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Malattie Tropicali Neglette: in Italia crescono i focolai di Dengue e West Nile

Le malattie tropicali neglette non sono più un problema solo dei Paesi lontani. Anche in Italia crescono i casi di Dengue e West Nile, ma la scienza ha nuove armi per fermarle

In un mondo segnato dai cambiamenti climatici e con rotte turistiche e di lavoro sempre più intense, anche l’Italia si scopre vulnerabile alle Malattie Tropicali Neglette (NTD, dall’inglese Neglected Tropical Diseases). Un gruppo di patologie infettive un tempo confinate alle zone tropicali e subtropicali, oggi presenti anche nel Mediterraneo. I numeri parlano chiaro.

I numeri delle malattie tropicali neglette

Nel 2024, sono stati registrati 213 casi autoctoni di Dengue in Italia, di cui ben 86 solo a Fano (Marche), uno dei focolai locali più rilevanti mai segnalati nel Paese. Nel 2023, 332 casi di West Nile virus hanno colpito soprattutto le regioni del Nord, causando 27 decessi. Il primo caso autoctono del 2024 è stato segnalato a Modena.

Cosa sono le malattie tropicali neglette?

Le NTD comprendono 20 patologie infettive causate da virus, batteri, parassiti, funghi e tossine. Tra queste, Dengue e West Nile sono tra le più pericolose perché trasmesse da zanzare ormai diffuse anche in Italia. La zanzara tigre (Aedes albopictus) può trasmettere la Dengue, mentre la comune Culex pipiens è responsabile del virus West Nile.

I sintomi di Dengue e West Nile

La Dengue può provocare febbre alta, dolori muscolari intensi e, nei casi gravi, emorragie. La West Nile è spesso asintomatica, ma può causare complicanze neurologiche, specialmente negli anziani e nelle persone immunocompromesse.

Nuove tecnologie per fermare la diffusione delle malattie tropicali

La buona notizia? La scienza sta rispondendo con strumenti sempre più avanzati. «La cooperazione scientifica e gli investimenti in tecnologie innovative giocano un ruolo chiave per contenere la diffusione di virus tropicali anche in Europa», spiega Lorenzo Colombo, Chief Technology Officer di Ulisse Biomed, azienda italiana specializzata in diagnostica e biotecnologie. Tra le soluzioni più promettenti: ci sono le trappole intelligenti per monitorare la densità delle zanzare vettori; l’editing genetico, per ridurre la capacità infettiva degli insetti e ancora i sistemi predittivi basati su intelligenza artificiale e big data, e test diagnostici rapidi e portatili come il sistema Hyris System™.

Come funziona il sistema Hyris System™

Il sistema di Ulisse Biomed è in grado di identificare virus come Dengue e West Nile direttamente sul campo, anche in aree a bassa disponibilità di risorse. Queste tecnologie di Ulisse Biomed sono state già testate in Camerun in un progetto con Johns Hopkins University e la Gates Foundation per monitorare la resistenza agli insetticidi nelle zanzare portatrici di malaria.

Come difendersi durante i viaggi dalle malattie tropicali neglette

Chi viaggia in aree a rischio dovrebbe adottare semplici, ma efficaci precauzioni:

  • Usare repellenti per insetti;
  • Indossare abiti coprenti e chiari;
  • Dormire in ambienti con zanzariere o climatizzati;
  • Evitare ristagni d’acqua, anche negli alloggi temporanei.

Per i viaggi in Paesi dove è disponibile la vaccinazione contro la Dengue, si raccomanda di valutare il vaccino Qdenga, recentemente approvato anche in Italia, con un’efficacia superiore al 50%.

Prevenzione e innovazione: la strada da seguire per combattere le malattie tropicali

La lotta alle NTD è una sfida globale: oltre un miliardo di persone ne sono colpite nel mondo. Nel 2022, 848 milioni hanno ricevuto trattamenti, ma la minaccia cresce. L’OMS ha fissato una roadmap per migliorare prevenzione e controllo entro il 2030. «Non possiamo rispondere in modo frammentato: le aziende devono collaborare per condividere dati e tecnologie. Se interveniamo dove i focolai nascono, riduciamo il rischio che si diffondano nei Paesi temperati», sottolinea ancora Colombo. «Tecnologie come Hyris System™ aiutano non solo a intervenire più rapidamente, ma anche a prevedere la diffusione dei virus prima che diventino emergenze sanitarie». L’Italia non può più considerarsi al riparo dalle malattie tropicali. Ma grazie all’integrazione tra prevenzione tradizionale e tecnologie innovative, è possibile contenere i rischi e proteggere la salute pubblica.

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