mercoledì, Luglio 9, 2025
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Prevenzione cardiaca: Bergamo lancia la sperimentazione BRINGBERG

Avviato l’arruolamento per lo studio BRIMBERG: un progetto pionieristico che combina diagnostica avanzata, telemonitoraggio e intelligenza artificiale per la prevenzione cardiaca nelle aree montane

Anticipare la malattia, intervenire prima che i sintomi diventino invalidanti e portare la medicina specialistica direttamente nella vita quotidiana delle persone. È questa la rivoluzione al centro dello studio BRIMBERG, una sperimentazione innovativa appena avviata tra Bergamo, la Val Brembana e la Valle Imagna, pensata per cambiare radicalmente l’approccio alla prevenzione dell’insufficienza cardiaca.

Cos’è BRIMBERG

Lo studio, unico nel suo genere, punta a identificare precocemente la disfunzione cardiaca, anche in assenza di sintomi, utilizzando tecnologie all’avanguardia e un sistema di telemonitoraggio domiciliare. I protagonisti sono i cittadini tra i 50 e gli 80 anni residenti nei 66 comuni coinvolti, che presentano fattori di rischio cardiovascolare ma non hanno mai ricevuto una diagnosi di scompenso cardiaco. La selezione dei pazienti avviene grazie al ruolo centrale dei medici di medicina generale, veri alleati nella prevenzione sul territorio.

Una sperimentazione ad alta tecnologia e a misura di paziente

I partecipanti saranno monitorati con strumenti diagnostici sofisticati, tra cui esami di laboratorio e dispositivi indossabili capaci di rilevare a distanza dati come l’elettrocardiogramma e la frequenza respiratoria. Questi parametri saranno analizzati nel tempo per individuare anche minimi segnali di disfunzione ventricolare sinistra, la condizione che può anticipare l’insufficienza cardiaca conclamata. «Vogliamo dimostrare che è possibile riconoscere la malattia prima che si manifesti – spiega il professor Sergio Caravita, co-responsabile scientifico dello studio – È un cambio di paradigma nella prevenzione cardiaca: non aspettiamo l’aggravarsi dei sintomi, ma agiamo per tempo». Grazie all’integrazione tra medicina territoriale, tecnologia d’avanguardia e intelligenza artificiale, BRIMBERG ambisce a costruire un nuovo modello di sanità di prossimità, replicabile anche in altre regioni.

Un progetto strategico per la salute delle aree montane

La sperimentazione si inserisce nel Pilot 2.2 – Studio epidemiologico delle malattie cardiovascolari nelle aree montane, coordinato dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Bergamo e ASST Papa Giovanni XXIII. È una delle iniziative finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale complementare al PNRR, con un investimento di 120 milioni di euro. «La tecnologia ci permette di portare il monitoraggio direttamente a casa del paziente – commenta Francesco Locati, Direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII – È una risposta concreta ai bisogni delle popolazioni che vivono in territori difficili da raggiungere, come le valli bergamasche».

Un lavoro di squadra: medicina, territorio e innovazione

BRIMBERG rappresenta una sinergia tra ospedale, medicina generale e comunità locali. «Questo studio dimostra quanto sia fondamentale l’integrazione tra la medicina di prossimità e la specializzazione ospedaliera – spiega Simonetta Cesa, Direttore Sociosanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII –. Con il pieno coinvolgimento delle Cure Primarie e delle Case di Comunità, puntiamo a costruire una prevenzione davvero capillare e accessibile». Il progetto è promosso da Fondazione ANTHEM, una realtà impegnata nello sviluppo di tecnologie avanzate per una medicina centrata sulla persona. «Con BRIMBERG portiamo la ricerca a diretto contatto con le persone – dichiara Stefano Paleari, Presidente della Fondazione – Questo è il futuro della sanità: rendere la prevenzione una pratica quotidiana, sostenibile e alla portata di tutti».

L’obiettivo: cambiare la storia naturale della malattia

Lo scompenso cardiaco è una vera emergenza globale, prima causa di ricovero nei pazienti over 65 e patologia in crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione. «Prevenire l’insorgenza dell’insufficienza cardiaca è oggi l’unico modo per contrastare l’aumento dei casi – sottolinea Michele Senni, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare ASST Papa Giovanni XXIII –. Perché molte terapie rallentano la malattia, ma non la risolvono». Lo studio BRIMBERG punta dunque a cambiare la storia naturale dell’insufficienza cardiaca, grazie a diagnosi sempre più precoci e strategie di prevenzione personalizzate, sostenute da un uso intelligente delle tecnologie e dall’analisi dei dati tramite intelligenza artificiale. Con il contributo di esperti di rilievo internazionale, come la professoressa Margaret Redfield della Mayo Clinic (USA), BRIMBERG si candida a diventare un modello per la sanità del futuro.

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