mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Malattia misteriosa del Congo: malaria e Covid possibili connessioni di Disease X

La Professoressa Giulia Marchetti, Direttore della struttura complessa di Malattie infettive e tropicali dell’ASST Santi Paolo e Carlo, spiega sintomi, caratteristiche e rischi della malattia misteriosa del Congo

Il mondo è in allerta per il timore che una nuova malattia misteriosa si possa diffondere. Per il momento ha colpito 416 persone uccidendone 31 in Congo, ma la paura che possa varcare i confini e arrivare in Europa è tanta. A rendere ancora più preoccupante la situazione è la poca conoscenza che medici, ricercatori e scienziati hanno della malattia che è stata battezzata per questo Disease X. Nelle ultime ore è circolata al notizia che possa essere causata dalla malaria, perché 10 dei 12 campioni raccolti sono risultati positivi proprio alla malattia infettiva provocata dalle zanzare, ma -secondo quanto affermato dall’OMSpotrebbe essere la sintesi di più malattie. Per cercare di fare chiarezza su Disease X abbiamo interpellato un esperto in materia: il direttore delle struttura complessa di Malattie infettive e tropicali dell’ASST Santi Paolo e Carlo, la Professoressa Giulia Marchetti.

Professoressa Giulia Marchetti, Direttore Struttura complessa Malattie Infettive e Tropicali ASST Santi Paolo e Carlo

Professoressa, siamo di fronte davvero ad una malattia misteriosa?

«Sì, si tratta di una malattia non ancora identificata, indicata appunto come “Disease X”, un termine usato per descrivere un agente patogeno sconosciuto con il potenziale di causare gravi epidemie. I sintomi principali includono febbre, mal di testa, tosse, rinorrea (naso che cola) e dolori muscolari, spesso accompagnati da complicazioni come anemia e difficoltà respiratorie. Diverse ipotesi sono in corso di valutazione, tra cui infezioni respiratorie acute, influenza, COVID-19, malaria e morbillo, ma la causa specifica non è ancora stata confermata».

Quali sono le caratteristiche di questa malattia misteriosa?

«La malattia presenta i seguenti aspetti:

  • sintomi principali: Febbre, tosse, astenia e rinorrea;
  • decorsi gravi: Anemia, difficoltà respiratorie e malnutrizione, soprattutto nei bambini malnutriti;
  • tasso di mortalità: 7,6% (31 decessi su 406 casi registrati);
  • contesto geografico: l’epicentro è la zona di Panzi, in un’area remota della provincia Kwango nella Repubblica Democratica del Congo;
  • trasmissione: sono stati osservati cluster familiari, suggerendo una potenziale trasmissione domestica».

Chi colpisce?

«La malattia colpisce principalmente:

  • bambini: il 64,3% dei casi riguarda individui di età compresa tra 0 e 14 anni; i bambini sotto i cinque anni rappresentano oltre la metà dei casi totali e il 54,8% dei decessi;
  • donne: Il 59,9% dei casi riguarda soggetti di sesso femminile;
  • popolazioni vulnerabili: tutti i casi gravi sono stati segnalati in individui gravemente malnutriti».

Questa malattia misteriosa ha già varcato i confini dell’Africa?

«No, al momento l’epidemia è circoscritta alla zona di Panzi nella Repubblica Democratica del Congo. Tuttavia, la vicinanza geografica al confine con l’Angola solleva preoccupazioni per una possibile diffusione transfrontaliera. Finora non sono stati segnalati casi al di fuori dell’Africa».

In Italia al momento si corrono dei rischi?

«Attualmente, il rischio per l’Italia e il resto dell’Europa è basso. La malattia è confinata a un’area remota e non sono stati segnalati casi di diffusione internazionale. Tuttavia, la situazione richiede un continuo monitoraggio, poiché un agente patogeno sconosciuto potrebbe teoricamente rappresentare un rischio se si diffondesse».

Nel caso dovesse arrivare in Europa, saremmo in grado  di difenderci, come?

«Anche se il rischio attuale è basso, è importante adottare misure preventive generali:

  • monitoraggio: rafforzare la sorveglianza sanitaria a livello globale, in particolare alle frontiere, per individuare eventuali casi sospetti;
  • vaccinazioni: garantire una copertura vaccinale elevata per le malattie comuni, come morbillo e influenza, che potrebbero avere sintomi sovrapponibili;
  • comunicazione: informare il pubblico sui sintomi e incoraggiare chiunque abbia viaggiato in aree colpite a segnalare immediatamente eventuali sintomi».

Chi potrebbero essere i soggetti più a rischio?

«Nel caso la malattia  misteriosa dovesse arrivare in Italia gli individui che avrebbero più probabilità di essere colpiti sono:

  • bambini sotto i cinque anni di età, in particolare se malnutriti;
  • individui malnutriti o con condizioni di salute compromesse, come anemia o malattie croniche;
  • operatori sanitari esposti ai pazienti infetti, soprattutto in contesti con misure di prevenzione e controllo limitate;
  • popolazioni nelle aree colpite con accesso limitato a servizi sanitari e diagnostici».
Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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