Gli italiani ritengono che per “guarire” il sistema sanitario italiano sia necessaria una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. È questo il risultato dell’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di Uni Salute realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma.
Gli italiani coinvolti nella ricerca
Oltre 1650 italiani di età compresa tra i 18 e i 70 anni hanno preso parte alla ricerca. Si tratta degli abitanti di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli, Palermo, Genova e Cagliari. Gli interpellati hanno espresso il loro pensiero su liste d’attesa, difficoltà d’accesso ai servizi sanitari pubblici e opzioni alternative per rispondere ai bisogni della salute degli italiani.
Cosa è emerso dall’indagine su sanità pubblica e privata
Di fronte all’allungarsi delle liste di attesa e alle difficoltà di accesso ai servizi sanitari pubblici, il 61% degli intervistati ritiene che l’integrazione della sanità privata con il SSN possa alleviare la pressione sulla sanità pubblica, in un contesto in cui il 27% degli italiani pensa che in futuro il sistema pubblico non risponderà in alcun modo ai suoi bisogni in fatto di salute, e il 65% ritiene potrà farlo solo in parte.
Quando e perché gli italiani scelgono la sanità privata
La tendenza è quella di rivolgersi direttamente al privato o comunque in convenzione quando si tratta di visite odontoiatriche (92%), l’esame della vista (76%), i test dell’udito (69%) e le visite dermatologiche (62%). Anche la maggioranza delle visite ginecologiche (71%) viene effettuata privatamente o in convenzione. Nonostante ciò, solo il 32% del campione pensa sia necessario differenziare le prestazioni offerte da SSN e sanità privata, segno che gli italiani credono sia comunque importante garantire equità e uniformità di accesso ai servizi.
Per abbattere le liste d’attesa
La scelta di optare per la sanità privata non è tanto legata ad una migliore qualità dei servizi (citata solo dal 13% degli intervistati) ma il ricorso alla sanità privata è dovuto principalmente al superare il problema delle liste di attesa. I tempi di attesa ridotti sono infatti la ragione principale (64%), seguiti da una più ampia disponibilità di date e orari (34%) e da una maggior facilità nella prenotazione (27%).
In futuro pubblico e privato insieme
Per soddisfare le esigenze sanitarie degli italiani, dunque, la soluzione sembra essere pubblico e privato insieme. Due italiani su tre (66%) infatti si dichiarano soddisfatti delle cure ricevute anche se il 78% degli intervistati ha evidenziato un aumento dei costi della sanità privata dopo la pandemia da Covid. Il 36% però ha evidenziato come anche nella sanità privata i tempi di attesa si stiano allungando, segno che non sia un problema solo di sanità pubblica ma investa l’intero panorama dell’assistenza sanitaria.