Dimenticato, o quasi, il Covid, il benessere dei bambini italiani è migliorato anche se, all’interno delle famiglie, pesa ancora l’incertezza causata dalle guerre e dalla instabilità economica. Dinamiche che secondo Fondazione CESVI incidono nella quotidianità e nella cura dei più piccoli, andando ad alimentare quelli che sono i maltrattamenti verbali.
Maltrattamenti più diffusi nel sud Italia
In Europa la forma più diffusa di maltrattamento infantile è la violenza verbale. Nei 55 milioni di piccoli maltrattati, il 36,1% subisce violenza verbale. La sesta edizione dell’indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, realizzato da Fondazione CESVI, evidenzia i punti di forza e di debolezza dei vari territori rispetto a fattori di rischio e servizi. In particolare, emerge che l’Italia è spaccata e il nord risulta essere più virtuoso del sud. Le regioni italiane dove la violenza verbale è più diffusa sono la Campania, seguita da Sicilia, Puglia e Calabria. Le regioni più virtuose sono nell’ordine Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia. Rispetto ai servizi di prevenzione e cura invece al primo posto c’è l’Emilia-Romagna, seguita da Veneto, Toscana e Valle d‘Aosta. Le regioni con maggiore criticità sono ancora Campania, Sicilia, Calabria e Puglia.
Cosa scatena i maltrattamenti verbali
Diversi sono i fattori scatenanti della violenza verbale di bambini e adolescenti. In particolare, ad influenzare il loro linguaggio sono i social media, la musica e il dialogo con coetanei. Ma è soprattutto quanto viene ascoltato in famiglia a generare un abuso psicologico. L’abuso verbale in famiglia è spesso legato a valori educativi arcaici, ancora oggi adottati. L’inconsapevolezza del peso delle parole fa sì che a volte i genitori pronuncino insulti in intenzioni affettuose o educative, usando toni umilianti e sprezzanti.
Conseguenze dell’abuso psicologico
La violenza inflitta con le parole include vari comportamenti come criticare, minacciare e insultare. Essere vittime di una violenza verbale può avere gravi conseguenze sulla salute mentale dei bambini e successivamente degli adulti. Può determinare:
- Ritardo nello sviluppo del linguaggio e nella comprensione in bambini tra 0 e 6 anni
- Violenta aggressività verbale dopo i 10 anni
- Sessualizzazione precoce e inconsapevole
Come prevenire i maltrattamenti verbali e le conseguenze che ne derivano
Saper comunicare un’idea positiva per consolidare una sicurezza emotiva nel bambino è il primo passo per il cambiamento. Quando l’abuso psicologico è già in atto, è fondamentale rafforzare i fattori protettivi, superare i traumi, contribuire al recupero psicofisico. Il rapporto mette in evidenza l’importanza di adottare un approccio per prendersi cura degli abusati, intervenire su chi abusa e prevenire l’abuso individuando i fattori di rischio.
Le case del sorriso di CESVI
Per fare ciò CESVI per affrontare il problema ha messo in atto progetti di prevenzione e contrasto al maltrattamento anche verbale attraverso le Case del Sorriso. Sono sette nel mondo e quattro in Italia. Tra le attività previste ci sono interventi di supporto alla genitorialità, laboratori psicomotori, sportivi, artistico espressivi, spazi di ascolto e gruppi di parola, ovvero momenti di confronto con minorenni e adulti incentrati sulla cura della parola, l’espressione di sé, comunicazione positiva non violenta, alfabetizzazione emotiva e digitale, violenza di genere.