mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Persone con disabilità: esempio di resistenza

Ricorre oggi la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, proclamata nel 1981 dalle Nazioni Unite. Deandri di ANMIL: "Disabili esempio di resistenza. Siano messi in condizione di partecipare attivamente ad ogni aspetto della vita sociale e lavorativa".

Persone con disabilità: esempio di resistenza. “Conoscenza, impegno collettivo e diritti sono le parole chiave che contraddistinguono la ricorrenza e che non devono essere circoscritte alle molte manifestazioni in campo per celebrarla oggi, bensì imprimersi nella coscienza collettiva e nell’azione istituzionale”, così il Presidente Nazionale ANMIL Emidio Deandri.

Valorizzazione della persona disabile

«Gli obiettivi della nuova Riforma sulla Disabilità promossa dal Ministro Locatelli sono incentrati su di un passaggio chiave che, come ANMIL, auspichiamo da sempre: quello dall’assistenzialismo alla valorizzazione della persona disabile, straordinaria risorsa per la collettività che attende di esservi inserita a pari diritto degli altri cittadini, semplificando il rapporto kafkiano avuto sino ad ora con enti e servizi che ha imposto vergognosamente, nella sfera pubblica, l’identificazione della persona con la sua disabilità».

Invalidi del lavoro riqualificati

«Come Presidente dell’ANMIL -sottolinea Deandri- non posso che invitare tutti a riflettere oggi sul tema del lavoro, che per alcuni purtroppo, dopo essere stato causa stessa della condizione di disabilità, diventa un miraggio. Gli invalidi del lavoro hanno bisogno di riqualificazione professionale, di formazione e di strumenti che consentano loro di non rimanere esclusi dal mercato del lavoro, di esprimere al meglio le proprie capacità e competenze e di sviluppare nuove risorse»

Ammodernare la normativa

«Tutela che deve accompagnare quella assicurativa garantita dall’INAIL, che riteniamo abbia ormai bisogno di una generale revisione -continua Deandri- Nel 2025 il Testo Unico per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro compirà 60 anni: alle soglie di questo anniversario chiediamo alle Istituzioni di ascoltare le nostre richieste per un ammodernamento della normativa che non può più essere rinviato»

Gruppo di lavoro gravi disabilità

L’ANMIL da anni ha istituito un Gruppo di lavoro per le Gravi Disabilità che ha portato validi risultati nel campo della tutela verso la categoria. In questi giorni il Gruppo ha nominato quale suo Coordinatore Maurizio Borelli, vittima di un tragico infortunio sul lavoro a soli 22 anni che ne ha causato la disabilità al 100%.
«Fino a quando negli ambienti di lavoro non sarà garantita la salute e la sicurezza dei lavoratori, è dovere delle istituzioni preposte assicurare il massimo sostegno a chi ne rimane vittima ha dichiarato Borelli».

Sostegno immediato a vittime e famiglie

«Decine di migliaia sono i lavoratori che, in seguito ad un evento infortunistico, subiscono la compromissione dell’integrità pico-fisica, tragedie le cui conseguenze sconvolgono per sempre la vita di chi ne rimane vittima e dell’intero nucleo familiare. Fondamentale è assicurare sostegno immediato (anche psicologico) a tutte le persone che in seguito all’infortunio hanno riportato una disabilità grave, mettendo in campo tutte quelle azioni che possono favorire una maggiore autonomia nonché il reinserimento sociale e lavorativo».

Garantire strumenti per recupero autonomia

«Vanno inoltre garantite con regolarità e, non solo sulla carta, tutte le prestazioni ed i dispositivi erogati dall’INAIL, fondamentali per il recupero dell’autonomia, così come sancito dall’articolo 38 della nostra Costituzione. La giornata internazionale delle persone con disabilità -ha concluso Borelli- ci ricorda dunque ogni anno l’importanza di normative efficaci a salvaguardia e tutela delle persone con disabilità e politiche di inclusione che siano ogni giorno punto di riferimento costante per chi vive una condizione di disabilità».

Donne doppiamente penalizzate

La Giornata odierna segue di poco più di una settimana la Giornata contro la violenza sulle Donne del 25 novembre e, come rimarcato da Emidio Deandri: «Risulta difficile prescindere da una riflessione sulla ‘doppia penalizzazione’ subita dalle donne con disabilità: in quanto disabili ed in quanto donne, anche sul piano economico. È noto, infatti, come il divario retributivo tra uomini e donne, nel nostro Paese, sia rilevante ed a netto svantaggio della componente lavoratrice femminile: dall’ultimo Rapporto INPS sappiamo che la retribuzione media annua per il genere maschile è di 26.227 euro ed a 18.305 euro per quello femminile, con un differenziale di quasi 8.000 euro».

Gender gap retributivo

«Questo gender gap retributivo – prosegue Deandri –  si riflette poi necessariamente anche sugli importi delle rendite vitalizie che l’INAIL corrisponde ai lavoratori disabili da infortunio o malattia professionale e che sono commisurate in buona parte dalla retribuzione percepita dal lavoratore nei dodici mesi precedenti l’evento lesivo. Ne consegue – conclude Deandri – che la rendita (risarcimento a seguito ad assicurazione obbligatoria) media annua attualmente percepita dal disabile maschio è pari a 5.690 euro, mentre quella femminile scende a 4.620, con un differenziale di oltre 1.000 euro l’anno».

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