
Il nostro Santo Padre sta vivendo, come da lui definita, “una grande prova”.
Una prova che crea sofferenza nel corpo e nello spirito. Un dolore che solo l’ammalato in un letto di ospedale conosce.
Lui è un guerriero, ma la malattia non guarda in faccia a nessuno e spesso piega anche i più forti. Quando respirare diventa una fatica, la morte sembra incombere e la vita passa davanti agli occhi in poco tempo, riaffiorano ricordi e immagini del passato che hanno un significato profondo.
Le parole di Papa Francesco per gli infermieri
Non posso in questo periodo non pensare alle parole di Papa Francesco rivolte agli infermieri qualche anno fa in occasione della festa internazionale dell’infermiere.
Non nascondo l’emozione ogni volta che rivedo quel video. Lui che accoglie tantissimi infermieri di ogni nazionalità e provenienza in una Sala Nervi del Vaticano strapiena. Ci sono anche tanti assistiti. Lui è intento a parlare di tutti i sanitari, del bene che quotidianamente fanno per gli ammalati, e ad un certo punto si ferma, fa un grande sospiro e sorridendo esclama “ma gli infermieri…….”da qui parte un grande applauso.
In queste poche parole dice tutto e gli astanti comprendono benissimo il significato del suo sorriso e delle sue parole. Gli infermieri, gli stessi che ogni giorno come da lui pronunciato, sono accanto agli ammalati e non solo per somministrare la terapia. Hanno un grande compito: monitorare lo stato di salute, comprendere i bisogni di cui necessitano e rispondere agli ammalati in maniera professionale, umana e scientifica.
L’umanità degli infermieri
Gli infermieri si commuovono per una carezza che dona loro il paziente e piangono se un paziente non ce la fa.
Qualcuno oggi parla di semplici professionisti sanitari che, come tanti altri, svolgono il proprio lavoro. No, non è così e il Santo Padre lo ha compreso benissimo.
Prendersi cura della persona
La peculiarità del lavoro dell’infermiere è di “prendersi cura della persona e dei sui bisogni a 360 gradi”. Bisogni strettamente interconnessi tra loro. Essere la centralità della componente multidisciplinare e il collante tra tutti i professionisti che ruotano intorno all’ammalato. Sì, Papa Francesco ha compreso bene quello che è il nostro lavoro, la nostra nobile professione.
Le condizioni di Papa Francesco
Oggi caro Papa Francesco è circondato da professionisti infermieri che si prendono cura di lei . Le stanno accanto e osservano la sua sofferenza. Apprendiamo dai media che ha una polmonite e che richiede somministrazione di ossigeno ad alti flussi. Somministrazione di grandi quantità di farmaci (presumibilmente antibiotici, e non solo). Necessita di essere mobilizzato per evitare la sindrome da allettamento prolungato. Necessita di una adeguata alimentazione e idratazione e magari un aiuto nell’assunzione di cibo. Il colore della cute e del letto ungueale sono una cartina tornasole, per capire che l’ossigeno nel sangue è carente. Noi infermieri conosciamo ogni bisogno alla perfezione e non le faremo mancare nulla.
Santo Padre oggi più che mai lei nella “sua prova” sta osservando il valore della nostra professione e noi infermieri il suo valore di Uomo di Fede che non ci abbandona e che continua a pregare per tutti.
Continui sorridendo a credere che qui c’è un mondo in divisa bianca che spera di vederla affacciata a quel balcone quanto prima. Noi le vogliamo bene.
Gabriella Scrimieri