L’importanza della mindfulness vivendo in un mondo che corre. Ogni giorno siamo sommersi da impegni, notifiche e aspettative. La mente è sempre altrove: rincorre il futuro, ripensa al passato, si perde tra mille pensieri. Ma quanto tempo passiamo davvero nel momento presente, nel qui e ora?
Rallentare senza forzare o giudicare
Jon Kabat-Zinn diceva: “Ogni momento è un buon momento, solo che a volte non sappiamo riconoscerlo”, dice Kabat-Zinn. E questa è forse una delle cose più difficili da imparare: essere qui, ora, senza scappare. La mindfulness insegna proprio questo, a rallentare, a osservare senza giudicare, a essere presenti senza voler per forza cambiare qualcosa.
Ciò che fa il counseling
La mindfulness e il counseling ci portano a fermarci, a smettere di reagire in automatico, a dare valore all’ascolto, sia di noi stessi che dell’altro. Thích Nhất Hạnh scrive: “Quando ascolti con tutta la tua attenzione, non solo con la mente ma con il cuore, l’altro sente di esistere davvero“. Non è forse ciò di cui abbiamo più bisogno? Essere visti, ascoltati, accolti senza giudizio.
Aiuta a fare chiarezza
Parlando della mia esperienza la mindfulness mi ha anche aiutata a fare chiarezza, proprio come il counseling. Nelle tante corse e rincorse, non ero mai sazia, mai soddisfatta. Sentivo che correvo senza raggiungere un vero obiettivo e, soprattutto, senza godermi il momento. Era come se mancasse sempre qualcosa, come se il traguardo fosse sempre un passo più in là. Poi ho capito che non era una questione di fare di più, ma di essere più presente.
Imparare a stare in silenzio 
Mi raccontavo cose, mi giudicavo, analizzavo tutto senza mai stare davvero in silenzio. La mindfulness mi ha insegna l’arte di osservare senza etichettare, senza voler subito cambiare qualcosa o qualcuno. E con il counseling, in fondo, faccio lo stesso con i miei clienti: creo uno spazio sicuro, in cui tutto può esistere senza giudizio. Non è sempre facile. La mente vuole correre, vuole spiegare, risolvere, giudicare. Ma quando riusciamo a fermarci, anche solo per un momento, succede qualcosa di straordinario: ci accorgiamo di essere vivi, di essere presenti, di essere davvero con l’altro.
Essere lì, davvero! Così inizia il cambiamento
Non serve molto per iniziare. Possiamo portare la mindfulness nei piccoli gesti quotidiani: bere un caffè e sentirne davvero il sapore, camminare e percepire ogni passo, ascoltare qualcuno senza pensare a cosa dire dopo. Sono cose semplici, ma potenti. Perché, in fondo, sia nel counseling che nella mindfulness, il vero cambiamento inizia da qui: dal momento presente, dall’attenzione autentica, dall’essere lì, davvero.