Un progetto pilota in una delle isole più periferiche d’Italia dimostra come la medicina territoriale possa fare la differenza. Entro l’autunno, infatti, sarà attivato a Lampedusa un Servizio Oncologico Decentrato (SOD) per garantire ai pazienti oncologici locali la possibilità di ricevere le cure direttamente sul territorio, evitando così i lunghi e faticosi spostamenti verso i grandi centri della Sicilia.
Sinergia tra ospedale e territorio
Un’iniziativa concreta e innovativa, resa possibile dalla collaborazione tra il Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti (INMP), l’ASP di Palermo, il Comune di Lampedusa e l’Assessorato Regionale alla Salute.
La cura vicino al paziente
Il progetto del Servizio Oncologico Decentrato rappresenta molto più di un nuovo servizio sanitario: è il simbolo di una visione diversa della sanità pubblica, in cui la cura si avvicina al cittadino, e non il contrario. L’obiettivo è semplice quanto rivoluzionario: garantire parità di accesso alle cure anche nelle zone più remote, superando le barriere geografiche e logistiche che ancora oggi penalizzano migliaia di pazienti. Come sottolinea la direttrice generale del Policlinico di Palermo, Maria Grazia Furnari, «questa iniziativa è un segno tangibile dell’impegno delle istituzioni per garantire le cure oncologiche ai pazienti lampedusani, evitando loro di spostarsi dal proprio domicilio»
Un progetto pilota
Il modello del servizio oncologico decentrato di Lampedusa si candida a diventare un esempio replicabile in altre aree difficilmente raggiungibili, dalle isole minori alle zone montane. Grazie a un sistema integrato di trasporto e collaborazione, il personale sanitario e i farmaci antiblastici verranno trasferiti sull’isola attraverso voli di linea, in base a protocolli concordati con il Comune. L’attività sarà inizialmente strutturata con un accesso mensile del team oncologico, ma potrà essere intensificata in base al numero dei pazienti e all’evoluzione delle esigenze locali.
Prevenzione e formazione
Il progetto prevede anche screening oncologici, campagne di prevenzione e la formazione del personale locale, rafforzando il presidio sanitario dell’isola e contribuendo alla diffusione della cultura della salute. «l’obiettivo è anche decongestionare i grandi centri ospedalieri – ha evidenziato Alberto Firenze, direttore sanitario del Policlinico – avvicinando l’assistenza al domicilio del paziente e diminuendone i disagi».
Una sanità più equa e accessibile
La pandemia ha reso evidente quanto sia fragile un sistema sanitario centrato esclusivamente sugli ospedali. La medicina territoriale, invece, rappresenta la chiave per costruire una sanità più equa, accessibile e sostenibile. Lampedusa può diventare un modello da seguire, una strategia attuabile, concreta ed efficace, capace di restituire dignità e normalità a chi vive già una condizione di vulnerabilità.