mercoledì, Luglio 16, 2025
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Migrazione sanitaria: il futuro nel digitale

Un milione di italiani ogni anno si sposta per affrontare cure mediche dalle regioni del sud verso Lombardia e Lazio. Dal sondaggio di EMG per CasAmica ODV emerge un bisogno di prezzi calmierati e di supporto psicologico. Il digitale può essere la risposta

Sono più di un milione gli italiani che negli ultimi tre anni si sono spostati dalla regione di origine, verso il nord Italia per sottoporsi a cure mediche. A rivelarlo i dati di una recente indagine condotta da EMG Different per CasAmica ODV sulla migrazione sanitaria che ha evidenziato come la chiave di svolta per ridurre l’impatto economico e psicologico di chi si sposta per ricevere le cure risieda nelle nuove tecnologie.

Lo studio sui migranti sanitari

Lo studio ha preso in esame un campione di cittadini compreso tra i 35 e i 63 anni che negli ultimi tre anni si sono spostati da Calabria, Puglia, Campagna, Sicilia e Sardegna principalmente verso Lombardia e Lazio. «quasi il 70% degli intervistati ha scelto Lombardia e Lazio», ha spiegato Stefano Gastaldi, direttore generale di CasAmica ODV. L’occasione è stato l’evento che si è tenuto lo scorso 22 ottobre alla società Umanitaria di Milano, in collaborazione con Fondazione Roche e il patrocinio di Rotary distretto 2041. «Le ragioni? Per una opportunità di ottenere una migliore offerta sanitaria (51% dei casi), medici più preparati (39%), concreta impossibilità di ricevere cure adeguate alla propria patologia nella regione di provenienza (32%)», ha fatto notare  Gastaldi.

L’impatto economico sul malato e la famiglia costretti ad una migrazione sanitaria

Tutto questo ha evidentemente un impatto economico sulla vita dei malati e delle loro famiglie. I numeri dello studio rivelano che: il 60% ha denunciato costi alti per gli spostamenti e gli alloggi, il 58% avrebbe necessità di prezzi calmierati. «Oltre l’aspetto puramente economico i migranti hanno dichiarato di avere altre esigenze: la necessità di un supporto psicologico per sé e la propria famiglia (49% dei casi), mezzi di trasporto adeguati per raggiungere i luoghi di cura (43%)».

L’impegno di CasAmica ODV e Fondazione Roche nella migrazione sanitaria

CasAmica ODV gestisce sei case di accoglienza: 4 a Milano, 1 a Lecco e 1 a Roma localizzate nei pressi di importanti centri di eccellenza ospedaliera, come il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’Istituto Neurologico Besta e l’Ospedale Manzoni di Lecco. Per rispondere al numero sempre crescente di persone che si spostano per curarsi è in costruzione alle porte di Milano una nuova struttura che sarà in grado di accogliere fino a 80 persone al giorno. La nuova Casa sorgerà nel comune di Segrate nei pressi dell’Ospedale San Raffaele.

Fondazione Roche da sempre investe nella ricerca scientifica. In questa prospettiva, intende sviluppare iniziative per migliorare le condizioni del paziente e rispondere a bisogni, diagnosi, cura e assistenza.

Telemedicina e sanità territoriale le sfide del futuro

A fronte delle criticità emerse durante l’evento “Migranti della salute nell’era digitale”, CasAmica ODV e Fondazione Roche hanno posto l’attenzione sulle strategie future.  «Siamo fortemente concentrati sul domani con un’attenzione particolare all’uso degli strumenti digitali per creare benefici a livello di sistema e di singolo cittadino – ha dichiarato Antonio Modola, segretario generale di Fondazione Roche  -. Dalla sostenibilità economica e sociale, all’ottimizzazione dei percorsi di cura, fino ai nuovi scenari che si aprono per la ricerca. Sfruttare il pieno potenziale degli strumenti digitali in sanità può essere una leva fondamentale per promuovere i principi che sono alla base del sistema sanitario nazionale (universalità, uguaglianza, equità) contribuendo a superare molte delle sfide sanitarie del nostro tempo. A patto che ci sia però un contesto pronto a recepirne i cambiamenti».

 

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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