Ci sono esami per chi soffre di morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa, le cosiddette MICI che sono fondamentali per valutarne la gravità, eppure, nonostante l’esenzione riconosciuta ai pazienti con queste patologie, è necessario sostenere il costo di alcuni esami. In particolare, sotto l’occhio del ciclone delle associazioni di Pazienti da tempo è finita la calprotectina fecale, un esame che deve essere ripetuto con una certa frequenza, ma che non è esente.
Cos’è la calprotectina fecale
Il dosaggio fecale della calprotectina è l’unico esame che può fornire indicazioni sulla sede dell’infiammazione. Eppure, nell’esenzione riconosciuta a chi ha il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa non è prevista la calprotectina fecale. Perché? I costi della calprotectina fecale variano tra i 40 e gli 80 euro. Con il SSN in media il costo è di 15 euro anche per i pazienti con l’esenzione per Morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa. Perché se è riconosciuta una esenzione ai pazienti con Morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa, questo esame fondamentale per valutare l’infiammazione dell’intestino malato non è gratuito?
In Regione Lombardia depositato un ITR dal Movimento 5 Stelle
A domandarselo oggi è anche il Movimento 5 Stelle, e in particolare la Consigliera Paola Pizzighini che ha sollevato la questione in Regione Lombardia. «Abbiamo depositato un ITR per l’assessore Bertolaso sulle criticità derivanti dalla mancata esenzione per esami e terapie fondamentali per i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)», ha dichiarato Pizzighini.
Un problema che interessa in Italia oltre 200 mila persone
In Italia circa 200.000 persone ne soffrono e tra queste malattie le più diffuse sono il Morbo di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa, con una crescita significativa negli ultimi dieci anni. Queste patologie colpiscono in prevalenza soggetti tra i 15 e i 45 anni, dunque nel pieno dell’età lavorativa e riproduttiva, con importanti ricadute in termini di qualità della vita e di impatto sociosanitario. «Tra gli esami diagnostici fondamentali vi è il dosaggio della calprotectina fecale, unico esame non invasivo in grado di fornire indicazioni utili sulla sede e l’intensità dell’infiammazione intestinale – prosegue Pizzighini -. Attualmente il SSN non prevede l’esenzione per questo esame neppure per i pazienti già riconosciuti come esenti per patologie croniche come il Morbo di Crohn o la Rettocolite Ulcerosa (esenzione 009)».
Nuove terapie non invasive
«Oltre a chiedere l’esenzione e garantire l’accesso alle cure, chiediamo anche il riconoscimento delle terapie non invasive con riscontri positivi nel trattamento della Rettocolite Ulcerosa come l’ossigeno ozono terapia con insufflazioni rettali. Una tecnica indolore e priva di effetti collaterali che ha mostrato benefici sistemici e locali nella remissione della malattia, ma non riconosciuta dal SSN come terapia convenzionale».