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Radiologia avanzata: Brescia ha l’ecografo Supersonic MACH30 V4,2

Lo strumento di radiologia avanzata è un ecografo di ultima generazione donato dall'associazione La Zebra ODV per diagnosi più precise e tempestive. Destinato alla pediatria, può essere utilizzato anche per l'analisi di malattie croniche e degenerative

L’ASST Spedali Civili di Brescia ha recentemente accolto un’innovazione tecnologica che promette di rivoluzionare la radiologia pediatrica: il nuovo ecografo di ultima generazione Supersonic MACH30 V4.2. Questo strumento, donato dall’associazione La Zebra ODV, rappresenta un passo avanti significativo nella diagnosi medica. Offre immagini più dettagliate e precise e consente studi microvascolari utili per valutare i tessuti e le eventuali lesioni.

A Brescia un dono prezioso per la salute dei bambini

Supersonic è un ecografo di ultima generazione, unico per ora in Italia, molto costoso, (circa 200 mila euro). All’ASST  Spedali Civili di Brescia è arrivato grazie alla generosità di diverse associazioni: La Zebra ODV, 1000 Miglia srl, ACI Brescia e 1000 Miglia Charity 2025. Insieme hanno raccolto fondi fino al 21 giugno 2025 per riuscire a donare questo ecografo all’ospedale cittadino. Il Supersonic è dotato di tutti i software necessari per analizzare ogni parte del corpo e può essere utilizzato sia in ambito pediatrico che per i soggetti adulti. Questo strumento permette una diagnosi più rapida e accurata, migliorando così l’iter diagnostico di varie patologie.

Cosa sono i  biomarcatori ecografici

I biomarcatori ecografici sono strumenti diagnostici avanzati che utilizzano le immagini ecografiche per identificare e monitorare specifiche caratteristiche biologiche all’interno del corpo. Questi biomarcatori possono essere utilizzati per valutare la funzione e la struttura degli organi, rilevare malattie in fase precoce e monitorare la progressione delle patologie.

Come si utilizza

Nel contesto della radiologia pediatrica, il nuovo ecografo Supersonic MACH30 V4.2, di cui si è dotato l’ASST Spedali civili di Brescia, è in grado di utilizzare nuovi biomarcatori ecografici per diagnosi più precoci. Questi biomarcatori permettono di eseguire studi microvascolari utili per valutare i tessuti e le eventuali lesioni, fornendo immagini dettagliate e precise.

Possibile lo studio dell’avanzamento di malattie croniche e degenerative

I biomarcatori ecografici possono essere utilizzati anche per monitorare la malattia di Alzheimer. Infatti, permettono di diagnosticare l’AD attraverso la misurazione di proteine specifiche come la proteina beta amiloide e la proteina tau. Questi biomarcatori, quindi,  aiutano a identificare precocemente la malattia e a monitorarne la progressione. Anche nella Malattia Renale Cronica (CKD) l’uso di ecografia senza mezzo di contrasto permette di visualizzare i piccoli vasi sanguigni nel rene.  L’uso di biomarcatori ecografici rappresenta un importante progresso nella diagnosi e nel trattamento delle malattie. Grazie a strumenti avanzati come il Supersonic MACH30 V4.2, i medici possono migliorare la cura e la qualità della vita dei pazienti.

I vantaggi di Supersonic Mach30 V4.2

Supersonic permette quindi di avere una diagnosi ancor più precisa, accurata e rapida. Fornisce immagini più dettagliate ed è un innovativo strumento a elevata velocità computazionale con oltre 20.000 frames/secondo che permette la valutazione non invasiva della gravità della malattia. Questo significa che i medici possono intervenire tempestivamente.

Un traguardo importante per la comunità

Per il Direttore Generale della ASST Spedali Civili di Brescia, Luigi Cajazzo, « è fondamentale avere apparecchiature all’avanguardia nella struttura, dove si svolge molta ricerca sia in ambito clinico che di diagnostica per immagini». Daniela Scotti, presidente di La Zebra ODV, ha aggiunto che « il Civile e l’Ospedale dei Bambini sono punti di riferimento imprescindibili per la città, ma non solo. Quindi migliorare le dotazioni tecnologiche è un obiettivo fondamentale». L’introduzione del Supersonic MACH30 V4.2 all’ASST Spedali Civili di Brescia rappresenta un traguardo significativo per la radiologia pediatrica e la prevenzione medica. Grazie alla generosità della comunità e all’impegno delle associazioni coinvolte, i bambini e gli adulti potranno beneficiare di diagnosi più precise e tempestive, migliorando così le loro prospettive di cura e qualità della vita.

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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