I tumori cutanei non melanoma rappresentano una sfida rilevante al giorno d’oggi perché affliggono individui anziani e sempre più spesso le fasce giovani della popolazione. È evidente, dunque, la necessità di un approccio tempestivo e multidisciplinare per affrontare queste patologie. Se ne è parlato lo scorso 9 novembre alla quarta edizione di C.LO.DO. Il congresso Lombardo di Dermochirurgia Oncologica che si è tenuto a Milano.
Quali sono i tumori cutanei non melanoma più diffusi
Tra i più comuni abbiamo il tumore baso cellulare chiamato basalioma, e il carcinoma spino cellulare chiamato spinalioma cutaneo. Si tratta di patologie molto frequenti, in particolare il basalioma baso cellulare. Si presentano come chiazze rosse, croste che non guariscono, elementi nodulari che tendono a crescere, che modificano le proprie caratteristiche e che invadono i tessuti limitrofi. Una persona su tre nella vita si ammalerà o andrà incontro ad un rischio concreto di ammalarsi di basalioma.
I fattori di rischio
I fattori di rischio più comuni sono legati all’età avanzata. Infatti, la maggior dei pazienti ha un’età superiore a 70 anni, in particolare chi è in uno stato di immunosoppressione perché questa condizione contribuisce a scatenare i tumori cutanei. Un altro elemento distintivo che aumenta il rischio di sviluppare un tumore cutaneo non melanoma è il fototipo chiaro (occhi e carnagione chiara), oltre ad una esposizione prolungata al sole che rappresenta sempre il principale fattore di rischio.
Un approccio multidisciplinare è fondamentale
Per il trattamento dei tumori cutanei non melanoma oggi è fondamentale il coinvolgimento di altre figure specialistiche. A C.LO.DO. 2024 si sono accesi i riflettori sul distretto testa-collo e dunque sono stati chiamati in causa otorino, oculista e chirurgo maxillo facciale al fine di garantire la migliore gestione del paziente. Tutto ciò finalizzato a prevenire alterazioni morfologiche e funzionali, che potrebbero influire negativamente sulla qualità di vita dei pazienti.
Nuove tecnologie per affrontare i tumori cutanei non melanoma
Le novità di cura dei tumori cutanei non melanoma sono legate alle nuove tecnologie, sia diagnostiche che chirurgiche. Tra le più importanti presentate a C.LO.DO. 2024 la microscopia confocale, ovvero uno strumento con il quale il chirurgo dopo aver asportato il tumore può analizzarne i margini con precisione. Questo cosa significa? Che ancor prima di avere l’esito dell’esame istologico, è possibile guardare i lembi in modo da avere una certezza diagnostica sull’asportazione appena condotta.
Quali sono i vantaggi della microscopia confocale e della dermatoscopia con intelligenza artificiale
Grazie alla microscopia confocale il chirurgo può analizzare nell’immediatezza il tessuto da asportare e dunque intervenire in maniera più precisa. Anche in fase diagnostica è possibile aumentare la precisione grazie alla dermatoscopia che, con l’occhio attento dell’intelligenza artificiale, consente di visionare il tumore e farne una proiezione futura per capire il grado di pericolo. In pratica permette di sapere in anticipo se quella forma tumorale sarà benigna o potrà diventare maligna, se necessita di una osservazione costante o se richiederà una asportazione.
In futuro grazie alla telemedicina possibile la condivisione di dati
Il report Tele Derma, pubblicato nel 2023 da Deloitte, evidenzia come, nel contesto sanitario attuale, le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale e la telemedicina possono essere una grande occasione per ripensare e riorganizzare il Servizio Sanitario Nazionale creando un nuovo rapporto medico-paziente e un miglior dialogo tra clinici e patologi con la realizzazione di Skin Unit. Il coinvolgimento di esperti di spicco, la presentazione di casi clinici emblematici e la discussione di casi complessi saranno possibili anche a distanza attraverso piattaforme che permetteranno agli specialisti localizzati in diverse parti del mondo di confrontarsi su casi clinici e dare risposte ancora più precise al paziente.