punto, lo stesso paziente può scegliere il medico specialista/la struttura e la data della prestazione».

Nella sanità UK non ci sono ticket da pagare, solo in farmacia

«Non esiste una compartecipazione del cittadino alla spesa sanitaria per le prestazioni che riceve – prosegue Luchetti -. Il ticket si paga solo per la farmaceutica (esenti per patologia a parte). Anche l’acquisto diretto di prestazioni sanitarie in regime privatistico non è possibile; esso è sempre mediato da una prima visita con un GP privato che poi ti indirizza allo specialista e questo agli esami di secondo livello» .

Meno esami, politiche stringenti su antibiotici

«Rispetto all’Italia, la quantità complessiva di prestazioni sanitarie erogate dal sistema sanitario nazionale è decisamente inferiore, con una stretta attenzione all’appropriatezza. Così come  la quantità di farmaci che è drasticamente minore e con una limitazione nella disponibilità di molecole. Le politiche prescrittive sugli antibiotici sono molto stingenti sia per quantità che per tipologia di antibiotici. L’acquisto di farmaci è strettamente regolamentato e non è possibile acquistare direttamente farmaci soggetti a prescrizione in farmacie compiacenti».

Pochi medici e risorse finanziarie, si allungano i tempi di attesa: per una visita con il GP occorre aspettare anche due settimane

Come in Italia, anche in UK la carenza di risorse finanziarie e professionali sta creando notevoli problemi. «Un disagio che si manifesta con allungamenti fuori controllo dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Dati recenti indicano che l’attesa per un appuntamento con il GP arriva a due settimane o più».

La sanità UK punta sulla tecnologia

«Per far fronte alle carenze di medici, di risorse finanziarie e a tempi di attesa sempre più lunghi, molti GP forniscono consulti clinici telefonici. Sono in via di implementazione sistemi di telemedicina per le diagnosi a distanza e piattaforme digitali a supporto dei cittadini per prenotazioni di video-appuntamenti, consigli medici, prescrizioni farmacologiche (inviate dal GP direttamente alla farmacia)».

Pro e contro della sanità UK

«Ognuno dei sistemi ha lati positivi e negativi – fa emergere nella nostra chiacchierata la dott.ssa Luchetti – La maggiore centralizzazione delle prestazioni sul GP permette un migliore controllo della spesa e delle prestazioni, ma rende il sistema meno flessibile nei momenti di crisi. Non essendoci  servizi a supporto (come in Italia gli ambulatori di medicina territoriale) o in alternativa (privato convenzionato/puro e accesso a farmaci senza prescrizione)». Guardando l’altro lato della medaglia in ottica italiana, la dottoressa evidenzia come  « le modalità alternative hanno “viziato” il cittadino italiano abituato ad un numero di prestazioni (e di farmaci!) eccessive e spesso inappropriate  in tempi desiderati. Questo fa sì che oggi è difficile per il sistema sanitario nazionale stringere le maglie del sistema per conseguire risparmio ed alleggerire il carico di prestazioni lavorando sull’aumento dell’appropriatezza».

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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