venerdì, Giugno 20, 2025
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Le nuove frontiere della chirurgia dell’epilessia nelle aree del linguaggio

Presentate al Congresso Nazionale Lice le novità della chirurgia dell’epilessia nelle aree del linguaggio. Le nuove metodiche e l'approccio multidisciplinare hanno portato a risultati significativi. Il tasso di successo degli interventi chirurgici è aumentato del 20% negli ultimi cinque anni, mentre il rischio di danni neurologici post-operatori si è ridotto del 15%

Durante il  Congresso Nazionale di Lice (lega italiana contro l’Epilessia) che si è concluso oggi a Roma , sono state presentate importanti innovazioni nel campo della chirurgia dell’epilessia, in particolare per quanto riguarda le aree del linguaggio. Questi progressi rappresentano un significativo passo avanti nella neurochirurgia, offrendo nuove metodiche che migliorano la sicurezza e l’efficacia degli interventi.

Chirurgia dell’epilessia, come evitare i danni neurologici

La chirurgia dell’epilessia nelle aree del linguaggio ha visto l’introduzione di diverse tecniche avanzate. Laura Tassi, past President della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) e neurologa presso la Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson del Niguarda di Milano, ha evidenziato: «è importante la conoscenza e il rispetto delle aree di corteccia cerebrale altamente funzionali, come quelle responsabili della memoria, del movimento e del linguaggio. Queste aree devono essere preservate durante l’intervento per evitare danni neurologici».

Tecniche per preservare l’area del linguaggio

Tra le metodiche utilizzate per localizzare le aree del linguaggio, spiccano la neuropsicologia, la risonanza magnetica funzionale (fMRI), la stimolazione magnetica transcranica e le stimolazioni intracerebrali con elettrodi (Stereo-EEG). Inoltre, durante le operazioni, si può ricorrere alla chirurgia con paziente sveglio (awake surgery), che permette di monitorare in tempo reale le funzioni linguistiche del paziente.

Approccio multidisciplinare

Un altro aspetto cruciale emerso durante il congresso è la necessità di un approccio multidisciplinare. La gestione dell’epilessia richiede la collaborazione tra epilettologi, neuroradiologi, neurochirurghi e neuropsicologi. Solo unendo le forze è possibile ampliare la conoscenza delle funzioni cerebrali superiori e garantire maggiore sicurezza ai pazienti durante gli interventi neurochirurgici.

Statistiche sui risultati degli interventi

Le nuove metodiche e l’approccio multidisciplinare hanno portato a risultati significativi. Secondo i dati presentati, il tasso di successo degli interventi chirurgici per l’epilessia nelle aree del linguaggio è aumentato del 20% negli ultimi cinque anni. Inoltre, il rischio di danni neurologici post-operatori è stato ridotto del 15% grazie all’uso di tecniche avanzate come la fMRI e la stimolazione magnetica transcranica. Questi risultati dimostrano l’efficacia delle nuove metodiche e l’importanza di un approccio integrato nella gestione dell’epilessia.

Più sicurezza e meno rischi per il paziente

Le innovazioni presentate durante il Congresso Nazionale rappresentano un importante traguardo per la chirurgia dell’epilessia. Grazie alle nuove metodiche e all’approccio multidisciplinare, è possibile operare con maggiore sicurezza e ridurre i rischi per i pazienti. Questi progressi non solo migliorano la qualità della vita delle persone affette da epilessia, ma aprono anche nuove prospettive per la ricerca e la pratica clinica nel campo della neurochirurgia.

 

 

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