lunedì, Gennaio 13, 2025
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Medici italiani all’estero: in Uganda specializzandi per ricerca e formazione

L'accordo Bridge- Uganda, tra Milano Bicocca e il Lacor Hospital, prevede attività di ricerca e formazione per specializzandi e sanitari italiani

Si chiama Bridge – Uganda ed è il nuovo outpost dell’Università di Milano-Bicocca dopo il MaRHE Center alle Maldive, per offrire a studenti e specializzandi opportunità di tirocinio. Un’esperienza unica di formazione presso il Lacor Hospital in Uganda, polo di riferimento indispensabile per una delle popolazioni più vulnerabili del pianeta. Il progetto mira a plasmare la prossima generazione di professionisti sanitari a tutto tondo. Un modello di cooperazione internazionale in ambito scientifico ed educativo nato per affrontare le sfide della salute globale.

Lacor Hospital, polo di formazione e tirocinio, ospiterà gli specializzandi italiani

Lacor Hospital, tra i maggiori poli sanitari non profit dell’Africa equatoriale, sostenuto in Italia dalla Fondazione Corti,  fornisce assistenza medica a circa 200mila persone all’anno, con oltre 30mila ricoveri, ed è un fondamentale polo di formazione in diverse discipline sanitarie, sede di tirocinio per le università locali e internazionali.

Bicocca global Heath Center porta specializzandi e operatori sanitari all’estero

Il nuovo outpost di Milano-Bicocca si inserisce all’interno del progetto Bicocca Global Health Center, che coinvolge tutte le professionalità dell’ateneo nello sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per affrontare le sfide della salute globale e per promuovere la salute e il benessere nei Paesi a basso e medio reddito. Il Lacor Hospital, infatti, da due anni è già sede di tirocinio per studenti del quinto e sesto anno di Medicina, del terzo anno di infermieristica e ostetrica, e per gli specializzandi di Milano-Bicocca. Si prevede d’ora in poi un coinvolgimento di circa 30 tirocinanti l’anno. In loco si svolgeranno iniziative di ricerca, alcune delle quali già in corso nei settori della pediatria e della ginecologia, dell’anatomia patologica e delle malattie infettive. Saranno interessati non solo ambiti clinici diversi, ma anche altri campi scientifici dell’Università, come l‘economia, la psicologia e l’informatica.

Progetto due pilastri

Un aspetto chiave della cooperazione è il “Progetto 2 Pilastri”. Un programma che prevede tirocini per studenti e specializzandi dell’ateneo, offrendo loro l’opportunità di acquisire esperienza e immergersi in un contesto clinico complesso, sviluppando competenze pratiche e qualità umane essenziali. «I due pilastri rappresentano i nostri obiettivi di formazione professionale (primo pilastro) e di formazione umana (secondo pilastro), quest’ultimo fondamentale soprattutto per i professionisti della salute – spiega la rettrice, Giovanna Iannantuoni – . L’intento principale dell’accordo è comprendere a fondo le esigenze sanitarie locali, individuare le aree in cui fornire supporto e gettare le basi per iniziative congiunte volte a potenziare la formazione e la ricerca».

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