Per oltre un terzo dei pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), la malnutrizione è una complicanza tanto invisibile quanto dannosa. Oggi però, grazie a un’iniziativa congiunta di tre Società Scientifiche italiane (IG-IBD, SINuC e SINPE), sostenuta dall’intergruppo parlamentare MICI, nasce un nuovo modello di gestione clinica integrata che punta a cambiare le regole del gioco.
Progetto Ponte
Presentato presso la Camera dei Deputati, il documento “Progetto Ponte” propone un percorso strutturato per la presa in carico nutrizionale dei pazienti con Malattie infiammatorie croniche intestinali. Il progetto è stato elaborato secondo i principi del Lean Management, con un obiettivo chiaro: rendere la nutrizione una componente essenziale, misurabile e accessibile della cura.
Un’urgenza spesso sottovalutata
La malnutrizione nei pazienti con Malattie infiammatorie croniche intestinali non è un problema marginale. Secondo recenti studi, incide sulla qualità della vita, peggiora gli esiti clinici e aumenta i costi sanitari. «È tempo di integrare la nutrizione clinica nei percorsi assistenziali – afferma la dott.ssa Antonella Lezo, presidente SINPE –. Solo così possiamo migliorare i risultati e ridurre le disuguaglianze sul territorio».
Le proposte operative
Tra le soluzioni concrete proposte nel documento ci sono:
- Aumento delle borse di specializzazione in nutrizione clinica;
- Introduzione obbligatoria di corsi di nutrizione nei corsi di laurea e scuole di specializzazione medica;
- Digitalizzazione delle cartelle cliniche con screening nutrizionali validati (es. MUST);
- Inserimento della terapia dietetica e nutrizionale nel nomenclatore nazionale delle prestazioni SSN;
- Fondo per l’erogazione gratuita degli ONS (Oral Nutritional Supplements), soprattutto attraverso le farmacie territoriali.
Un investimento che fa risparmiare
Lo studio economico, condotto dal prof. Paolo Sciattella dell’Università di Roma Tor Vergata, dimostra che intervenire precocemente è anche conveniente: un paziente MICI malnutrito costa in media € 10.800 all’anno al SSN, contro i € 6.800 di un paziente ben nutrito. Un divario del 59,9%. Nel solo 2018, la malnutrizione ha generato una spesa aggiuntiva di 9 milioni di euro per i pazienti ospedalizzati.
La voce dei pazienti
Vincenzo Florio, presidente dell’associazione M.I.Cro Italia ODV, sottolinea il valore concreto dell’intervento nutrizionale: «La dieta adatta non è solo prevenzione, è parte integrante della cura. Per noi pazienti significa meno sintomi, più remissioni e una vita più dignitosa».
Verso una nuova cultura della cura
Il documento rappresenta un primo passo per colmare un vuoto formativo e assistenziale. Come sottolinea il prof. Maurizio Muscaritoli (SINuC): «È ora di superare la scarsa consapevolezza del ruolo della nutrizione, anche nella formazione medica. Le società scientifiche e le associazioni pazienti sono pronte a fare la loro parte». Un cambio di passo, quindi, che unisce politica, scienza e società civile per una sanità più equa, efficace e attenta ai bisogni reali di chi convive ogni giorno con le MICI.