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Plastica, una minaccia per la fertilità femminile

Pubblicato uno studio italiano su Ecotoxicology and Environmental Safety sulla presenza di microplastiche nei fluidi follicolari umani. Evidenziati danni sulla funzione ovarica e sull’equilibrio ormonale fino a una possibile anticipazione della menopausa.

La plastica è una vera minaccia per la salute. Per la prima volta sono state ritrovate microplastiche nei fluidi follicolari in 14 donne sottoposte al percorso di Procreazione Medicalmente assistita.

Microplastiche e funzione ovarica

Questo studio ha valutato il dimensionamento e la concentrazione di nano e microplastiche. Ha rilevato la presenza (concentrazione media di 2191 particelle per millilitro) al di sotto di 10 micron (diametro medio di 4.48 micron) in 14 su 18 fluidi follicolari di donne sottoposte a cicli di fecondazione assistita. Ha anche osservato una certa correlazione fra la concentrazione di microplastiche e alcuni parametri correlati alla funzione ovarica.

Rischio menopausa anticipata

«Questo ultimo aspetto -commentano gli autori- alla luce degli effetti negativi sull’apparato riproduttivo femminile, ben documentati in campo sperimentale nel mondo animale, preoccupa non poco. Queste stesse sostanze provocano un effetto diretto di danno sulla funzione ovarica per il tramite di diversi meccanismi, in primis per stress ossidativo, e per uno stato di infiammazione permanente che potrebbe nel tempo alterare fondamentali funzioni ovariche legate alla qualità dei gameti femminili. Può alterare il normale equilibrio ormonale della donna, con conseguenze sul ciclo mestruale e sulla fertilità, fino a causare una possibile anticipazione della menopausa».

Microplastiche passano dalla pelle, acqua e cibo

«La presenza delle microplastiche fa da cavallo di troia ad altre sostanze notoriamente tossiche, come metalli pesanti, ftalati, bisfenoli, diossine, policlorobifenili e secondo recenti studi anche veicolo di virus, batteri e protozoi. Sostanze dalle dimensioni pulviscolari, che penetrano in profondità nel nostro organismo e che passano a noi attraverso l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo e anche attraverso la pelle con i cosmetici», concludono gli autori.

Emergenza da affrontare

Questa scoperta rappresenta una conferma di quanto la contaminazione della plastica sia da considerare un’emergenza da affrontare nell’immediato. Avendole ritrovate in un fluido che è a diretto contatto con i gameti femminili rappresenta di per sé una minaccia significativa all’integrità del nostro patrimonio trasmissibile.

 

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