mercoledì, Luglio 9, 2025
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Liste d’attesa chiuse o troppo lunghe? I pazienti si possono tutelare: ecco come

L'Associazione Luca Coscioni ha lanciato una campagna per contrastare i ritardi cronici nel sistema sanitario pubblico. Un nuovo modulo scaricabile dal sito dell'associazione aiuta gli utenti a far rispettare i tempi delle liste d'attesa, secondo i criteri massimi previsti per legge

In un’Italia sempre più segnata da lunghe liste d’attesa per accedere a esami diagnostici e visite specialistiche, arriva una risposta concreta in difesa del diritto alla salute: l’Associazione Luca Coscioni ha lanciato una nuova campagna per contrastare i ritardi cronici nel sistema sanitario pubblico.

Scarica il modulo per il rispetto dei tempi

Sul sito dell’Associazione è disponibile un modulo scaricabile, semplice da compilare, pensato per aiutare i cittadini a richiedere il rispetto dei tempi massimi di erogazione delle prestazioni sanitarie. Tempi che, secondo la normativa attuale, devono essere garantiti in base alla classe di priorità indicata nella prescrizione medica: da un massimo di 72 ore per le urgenze (classe U) a un massimo di 120 giorni per le prestazioni programmate (classe P).

Cos’è il percorso di tutela

Se la struttura sanitaria non è in grado di garantire la visita o l’esame entro i termini previsti, il cittadino ha diritto ad attivare il cosiddetto “percorso di tutela”. In pratica, può ottenere la prestazione in regime di intramoenia — ossia con un medico del servizio pubblico che opera in libera professione — oppure in una struttura privata convenzionata. E tutto questo pagando, al massimo, solo il ticket. «Le liste d’attesa rappresentano una delle emergenze più gravi del nostro sistema sanitario-  dichiarano Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni– . Ogni anno, migliaia di pazienti subiscono ritardi inaccettabili che mettono a rischio la diagnosi precoce e l’efficacia delle cure. Si tratta di un problema sistemico, che colpisce anche il settore privato, dove si registra un aumento della domanda di prestazioni a pagamento».

L’impegno dell’associazione Luca Coscioni

L’Associazione si dice pronta a sostenere chiunque non riceva risposta alla propria richiesta di rispetto dei tempi o si veda negato il percorso di tutela. L’obiettivo è chiaro: difendere i principi fondanti del Servizio Sanitario Nazionaleuniversalità, equità e gratuità delle cure — oggi messi a dura prova.

Per maggiori informazioni e per scaricare il modulo, basta visitare il sito dell’Associazione Luca Coscioni. Perché il diritto alla salute non può aspettare.

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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