domenica, Luglio 13, 2025
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MICI: subito chiarezza ed esenzione per calprotectina fecale

In Italia circa 200.000 persone soffrono di MICI con una crescita significativa negli ultimi dieci anni. La calprotectina fecale è l'unico esame che dà indicazioni sul grado di infiammazione, ma non è riconosciuto tra gli esami esenti. In Lombardia la consigliera Paola Pizzighini (Movimento 5 Stelle) presenta una interrogazione

Ci sono esami per chi soffre di morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa, le cosiddette MICI  che sono fondamentali per valutarne la gravità, eppure, nonostante l’esenzione riconosciuta ai pazienti con queste patologie, è necessario sostenere il costo di alcuni esami. In particolare, sotto l’occhio del ciclone delle associazioni di Pazienti da tempo è finita la calprotectina fecale, un esame che deve essere ripetuto con una certa frequenza, ma che non è esente.

Cos’è la calprotectina fecale

Il dosaggio fecale della calprotectina è l’unico esame che può fornire indicazioni sulla sede dell’infiammazione. Eppure,  nell’esenzione riconosciuta a chi ha il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa non è prevista la calprotectina fecale. Perché? I costi della calprotectina fecale variano tra i 40 e gli 80 euro. Con il SSN in media il costo è di 15 euro  anche per i pazienti con l’esenzione per Morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa. Perché se è riconosciuta una esenzione ai pazienti con Morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa, questo esame fondamentale per valutare l’infiammazione dell’intestino malato non è gratuito?

In Regione Lombardia depositato un ITR dal Movimento 5 Stelle

A domandarselo  oggi è anche il Movimento 5 Stelle, e in particolare la Consigliera Paola Pizzighini che ha sollevato la questione in Regione Lombardia.  «Abbiamo depositato un ITR per l’assessore Bertolaso sulle criticità derivanti dalla mancata esenzione per esami e terapie fondamentali per i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)», ha dichiarato Pizzighini.

Un problema che interessa in Italia oltre 200 mila persone

In Italia circa 200.000 persone ne soffrono e tra queste malattie le più diffuse sono il Morbo di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa, con una crescita significativa negli ultimi dieci anni. Queste patologie colpiscono in prevalenza soggetti tra i 15 e i 45 anni, dunque nel pieno dell’età lavorativa e riproduttiva, con importanti ricadute in termini di qualità della vita e di impatto sociosanitario. «Tra gli esami diagnostici fondamentali vi è il dosaggio della calprotectina fecale, unico esame non invasivo in grado di fornire indicazioni utili sulla sede e l’intensità dell’infiammazione intestinale – prosegue Pizzighini -. Attualmente il SSN non prevede l’esenzione per questo esame neppure per i pazienti già riconosciuti come esenti per patologie croniche come il Morbo di Crohn o la Rettocolite Ulcerosa (esenzione 009)».

Nuove terapie non invasive

«Oltre a chiedere l’esenzione e garantire l’accesso alle cure, chiediamo anche il riconoscimento delle terapie non invasive con riscontri positivi nel trattamento della Rettocolite Ulcerosa come l’ossigeno ozono terapia con insufflazioni rettali. Una tecnica indolore e priva di effetti collaterali che ha mostrato benefici sistemici e locali nella remissione della malattia, ma non riconosciuta dal SSN come terapia convenzionale».

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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