Arriva dallo Sportello Amianto Nazionale la proposta di legge finalizzata a risolvere una delle problematiche più urgenti in Italia in tema di sicurezza ambientale e salute pubblica: la bonifica dell’amianto in matrice compatta (MCA). Ne parliamo con Fabrizio Protti, Presidente dello Sportello Amianto Nazionale.
Come possiamo definire il rischio amianto oggi in Italia?
«A 32 anni dalla messa al bando dell’amianto, l’Italia si trova ancora a fronteggiare disomogeneità normative e approcci regionali differenti nella gestione del rischio legato alla presenza di questo materiale pericoloso. La proposta di legge punta a uniformare i criteri di valutazione del rischio amianto su tutto il territorio nazionale, recependo la Prassi UNI/PdR 152-1:2023, elaborata da UNI (Ente Italiano di Normazione) in collaborazione con lo Sportello Amianto Nazionale».
Cosa deve cambiare in tema di rischio amianto?
«Ad oggi solo alcune Regioni italiane hanno sviluppato e adottato algoritmi specifici per determinare il livello di degrado e il conseguente obbligo di bonifica dei manufatti contenenti amianto. Questo ha portato ad una gestione frammentaria e spesso inefficace, creando disparità di trattamento per i cittadini e ostacoli nell’attuazione di interventi rapidi e risolutivi».
Perché è necessaria una legge unificata?
«Ad oggi, solo alcune Regioni italiane hanno sviluppato e adottato algoritmi specifici per determinare il livello di degrado e il conseguente obbligo di bonifica dei manufatti contenenti amianto. Questo ha portato a una gestione frammentata e spesso inefficace, creando disparità di trattamento per i cittadini e ostacoli nell’attuazione di interventi rapidi e risolutivi. Regioni come Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Toscana hanno adottato protocolli specifici per la valutazione dell’amianto, mentre altre regioni non hanno ancora implementato un piano regionale completo».
Queste diversa valutazione del rischio amianto nelle regioni come genera?
«Questa disomogeneità comporta situazioni paradossali: un manufatto situato al confine tra due regioni può essere valutato in modo diverso, con conseguenti disaccordi e ritardi nella bonifica, lasciando i cittadini esposti a potenziali rischi».
La proposta di legge rappresenta dunque un importante passo avanti verso la protezione dei cittadini?
«Certamente! Questo perché mira a rendere obbligatoria l’applicazione della Prassi UNI/PdR 152-1:2023 per la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti contenenti amianto in matrice compatta».
Cosa dice la prassi UNI/PdR 152-1:2023 ?
«Questa prassi stabilisce un algoritmo unificato per la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti contenenti amianto in matrice cementizia, armonizzando i diversi protocolli regionali esistenti. Quindi è uno strumento essenziale per la sicurezza».
Perché andrà a ridurre il rischio amianto?
«È stata sviluppata per offrire un metodo universale e standardizzato che permetta di determinare in maniera oggettiva lo stato di degrado delle coperture e dei tamponamenti contenenti amianto in matrice cementizia. Rendendo obbligatoria la PRASSI UNI/PdR 152-1:2023 tutte le Regioni andranno ad applicare questo algoritmo unico, eliminando le discrepanze regionali, fornendo uno strumento efficace per identificare, quando è necessario un intervento di bonifica. In questo modo ci sarà una maggiore garanzia della salute pubblica e condizioni di sicurezza uniformi su tutto il territorio nazionale».
Quali vantaggi porterà?
«Una volta adottata questa legge, infatti, sarà obbligatorio un protocollo unico a livello nazionale per la valutazione del rischio amianto, si eliminerà le disomogeneità tra le Regioni italiane, si ridurranno i contenziosi e le incertezze tecniche. Si stabilirà che la bonifica dell’amianto diventi obbligatoria nel momento in cui l’indice di degrado superi il livello definito pericoloso per la salute pubblica. Farà sì che le Regioni adeguino i propri piani regionali amianto entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge».
A questo punto manca “solo” l’appoggio politico…
«Questo è il nodo cruciale. Lo Sportello Amianto Nazionale invita tutte le forze politiche a sostenere questa proposta che rappresenta un passo fondamentale per la protezione della salute pubblica, la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela dell’ambiente. Solo attraverso un quadro normativo uniforme e condiviso sarà possibile affrontare in modo efficace l’emergenza amianto e garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di residenza, siano tutelati in modo equo».