Psiche e metabolismo. Quando lo stress ci fa ingrassare. Uno dei sintomi maggiormente riferiti nel corso della visita endocrinologica è l’aumento di peso. Durante il colloquio anamnestico può venir fuori che l’aumento del peso è iniziato a seguito di un evento definito stressante.
Le cause di aumento di peso
Prima di approfondire il concetto vi elenco quali sono le principali cause di aumento del peso:
- Bilancio energetico sfavorevole (con il cibo si assumono più energie di quelle che si bruciano).
- Genetica a favore del sovrappeso-obesità.
- E’ più svantaggiato chi è ipotiroideo.
- Chi produce più insulina.
- Non praticare una costante attività fisico-sportiva.
Al di fuori di queste schematiche e semplicistiche classificazioni esiste, ovviamente, la possibilità che alcune di esse si sovrappongano per definire gradi diversi di sovrappeso o obesità.
Quali sono i momenti in cui si inizia ad ingrassare?
Fisiologicamente:
- con lo sviluppo puberale
- durante o dopo la gravidanza
- con la menopausa le donne
- in andropausa gli uomini
Patologicamente:
- fin da bambini se in famiglia non si presta attenzione alla dieta (piccoli obesi in famiglie di obesi)
- fin da bambini se si hanno gravi ma rare patologie ipotalamiche
- con lo sviluppo puberale le ragazze con Sindrome dell’ovaio policistico
- durante o dopo la gravidanza (in caso di iperinsulinemia o ipotiroidismo non diagnosticati)
- in un momento qualsiasi della propria vita se compare ipotiroidismo
- quando si è stressati.
Il ruolo dello stress
Da diversi anni è, infatti, confermato il ruolo dello stress come causa o concausa di sovrappeso e obesità. In che modo lo stress causerebbe l’aumento del peso?
- Interferendo con processi nervosi come l’autoregolamentazione nei confronti del bisogno di cibo;
- aumentando i livelli di ormoni e sostanze chimiche coinvolte nella fame, come leptina e grelina;
- inducendo ad esagerare con cibi ricchi di calorie;
- alterando il sonno, che, di per sé, può contribuire all’aumento di peso;
- esaurendo i livelli di energia mentale e inducendo le persone a impegnarsi meno nell’attività fisica.
L’ormone dello stress per eccellenza è il Cortisolo
Il Cortisolo aumenta temporaneamente i livelli di glucosio nel sangue, con l’obiettivo di fornire energia al cervello. Una volta superata la fase di bisogno, i livelli di glucosio nel sangue tornano alla normalità; tuttavia, se lo stress è cronico, questo ripristino tende a rallentare o a perdere di efficacia. L’aumento della glicemia innesca anche un incremento dell’insulina, favorendo la resistenza insulinica e, di conseguenza, la tendenza ad “ingrassare più del normale”. Se una persona è stressata in modo prolungato o “cronico”, il suo corpo non ha, dunque, la possibilità di riprendersi tra uno stimolo stressante e l’altro. Le oscillazioni glicemiche e la tendenza all’insulino-resistenza innescano, peraltro, un desiderio crescente di cibi gratificanti.
Sfatiamo un mito
Detto questo, è bene fare chiarezza: la maggiore causa di resistenza insulinica (e diabete 2) non è lo stress! Bensì il sovrappeso stesso, provocato da un’alimentazione ipercalorica nel cronico, e la sedentarietà. Per quanto lo stress incida negativamente, in proporzione, non ha la stessa importanza della composizione della dieta e delle abitudini di vita.
Un soggetto in sovrappeso è resistente all’insulina perché è in sovrappeso e non si muove abbastanza! Non per lo stress. Così come un soggetto che sta ingrassando velocemente, in assenza di patologie, lo sta facendo perché cede al desiderio di compensare lo stress con il cibo, non perché lo stress ne modifica l’assetto ormonale.
Certo, lo stress peggiora molto un quadro di base; ma non è una causa diretta.
Come prevenire l’aumento di peso dovuto allo stress?
L’attività fisica costante, aerobica o di rinforzo muscolare sopprime la produzione di grelina e produce endorfine che aiutano a dormire, diminuire lo stress e la fame. Attenzione però perché allenamenti intensi e protratti nel tempo possono invece aumentare la produzione di grelina e cortisolo.
Riduzione dello stress
Sebbene non sia sempre possibile ridurre le cause dello stress, spesso è possibile ridurne l’impatto sulla vita quotidiana.
Gli specialisti che si occupano di disturbi del comportamento alimentare consigliano:
fare pause regolari durante il giorno per dedicarsi ad attività piacevoli
trascorrere del tempo all’aria aperta nella natura
socializzare e trascorrere del tempo con gli amici
essere fisicamente attivi
mangiare cibi sani, tra cui frutta, verdura e cereali integrali
limitare l’alcol
smettere di fumare
dormire a sufficienza
meditare
praticare esercizi di respirazione
bere acqua o tisane per aiutare a promuovere la sensazione di pienezza e ridurre la fame
mangiare regolarmente per mantenere costanti i livelli di zucchero nel sangue
aspettare un po’ di tempo prima di “abbandonarsi” a una voglia
mangiare piccole quantità dei cibi desiderati
Il ruolo dell’endocrinologo
E’ necessario escludere patologie ormonali già presenti o innescate da uno stress cronico.
- L’ipotiroidismo, attraverso la misurazione del TSH e di entrambi gli ormoni tiroidei fT4 ed fT3 completata dall’ecografia della tiroide
- L’insulino resistenza, tramite la misurazione del peptide-C che misura l’andamento dell’insulina nelle settimane precedenti e l’indice Homa che valuta il rapporto glicemia/insulina
- L’ipersurrenalismo, attraverso la misurazione del valore del Cortisolo
- Le insufficienze gonadiche della menopausa e dell’andropausa attraverso la misurazione di estrogeni e testosterone.
In ognuno di questi casi è certamente possibile curare l’eventuale patologia di base per far ripartire il metabolismo e fornire consigli di alimentazione personalizzata.
A cura del Prof. Dott. Antonio Stamegna
Specialista in Endocrinologia e metabolismo