mercoledì, Luglio 16, 2025
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Sanità: legge Gelli-Bianco disattesa su eventi avversi e assicurazioni

Fondazione SANIRE presenta la prima ricerca in Italia sul tema della trasparenza in Sanità a 7 anni dall'entrata in vigore della Legge Gelli-Bianco. Appuntamento con i massimi esperti il 4 dicembre a Roma dalle 9 alle 13 presso Fondazione ENPAM

Due strutture sanitarie su tre non pubblicano i dati sugli eventi avversi, quasi la metà (48%) non divulga le informazioni sulle coperture assicurative. A sette anni dall’entrata in vigore della Legge Gelli-Bianco, che fa della trasparenza un preciso obbligo di legge, ciò che emerge è una sanità con diverse zone d’ombra.

Lo rivela la prima indagine nazionale condotta su 97 aziende ospedaliere pubbliche, realizzata da Fondazione SANIRE in collaborazione con l’Università de L’Aquila. Per la prima volta una fotografia  dell’applicazione della legge 24/2017 sulla responsabilità sanitaria, evidenziando luci e ombre del sistema italiano. I dati saranno presentati il prossimo 4 dicembre a Roma, nella sede della Fondazione ENPAM.

I dati della ricerca su trasparenza legge Gelli-Bianco

Dal 2017 al 2023, solo il 34,48% delle Aziende Ospedaliere Universitarie ha pubblicato relazioni sui sinistri.  Un lieve miglioramento si è registrato rispetto al 2017, quando era il 24,14%. Segno negativo, invece, per le Aziende Socio Sanitarie Territoriali lombarde, che, nello stesso periodo, sono scese dal 46,15% al 19,23%. Stessa sorte per i risarcimenti. I costi, invece, oscillano tra gli 80 ei 170 milioni di euro annui  e non sembrano mettere a rischio la sostenibilità economica delle strutture, le coperture assicurative sono un ambito sconosciuto. Quasi il 48% delle aziende non rende pubblici i dati.

A rischio il rapporto di fiducia medico paziente

I risultati della ricerca di Fondazione SANIRE saranno presentati il prossimo 4 dicembre a Roma dalle 9:00 alle 13:30 nella sede di Fondazione ENPAM in P.zza V. Emanuele II, 78. Sul tema dialogheranno con il Presidente FNOMCEO  Filippo Anelli, avvocati, magistrati e rappresentanti delle associazioni. «L’assenza di trasparenza mina la fiducia dei pazienti e peggiora il rapporto tra cittadini e operatori sanitari – ha sottolineato Gabriele Chiarini, Presidente della Fondazione SANIRE – . Una crisi di fiducia alimentata da comunicazioni confuse e dall’incapacità del sistema di garantire una gestione efficace e trasparente del rischio clinico».

Legge Gelli-Bianco: poca trasparenza alimenta la violenza

Sulla stessa lunghezza d’onda Vincenzo Antonelli, Professore di Diritto Amministrativo all’Università dell’Aquila che ha rimarcato: «La malasanità si combatte partendo dalla trasparenza, che non è un’opzione, è un obbligo morale e giuridico – ha detto -. Soprattutto in questo momento, con l’aumento delle violenze contro gli operatori sanitari, è fondamentale ricucire il rapporto di fiducia tra medici e pazienti».  La mancanza di trasparenza tende anche ad alimentare convinzioni inesatte sulla sanità come ha spiegato Franco Marozzi, vicepresidente SIMLA: «È ora di correggere la comunicazione fuorviante sulla responsabilità professionale medica. I sinistri rappresentano una percentuale infinitesimale rispetto all’enorme mole di prestazioni erogate quotidianamente».

 

 

 

 

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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