
«Avere un cane non è solo un privilegio ma anche una responsabilità – esordisce Francesco Fornari, veterinario con esperienza in Italia e all’estero, oggi a Lentate sul Seveso (Monza Brianza) -. Così recita la prima riga del testo dell‘American Kennel Club, il Registro di Razze Americano. Dopo più di 30 anni di professione veterinaria, non posso che essere totalmente d’accordo. La lunga diatriba tra chi sostiene che la prima causa di incidenti gravi provocati da cani sia da attribuire all’indole o alla natura genetica di alcune razze e coloro che sostengono invece che il vero pericolo è da ricercare nell’incapacità di molti proprietari, ha portato a un vuoto legislativo che ancora oggi si stenta a colmare», sottolinea Fornari.
Cosa dice la legge sulla gestione dei cani
L’ultimo aggiornamento legislativo risale infatti al 26 agosto 2024. In esso, il legislatore ha puntato sulla tutela dell’incolumità pubblica, ponendo ulteriori limiti nella circolazione in pubblico di cani potenzialmente pericolosi. Questi limiti prevedono l’utilizzo della museruola e la lunghezza massima di 1,5 metri del guinzaglio. Tuttavia, non vi è alcun accenno all’obbligo del tanto controverso “Patentino” già adottato dai nostri vicini Elvetici, nella “Legge sui cani” emanata dal Gran Consiglio della Repubblica del Canton Ticino il 19 febbraio 2008. «La maggior parte degli incidenti avviene all’interno delle mura domestiche, dove guinzaglio e museruola abitualmente non si utilizzano – prosegue il veterinario -. Attualmente, lo sviluppo di questo percorso è affidato alla libera scelta di qualche sindaco affiancato dal Servizio Veterinario dell’ATS di zona»
Ci sono razze pericolose?
«La razza palesemente più conosciuta è il Pitbull. Nato negli USA per i combattimenti contro i tori, è stato esportato nel resto del mondo per fini lucrosi. Nonostante sia un cane di medie dimensioni, lo sviluppo del suo apparato muscolare e la sua relativa leggerezza lo rendono una vera e propria arma agile e potente – sottolinea Fornari -. Non a caso è da sempre utilizzato da organizzazioni malavitose per combattere clandestinamente contro altri cani. Tuttavia, se ben educato e gestito da persone competenti, il Pitbull può essere un ottimo protettore della famiglia e un cane estremamente affettuoso ed equilibrato».
Esistono altre razze da non scegliere come cane da compagnia?
«Ci sono cani meno noti, ma altrettanto pericolosi se non si sanno gestire – prosegue il veterinario -. Tra queste:
- Dogo Argentino: utilizzato in origine nella caccia al cinghiale e al puma.
- Fila Brasileiro: forse il più pericoloso tra i molossi, creato dai primi conquistatori delle Americhe del sud per inseguire ed uccidere gli schiavi che tentavano la fuga.
- Cane da Presa Canario: in origine un cane dall’indole pacifica, utilizzato per la difesa del bestiame e della famiglia, è stato trasformato in un cane da combattimento micidiale per la potenza sviluppata dai suoi muscoli masseteri.
- Mastino Napoletano: il più antico dei molossi, le sue origini risalgono all’epoca degli Assiro-Babilonesi. Importato dai Romani in Europa, è diventato una razza tra le più temibili tanto che tuttora ne sono vietati l’allevamento ed il commercio in diversi Stati del mondo.
- Boerboel: un cane potentissimo ed estremamente aggressivo, nato e allevato in Sud Africa per proteggere le mandrie dall’attacco dei leoni».
Essere proprietario di un cane è un impegno
«Essere proprietario di un cane richiede impegno e consapevolezza – fa notare l’esperto -.Perché un cane non diventi un’arma ingovernabile, è fondamentale prendersi cura delle esigenze fisiologiche, educative e sanitarie del proprio cane e sviluppare con esso un percorso di socializzazione sia con le persone appartenenti al nucleo familiare che con persone estranee o altri animali».

Quale razza fa per te?
Se desideri acquistare un cane è dunque importante sceglierlo con cura. Se anche esteticamente una razza ti piace più di un’altra non è detto che secondo le tue esigenze e abitudini sia quella giusta per te. Per questo abbiamo interpellato Cinzia Signoretti, educatrice cinofila di Pesaro, ideatrice del corso Fantasticane, il primo programma on line per imparare a conoscere i cani e ad addestrarli per la migliore convivenza con la famiglia.
«La prima cosa da fare quando si sceglie un cane è assicurarsi che la razza sia compatibile con la famiglia – raccomanda Cinzia Signoretti -. In particolare, alla prima esperienza ci sono razze più semplici da gestire. Ad esempio i Maltesi. L’esperienza con i cani è fondamentale per una felice convivenza, così come il tempo che si ha da dedicare. È importante conoscere le motivazioni che spingono una razza ad avere certi comportamenti e fare attività consone alle sue motivazioni».
Cani e bambini
Un errore è pensare che il cane diventi il giocattolo per il bambino «Siccome i cani hanno bisogno di autocontrollo mentre i bambini non sono in grado di darglielo, bisogna prestare molta attenzione quando sono con i bambini – precisa Signoretti -. Non esiste un cane adatto per loro, è fondamentale invece insegnare ai bambini come stare col cane e al cane come canalizzare le energie per convivere con un bambino».
Tempo e motivazione due fattori essenziali per la scelta dei cani
Alla prima esperienza occorre scegliere cani meno impegnativi. Non vanno bene razze come il Jack Russell Terrier o il Pastore Tedesco, non sono cani per tutti. Poi il tempo che si ha da dedicare è fondamentale. Se uno sceglie una razza deve sapere quali sono le motivazioni che spingono questa razza ad avere determinati comportamenti. Ad esempio, un cane da caccia che è un predatore deve fare attività consone alle sue motivazioni. Se non si porta a caccia, è importante comunque fare con lui delle attività per canalizzare le energie».
Attenzione alla genetica dei cani
L’aggressività a volte è genetica quindi è importante conoscere chi sono i genitori di quel cane. Mischiare le razze e vendere cuccioli a basso costo può creare problemi comportamentali in futuro. Per evitare l’aggressività, occorre considerare la genetica, l’ambiente in cui il cane crescerà e se il proprietario è all’altezza di quel tipo di razza. Un cane non può essere preso e fatto uscire solo per i bisogni e poi chiuderlo in un giardino, un terrazzo o in un appartamento se ha bisogno di scaricare le energie. In questo modo diventano poi aggressivi».