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Salute mentale, i farmaci per il peso la migliorano!

Salute mentale, uno studio dice che i farmaci per perdere peso la migliorano. Questo rappresenta il primo studio, ad oggi, che esamina l'impatto dei farmaci per la perdita di peso sulla salute mentale degli adolescenti.

Salute mentale, i farmaci per la perdita di peso possono ridurre il rischio di suicidio negli adolescenti obesi. Lo rivela una ricerca guidata da ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Universita’ della Pennsylvania, pubblicata su JAMA Pediatrics.
I numeri dell’obesità

L’obesità è un’epidemia che nel mondo colpisce oltre un miliardo di persone, una cifra raddoppiata dal 1990 al 2022 e quadruplicata tra i bambini e gli adolescenti. Eppure fra la popolazione adulta il 29% ammette di avere poca o nessuna conoscenza sul tema. Lo dichiara una indagine condotta da Cittadinanzattiva e Federfarma. In Italia ci sono circa 23 milioni di persone in sovrappeso, di cui 5 milioni sono obesi, con una percentuale in continua crescita. Questo comporta un aumento di cure e terapie per tutti i problemi di salute collegati, come diabete, ipertensione e insufficienza cardiaca ma anche tumori e infertilità. Con ricadute economiche negative sulla spesa del Servizio Sanitario Nazionale.

Le cause del sovrappeso

Le cause sono spesso legate a un’alimentazione scorretta, sedentarietà così come fattori genetici e ormonali. L’obesità è anche legata a condizioni socioeconomiche svantaggiate.

Giovani sempre più obesi, vittime di bullismo

In Italia, il 18% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni è in sovrappeso e il 4% è obeso. E su di loro pesano stigma e discriminazione. Il 68% degli studenti delle superiori intervistati per il progetto ‘Feel good’ realizzato da Cittadinanzattiva, riconosce che chi soffre di obesità ha più difficoltà ad inserirsi in un gruppo e il 91% ritiene i loro coetanei obesi a rischio di bullismo. Se il problema insorge in giovane età, tende a peggiorare andando avanti con gli anni. Con ricadute psicologiche importanti. «Queste persone vivono continue discriminazioni – sottolinea Iris Zani, presidente dell’Associazione Amici-Obesi – e finiscono spesso col rivolgersi al dottor Google».

La scuola ha un ruolo importante

«Le associazioni aiutano a mettere in guardia da inutili diete miracolose e da cure inappropriate diffuse online. Nella prevenzione del sovrappeso patologico – precisa la senatrice Beatrice Lorenzin, membro dell’intergruppo parlamentare Diabete e Obesitàla scuola ha un ruolo importantissimo. In particolare bisognerebbe investire di più nella qualità del cibo servito nelle mense che, per i bambini più disagiati, rappresenta un pasto centrale nella giornata».

L’impatto sulla spesa sanitaria

Secondo un’analisi Ocse, in Italia, il sovrappeso rappresenta il 9% della spesa sanitaria, e, per coprire questi costi, ogni cittadino paga 289 euro di tasse supplementari all’anno. «Applicando misure di prevenzione e informazione si porterebbero prevenire 144 mila casi di malattie non trasmissibili entro il 2050 e far risparmiare 62 milioni all’anno in spesa sanitaria – sottolinea Saverio Mennini, capo dipartimento della Programmazione sanitaria del ministero della Salute – L’obesità – precisa Andrea Lenzi, ordinario di endocrinologia alla Sapienza e membro della Cabina di Regia sul Piano Nazionale Cronicità del ministero della Salute – è una vera e propria malattia cronica e, come tale, sarà inserita nel nuovo Piano cui sta lavorando e che è quasi pronto».

Inserire le cure per questa patologia nei Lea

Le cure per questa patologia devono essere quanto prima inserite nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Questo è anche l’obiettivo principale della legge sull’obesità, che se approvata sarebbe la prima al mondo, presentata alla Camera dal deputato Roberto Pella.

L’impatto dei farmaci sugli adolescenti

La ricerca guidata da ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, pubblicata su JAMA Pediatrics, rappresenta il primo studio ad oggi ad esaminare l’impatto dei farmaci per la perdita di peso sulla salute mentale degli adolescenti. I risultati contrastano con le precedenti preoccupazioni che farmaci come Ozempic possano effettivamente scatenare pensieri suicidi, rassicurando medici e pazienti. I ricercatori hanno analizzato 4.000 partecipanti obesi, di età compresa tra i 12 e i 19 anni, che assumevano semaglutide, il farmaco contenuto in Ozempic e Wegovy o liraglutide, venduto come Victoza e Saxenda. I loro dati sanitari sono stati confrontati con quelli di 50.000 persone della stessa eta’ trattate solo con misure che miglioravano lo stile di vita, senza farmaci. Complessivamente, Ozempic è stato associato a una riduzione del 33% del rischio di pensieri o tentativi di suicidio nei 12 mesi di follow-up. I ricercatori hanno riscontrato che la tendenza è continuata anche dopo un follow-up di tre anni.
Il sovrappeso mette a rischio la salute mentale
Lo studio segue la pubblicazione, l’anno scorso, da parte dell’Imperial College di Londra, che aveva rilevato che i bambini in sovrappeso hanno il doppio delle probabilità di soffrire di problemi di salute mentale rispetto ai loro compagni di classe. La ricerca ha, tuttavia, rilevato che gli adolescenti che hanno assunto il farmaco hanno sofferto di un tasso più elevato di effetti collaterali legati al farmaco, in particolare la diarrea. L’obesità tra i bambini di eta’ compresa tra i 5 e i 19 anni è salita alle stelle negli ultimi anni, aumentando di otto volte negli ultimi quattro decenni. Nel Regno Unito, dati recenti mostrano che il 36,6% dei bambini è classificato come in sovrappeso, rispetto a poco meno del 20% di dieci anni fa.
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