domenica, Febbraio 9, 2025
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Legge di bilancio: la rabbia di medici e infermieri. «Solo parole»

La manovra di Bilancio non convince medici e infermieri. Aumenti inconsistenti e la questione della carenza di personale nell'analisi di Gabriella Scrimieri

Aspettative non tantissime da parte degli infermieri, visti i trascorsi storici di promesse mai mantenute, ma la legge di Bilancio appena firmata dal Presidente Mattarella, non ha fatto altro che acuire i malumori da parte di medici, infermieri e altri professionisti sanitari.

Sciopero il 20 novembre

Per il 20 novembre è stato proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore, dei sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up. «Il testo della legge di Bilancio per il 2025 – affermano i rappresentanti dei lavoratori in una nota – conferma la riduzione del finanziamento per la sanità, rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia totalmente il paradigma precedentemente annunciato dalle parti politiche».

Cosa prevede la legge di bilancio

La Manovra, prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre per gli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro. Queste risorse saranno legate alla tipologia di contratto applicato, pubblico o privato.

Possibili effetti della manovra di bilancio

Da mesi si discute per trattenere medici e infermieri in Italia. Cosa pensiamo possa produrre questa manovra?  Con la recente Legge n. 107 del 29 Luglio 2024, in tema di liste d’attesa, «Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie», si è parlato di aumentare i tetti di spesa per il personale e attivare un piano straordinario di assunzioni. Vediamo alcuni dettagli.

Liste d’attesa  come risolvere la questione?

Art. 5. Superamento del tetto di spesa per l’assunzione di personale sanitario

Omissis….sono incrementati annualmente a livello regionale, nell’ambito del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, del 10 per cento dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente e, su richiesta della regione, di un ulteriore importo sino al 5 per cento del predetto incremento, per un importo complessivo fino al 15 per cento del medesimo incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente, fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del Servizio sanitario regionale, e compatibilmente con la programmazione regionale in materia di assunzioni. Il predetto incremento della misura massima del 5 per cento è autorizzato, previa verifica della congruità delle misure compensative della maggiore spesa di personale, con decreto del Ministro della salute.

Visite ed esami sabato e domenica e detassazione, ma manca il personale

Prevista la possibilità di estendere al sabato e alla domenica le visite ed esami nelle strutture sanitarie e prolungare le fasce orarie. Bisogna chiedersi con quale personale.

Prevista una detassazione degli straordinari di medici e infermieri con l’inserimento di una flat tax al 15% (ma esiste il problema di personale già molto stressato da turni straordinari a causa della carenza di risorse).

E’ lecito pensare in tutto questo marasma che le scelte politiche in materia sanitaria (e non solo) ricadano sui cittadini. Il tema della Liste d’attesa è un tipico esempio.

Come facciamo a trattenere i nostri professionisti a queste condizioni?

  • Carichi di lavoro estenuanti
  • Carenza cronica e crescente degli infermieri
  • Aggressioni al personale
  • Reclutamento di infermieri stranieri, nonché implementazione di nuove misure quali “l’assistente infermiere”, atte a favorire la sostituzione degli infermieri
  • Burnout del personale
  • Migrazione di infermieri e medici verso paesi dove le condizioni di lavoro sono più favorevoli
  • Abbandono della professione
  • Stipendi tra i più bassi in Europa (per gli infermieri)

Oggi apprendiamo della Legge di Bilancio che modula al ribasso tutto quanto promesso prima per far fronte alle varie criticità del personale e dell’intera popolazione.

Legge di bilancio: FNOPI soddisfatta, infermieri NO

La FNOPI esprime soddisfazione per l’incremento previsto, all’interno della legge di bilancio, riferita agli infermieri, definendola una misura che “valorizza le competenze e le attività svolte dagli infermieri nel SSN”. A conti fatti parliamo di 7 euro nette di aumento di indennità specifica nel 2025 mentre nel 2026, 80 euro.

Forse siamo ben lontani da ciò che intendono gli infermieri quando ci chiedono di portare gli stipendi almeno alla media OCSE?

A cura di Gabriella Scrimieri Infermiera e Editore

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