L’obesità è un’epidemia che nel mondo colpisce oltre un miliardo di persone, una cifra raddoppiata dal 1990 al 2022 e quadruplicata tra i bambini e gli adolescenti. Eppure fra la popolazione adulta il 29% ammette di avere poca o nessuna conoscenza sul tema. Lo dichiara una indagine condotta da Cittadinanzattiva e Federfarma. In Italia ci sono circa 23 milioni di persone in sovrappeso, di cui 5 milioni sono obesi, con una percentuale in continua crescita. Questo comporta un aumento di cure e terapie per tutti i problemi di salute collegati, come diabete, ipertensione e insufficienza cardiaca ma anche tumori e infertilità. Con ricadute economiche negative sulla spesa del Servizio Sanitario Nazionale.
Le cause del sovrappeso
Le cause sono spesso legate a un’alimentazione scorretta, sedentarietà così come fattori genetici e ormonali. L’obesità è anche legata a condizioni socioeconomiche svantaggiate.
Giovani sempre più obesi, vittime di bullismo
In Italia, il 18% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni è in sovrappeso e il 4% è obeso. E su di loro pesano stigma e discriminazione. Il 68% degli studenti delle superiori intervistati per il progetto ‘Feel good’ realizzato da Cittadinanzattiva, riconosce che chi soffre di obesità ha più difficoltà ad inserirsi in un gruppo e il 91% ritiene i loro coetanei obesi a rischio di bullismo. Se il problema insorge in giovane età, tende a peggiorare andando avanti con gli anni. Con ricadute psicologiche importanti. «Queste persone vivono continue discriminazioni – sottolinea Iris Zani, presidente dell’Associazione Amici-Obesi – e finiscono spesso col rivolgersi al dottor Google».
La scuola ha un ruolo importante
«Le associazioni aiutano a mettere in guardia da inutili diete miracolose e da cure inappropriate diffuse online. Nella prevenzione del sovrappeso patologico – precisa la senatrice Beatrice Lorenzin, membro dell’intergruppo parlamentare Diabete e Obesità – la scuola ha un ruolo importantissimo. In particolare bisognerebbe investire di più nella qualità del cibo servito nelle mense che, per i bambini più disagiati, rappresenta un pasto centrale nella giornata».
L’impatto sulla spesa sanitaria
Secondo un’analisi Ocse, in Italia, il sovrappeso rappresenta il 9% della spesa sanitaria, e, per coprire questi costi, ogni cittadino paga 289 euro di tasse supplementari all’anno. «Applicando misure di prevenzione e informazione si porterebbero prevenire 144 mila casi di malattie non trasmissibili entro il 2050 e far risparmiare 62 milioni all’anno in spesa sanitaria – sottolinea Saverio Mennini, capo dipartimento della Programmazione sanitaria del ministero della Salute – L’obesità – precisa Andrea Lenzi, ordinario di endocrinologia alla Sapienza e membro della Cabina di Regia sul Piano Nazionale Cronicità del ministero della Salute – è una vera e propria malattia cronica e, come tale, sarà inserita nel nuovo Piano cui sta lavorando e che è quasi pronto».
Inserire le cure per questa patologia nei Lea
Le cure per questa patologia devono essere quanto prima inserite nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Questo è anche l’obiettivo principale della legge sull’obesità, che se approvata sarebbe la prima al mondo, presentata alla Camera dal deputato Roberto Pella.