lunedì, Gennaio 13, 2025
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Mesotelioma: la proposta di Sportello Amianto per finanziare i COR

Porta la firma dello Sportello Amianto Nazionale la proposta di legge per destinare fondi ai COR per la ricerca sul mesotelioma

Lo Sportello Amianto Nazionale ha presentato una proposta di emendamento alla Legge di Bilancio 2024 che mira a garantire un adeguato finanziamento per i Centri Operativi Regionali (COR), strutture cruciali per il monitoraggio e la classificazione delle malattie amianto-correlate, come il mesotelioma e altre patologie strettamente legate all’esposizione all’amianto.

Fabrizio Protti, Presidente Sportello Amianto Nazionale

I numeri dell’emergenza mesotelioma

«Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 1800 nuovi casi di mesotelioma, e più di 4000 persone sono colpite da malattie amianto-correlate. È essenziale che le Regioni, soprattutto quelle con un’alta incidenza di casi, abbiano gli strumenti necessari per gestire questa emergenza sanitaria», ha dichiarato Fabrizio Protti, presidente dello Sportello Amianto Nazionale. Attualmente, i COR operano in autonomia sotto la supervisione dell’INAIL e del Registro Nazionale Mesoteliomi (RENAM). Tuttavia, a causa di un sottofinanziamento cronico, molti di questi centri non dispongono del personale e delle risorse adeguate per svolgere appieno le loro funzioni.

I COR ricerca e monitoraggio di casi di mesotelioma

I COR svolgono due funzioni principali:

  • Indagine: conducono interviste con i pazienti affetti da mesotelioma o altre malattie asbesto-correlate, ricostruendo le modalità di esposizione all’amianto durante la vita lavorativa.
  • Analisi Epidemiologica/Clinica: analizzano le cartelle cliniche e i documenti sanitari per identificare i fattori che hanno contribuito alla malattia e monitorano l’incidenza delle patologie amianto-correlate nel tempo.

«Per svolgere queste attività è fondamentale che ogni COR sia dotato di almeno due figure professionali chiave: un medico del lavoro per l’analisi dei cicli produttivi aziendali e un epidemiologo per l’interpretazione dei dati medici», aggiunge Protti. Come osservato dallo Sportello Amianto Nazionale, molte Regioni però non rispettano i requisiti minimi di personale, compromettendo la qualità dei dati raccolti e l’efficacia delle azioni di bonifica e prevenzione. «In Lombardia, ad esempio, dove l‘incidenza dei casi è tra le più alte del Paese, il COR necessita di un significativo aumento del personale, rispetto a una regione più piccola come la Valle d’Aosta», fa notare il Presidente dello Sportello Amianto Nazionale.

La proposta di legge per finanziare la ricerca sul mesotelioma

La proposta prevede che le risorse destinate al Fondo Vittime Amianto, istituito dal DL 34/23 e convertito in L. 56 del 26 maggio 2023, non utilizzate, vengano riassegnate per il rafforzamento dei COR regionali. In particolare, l’emendamento propone l’incremento del personale e il miglioramento delle strutture dei centri, con particolare attenzione alle regioni maggiormente colpite. La proposta prevede altresì che venga istituito un sistema di monitoraggio. Entro il 31 dicembre di ogni anno, le Regioni dovranno presentare un rapporto dettagliato sull’utilizzo dei fondi e i risultati ottenuti, come l’incremento del personale e le attività di ricerca svolte. Il Ministero della Salute e l’INAIL monitoreranno costantemente l’andamento dei COR, proponendo eventuali aggiustamenti per garantire un miglioramento continuo.

Il COR possibile destinatario dei fondi non utilizzati

«L’attuale Fondo vittime dell’amianto ha accantonato, in 3 anni, 60 milioni di euro. Le associazioni dei pazienti hanno chiesto che una parte  venga destinata alla ricerca – fa notare Protti -. Quindi tra fondi accantonati e richiesta delle associazioni, i COR possono essere la giusta sintesi. Questo emendamento rappresenta dunque una opportunità per ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche e migliorare concretamente la vita delle persone colpite dalla malattia». Secondo lo Sportello Amianto Nazionale una buona organizzazione delle risorse garantisce prevenzione e gestione del rischio delle malattie amianto-correlate. «La bonifica dell’amianto, combinata a una gestione più efficiente dei COR, può rappresentare una soluzione a lungo termine più efficace e sostenibile, sia dal punto di vista sanitario che economico», conclude Fabrizio Protti.

 

 

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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