venerdì, Giugno 20, 2025
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Paolo Kessisoglu lancia Safe Teen Dolomiti per la salute mentale dei giovani

L’iniziativa per la salute mentale dei giovani nasce dall’impegno di Paolo Kessisoglu e di Silvia Rocchi, fondatori di C’è Da Fare ETS

Nonostante siano passati anni dalla fine dell’emergenza, l’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani è ancora evidente. L’isolamento ha amplificato le fragilità psicologiche, rendendo più complessa la gestione degli aspetti di disagio e sofferenza degli adolescenti. Sono aumentate le situazioni di ritiro sociale, le difficoltà relazionali e la dipendenza dai social media. Anche la comunicazione familiare è diventata più conflittuale. I  genitori faticano a sostenere il bisogno di autonomia dei figli, spinti dal desiderio di proteggerli e hanno difficoltà di comprensione del loro disagio.

Dati del disagio giovanile nel distretto delle Dolomiti

Secondo i dati relativi all’attività svolta sul territorio negli ultimi dodici mesi è emerso che su 1821 studenti 62 hanno fatto percorsi specifici con lo psicologo  e 60 sono stati presi in carico dallo sportello psicologico della scuola.  106 adolescenti, 45 giovani e 143 genitori hanno avuto incontri con psicologi ed educatori.  L’UFDA, Unità Funzionale Distrettuale Adolescenti di media intensità ha ricevuto 36 richieste di aiuto. Di queste la maggioranza per depressione, ansia e fobie e il restante 24% per iperattività e condotta disfunzionale.

C’è da fare Safe Teen Dolomiti per la salute mentale dei giovani

Per far fronte a questa situazione emergenziale sulla salute mentale dei giovani prenderà il via il prossimo mese di settembre il progetto “C’è Da Fare Safe Teen Dolomiti”. Un  protocollo, ad alta intensità di supporto psicologico e neuropsichiatrico rivolto agli adolescenti in condizioni di fragilità. L’iniziativa progettata dall’associazione C’è Da Fare ETS in collaborazione con l’Ospedale Niguarda di Milano è stata presentata lo scorso 7 giugno presso l’Ospedale di Feltre.

Dodici mesi di percorso terapeutico intensivo

Il protocollo è rivolto a ragazzi e ragazze che vivono situazioni di forte disagio psicologico e neuropsichiatrico, come ideazione suicidaria, autolesionismo, disturbi del comportamento alimentare e isolamento sociale. Inoltre, prevede un modulo a media intensità per garantire la continuità delle cure e un servizio di orientamento per le famiglie. Il progetto prenderà ufficialmente il via il 15 settembre 2025. Ed è reso possibile grazie a una donazione dell’Associazione C’è Da Fare ETS all’Azienda Sanitaria ULSS 1 Dolomiti. Sessanta mila euro che permetteranno di attivare un percorso terapeutico intensivo per dieci adolescenti tra i 12 e i 17 anni per un anno.  Un contributo fondamentale è stato offerto anche dall’azienda bellunese Clivet, per sostenere il lancio del progetto.  Il modello ambulatoriale ad alta intensità proposto da CDF Safe Teen Dolomiti è già stato consolidato con successo a Milano dall’Ospedale Niguarda e recentemente avviato anche a Roma.

Attenzione anche alla famiglia

L’aspetto innovativo è rappresentato dal coinvolgimento della famiglia nel percorso terapeutico. «Questo progetto si integra con i servizi offerti agli adolescenti in difficoltà e alle loro famiglie con un approccio integrato e multidisciplinare – ha sottolineato Giuseppe Dal Ben, Commissario ULSS 1 Dolomiti -. La salute mentale non è una questione solamente sanitaria ma riguarda l’intera comunità. L’importante sostegno dell’Associazione C’è Da Fare ETS e di un’impresa del territorio come Clivet rappresenta un valore aggiunto: la volontà comune di farsi carico di un bisogno emergente e di costruire insieme una risposta concreta per le nuove generazioni nelle Dolomiti».

L’impegno di Paolo Kessisoglu per la salute mentale dei giovani

Il progetto nasce dalla visione e dall’impegno del comico genovese Paolo Kessisoglu e della sua compagna Silvia Rocchi, fondatori di C’è Da Fare ETS. «Questo progetto ha un significato profondo – ha dichiarato Paolo Kessisoglu, Presidente di C’è Da Fare ETS -. Sono legato a questo territorio e alle persone che lo abitano. È grazie alla fiducia rinnovata nel tempo che possiamo dare continuità al nostro lavoro e offrire un aiuto concreto ai giovani che vivono un momento di fragilità». Silvia Rocchi, Direttrice Generale di C’è Da Fare ETS, ha aggiunto: «La nostra visione è quella di costruire alleanze valoriali, durature e autentiche con realtà che, come noi, credono nel benessere collettivo della comunità. La partnership con Clivet nasce proprio da questa condivisione di intenti: portare avanti un’azione concreta a favore delle nuove generazioni, mettendo al centro la salute mentale, il territorio e il senso di responsabilità sociale».

I servizi offerti in Ulss Dolomiti

Nei contesti scolastici si è osservato un aumento delle situazioni con gravi difficoltà emotive e comportamentali che hanno messo a rischio la frequenza scolastica e favorito forme di ritiro sociale, difficoltà nelle relazioni interpersonali, dipendenza da social che, seppur offrano una forma di interazione virtuale, non compensano la mancanza di un supporto diretto e di una solida rete di relazioni sociali.

Obiettivi del progetto CDF Safe Teen Dolomiti

Il progetto CDF Safe Teen Dolomiti rappresenta un passo importante verso il miglioramento del benessere psicologico degli adolescenti, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato e all’impegno congiunto di operatori sanitari, educatori e sostenitori territoriali. Un esempio concreto di come la sinergia tra diverse realtà possa fare la differenza nella vita delle nuove generazioni.

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