domenica, Luglio 13, 2025
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Medicina del territorio: a Bergamo gli UCA assistono pazienti complessi

Per pazienti complessi l'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha attivato gli UCA (Unità di Continuità Assistenziale). In questo modo si riducono le ospedalizzazioni, migliora la qualità di vita di pazienti e familiari, si crea una continuità di cura e un approccio personalizzato

L’ASST Papa Giovanni XXIII ha attivato l’Unità di Continuità Assistenziale (UCA), un servizio pensato per rafforzare la continuità delle cure e potenziare l’assistenza territoriale per i pazienti con bisogni clinico-assistenziali complessi. Questo nuovo modello di assistenza si avvale di un’équipe mobile composta da personale medico e infermieristico che interviene direttamente sul territorio in modo rapido, flessibile e integrato, per supportare la presa in carico domiciliare di pazienti in condizioni particolarmente delicate.

Point of care

L’équipe che si avvale di strumentazione diagnostica portatile di primo livello, come ecografi ed elettrocardiografi, effettua accertamenti direttamente a domicilio secondo la filosofia del ““Point-of-Care”. Il punto di cura  consiste nel portare la diagnostica direttamente dove si trova il paziente, accelerando così la presa in carico con l’obiettivo di  fare una diagnosi approfondita, definire la terapia migliore e individuare il percorso assistenziale più adatto.

I beneficiari

Il servizio UCA è pensato per i pazienti di età superiore a 16 anni domiciliati sul territorio di competenza dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che hanno bisogni assistenziali complessi e per i quali è difficile o impossibile raggiungere altri servizi sanitari, ad esempio per problemi di mobilità. In particolare, sono destinatari di questo servizio i pazienti dimessi dall’ospedale ma che necessitano di un supporto specialistico aggiuntivo a termine, chi già ha un’assistenza domiciliare in atto, pazienti con malattie infettive che necessitano di cure a domicilio e acuti con difficoltà di deambulazione che necessitano di un intervento rapido.

Il servizio di medicina del territorio

Il servizio UCA opera in collaborazione con i distretti e in stretta sinergia con gli altri servizi territoriali già attivi. La richiesta non viene fatta direttamente dal paziente o dalla famiglia, ma da personale sanitario. La valutazione della necessità e la proposta di intervento spettano dunque a professionisti della sanità che hanno in cura il paziente in ospedale o già sul territorio come medico di medicina generale o infermiere di famiglia. La richiesta di di intervento viene inoltrata alla Centrale Operativa Territoriale (COT) di riferimento, la quale ne verifica l’appropriatezza e coordina l’invio dell’équipe UCA al domicilio del paziente. L’équipe UCA si avvale di strumentazione diagnostica portatile di primo livello per effettuare accertamenti direttamente a domicilio.

Obiettivi

L’obiettivo del servizio UCA è quello di supportare una diagnosi approfondita, definire la terapia migliore e individuare il percorso assistenziale più adatto per ogni paziente. In questo modo, si garantisce un approccio personalizzato e appropriato alle esigenze di ogni persona, valorizzando il lavoro in rete e rafforzando il legame tra professionisti e cittadini.

I vantaggi di UCA

Il servizio UCA offre numerosi benefici per i pazienti, le famiglie e anche al Servizio Sanitario Nazionale

Come :

  • Continuità di cura anche in situazioni complesse
  • Approccio personalizzato e appropriato alle esigenze di ogni persona
  • Riduzione delle ospedalizzazioni e delle complicanze associate alle malattie
  • Miglioramento della qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie

Chi attiva il servizio UCA sul territorio

L’attivazione dell’Unità di Continuità Assistenziale richiede la presenza di un caregiver di riferimento. Attualmente l’operatività è garantita dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17 esclusi i giorni festivi con una previsione di ampliamento degli orari e delle giornate nel prossimo periodo. «L’attivazione dell’Unità di Continuità Assistenziale rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di un sistema realmente integrato tra ospedale e territorio – ha detto Simonetta Cesa, Direttore Sociosanitario della ASST Papa Giovanni XXIII –. È un modello che valorizza il lavoro in rete e rafforza il legame tra professionisti e cittadini, con l’obiettivo di portare la cura dove serve, quando serve, mettendo davvero al centro la persona e i suoi bisogni nel contesto quotidiano di vita. Questo servizio rientra a pieno titolo nel Piano di sviluppo Territoriale risultato dal confronto costante con le comunità locali del territorio»

Modello integrato di assistenza ospedaliera e del territorio

Un tassello dunque fondamentale nella costruzione di un sistema realmente integrato tra ospedale e territorio. Questo nuovo modello di assistenza offre una risposta concreta alle esigenze dei pazienti con bisogni clinico-assistenziali complessi, garantendo un approccio personalizzato e appropriato alle loro esigenze. L’UCA opera in collaborazione con i Distretti e in stretta sinergia con gli altri servizi territoriali già attivi (quali ad esempio le Cure Primarie, il servizio di Cure Domiciliari, le Unità di Cure Palliative Domiciliari e gli Infermieri di Famiglia e di Comunità).

 

 

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