martedì, Maggio 13, 2025
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La sanità passa dalle azioni presentate nel libro Bianco di Welfair

La nuova edizione del Libro Bianco della Sanità è un documento strategico che mette a fuoco idee, priorità e proposte operative per ripensare il futuro del Servizio sanitario italiano. Sette aree tematiche, azioni concrete e una visione condivisa per una sanità più sostenibile, integrata e orientata ai bisogni delle persone

Il libro Bianco di Welfair è un libro di proposte da chi fa la sanità, elaborate da operatori e professionisti sanitari, società scientifiche, aziende, stakeholder, decisori pubblici, direttori generali, rappresentanti del Terzo Settore e associazioni di cittadini e pazienti che hanno partecipato e discusso insieme in oltre 50 tavoli di lavoro. Un confronto multidisciplinare, orientato all’azione e al miglioramento, che ha generato un patrimonio di esperienze, buone pratiche e idee innovative per affrontare le sfide presenti e future del sistema salute.

Il Libro Bianco di Welfair

La prefazione affidata a Elio Borgonovi, Presidente CeRGAS, Professore Emerito Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, Università Bocconi e l’introduzione a Marinella D’Innocenzo, Presidente de L’Altra Sanità e  già Direttore Generale Aziende Sanitarie e Membro del comitato scientifico Welfair. Il risultato è un lavoro  condiviso di oltre 600 relatori.

Metodo partecipativo per le grandi transizioni

La costruzione del Libro Bianco si è basata su una struttura partecipativa: ogni tavolo tematico ha visto un coordinatore con il compito di introdurre i temi, stimolare il confronto e sintetizzare le proposte emerse. Il documento finale è la sintesi delle riflessioni maturate in tre giorni di lavoro, con focus su queste transizioni ritenute determinanti per il settore sanitario.

Ecco quali sono le transizioni

Demografica: invecchiamento, salute di genere, flussi migratori, nuove fragilità e prevenzione. Manageriale: la governance è la chiave dell’innovazione e della traduzione in pratica del DM 77 mentre la formazione del personale la conditio sine qua non per rendere un successo la transizione digitale. Tecnologica: digitalizzazione, in particolare nell’ottica della territorializzazione delle cure.

Quali le proposte

Prevenzione: introdurre gli screening neonatali su tutto il territorio nazionale, avviare percorsi di prevenzione nelle scuole e nella vita adulta, rendere meno rigide le regole della privacy per contattare le persone in relazione alle campagne di screening contro i tumori.

Governance: potenziare la ricetta dematerializzata, riformare il consenso informato per risparmiare milioni di ore-lavoro e rendere interoperabili i dati sanitari per cura e ricerca. Si punta a rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato e a rendere il servizio sanitario più inclusivo, coinvolgendo anche il Terzo Settore e la sanità integrativa.

Sostenibilità

Utilizzare la televisita per la certificazione della malattia; utilizzare multi-prescrizioni per malattie croniche. Una ricetta ripetibile per liberare medici e pazienti da impegni burocratici per cure che devono durare uno o più anni, ad esempio le malattie croniche.

Puntare sulla medicina specialistica

A partire dalla medicina penitenziaria, tentando di risolvere la problematica grave dei suicidi che potrebbe essere arginata attraverso il potenziamento dei servizi di psicologia e psichiatria con l’istituzione di case di salute all’interno degli istituti di pena. Abolire inoltre i Piani Terapeutici concepiti che si sono trasformati in aggravio burocratico significativo per i medici di medicina generale. Rafforzare la professione di psicologo all’interno del SSN. Affrontare il tema della chirurgia vascolare tramite l’istituzione di una Rete per le Urgenze Vascolari Tempo-Dipendenti e il coordinamento nazionale per l’arteriopatia. E infine rivedere il tariffario LEA per la cataratta, assicurandosi che la sanità pubblica e convenzionata non operi in perdita e prevedendo un riconoscimento maggiorato per gli interventi didattici.

Persone

Formazione continua, dalla tecnologia alla sicurezza con corsi specifici, in particolare, per ridurre le situazioni di aggressione al personale sanitario.

Tecnologia

Implementare matrici regionali che uniscano dati clinici, socioeconomici, ambientali per una visione epidemiologica in ottica One Heath; abbandonare i sistemi amministrativo/contabili verticali nelle singole ASL e portarli ad un coordinamento regionale.

Dati

Standardizzare i metodi di raccolta e analisi, in modo che tutti i dati periferici siano “leggibili” a livello nazionale, adottare sistemi di cybersecurity “zero trust” per la protezione dei dati sanitari.

Obiettivo cambiare il paradigma

Tra le priorità, c’è l’urgenza di superare l’attuale modello “a silos” e favorire un’offerta centrata sui bisogni di salute, coinvolgendo anche enti locali, associazioni, volontariato. Si sottolinea inoltre l’importanza di ripensare all’origine finanziamento e orizzonte del SSN alla luce dei nuovi bisogni di salute, delle nuove conoscenze e tecnologie disponibili, e di rendere la digitalizzazione realmente inclusiva e al servizio della prossimità.

Innovare la governance

«Da tutti i tavoli di confronto emerge un filo rosso comune –afferma Enzo Chilelli Presidente del Comitato degli Esperti FARESANiTÀ e Coordinatore del Comitato Scientifico di Welfair – la necessità di semplificare, sia per gli operatori che per i pazienti. In un’epoca in cui crescono i bisogni di salute, mentre si registrano limiti nell’organico e forti vincoli nei finanziamenti, l’unica vera fonte di nuove risorse per le cure risiede nell’innovazione della governance. Questo significa generare risparmi attraverso una gestione manageriale efficace e un uso intelligente delle tecnologie, del tempo e delle energie. L’innovazione nei modelli di cura rappresenta oggi la leva più importante per garantire nuovi finanziamenti ai servizi rivolti alle persone»

La gestione della salute

«Una delle tematiche emerse dal secondo Libro Bianco è sicuramente la prevenzione. La parola prevenzione contiene in sé qualcosa di triste e che la gente vuole evitare. Dobbiamo rivoluzionare questo concetto, trasferire in primis nella scuola primaria la prevenzione primaria, guardarla con occhi nuovi e non limitarla a quando si è già ormai affetti dalle malattie», afferma Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università del Molise, direttore scientifico della Fondazione Garda Valley (Oniverse) e Coordinatore del Comitato.

Una cura che aiuterà a non ammalarsi

«Lo scenario che si è aperto è di una prevenzione primaria scientifica costruita con rigore sulle esigenze e caratteristiche del singolo. Così come le medicine non vengono prese a caso ma sulla base dei sintomi, anche la prevenzione deve essere intesa come una cura fondata sulla conoscenza e sulla precisione. Una cura che ci aiuterà a non ammalarci. Non è un investimento facile per un SSN già al limite, ma è un elemento essenziale per la sostenibilità del sistema. Le malattie legate all’invecchiamento sono il 90% delle malattie che pesano sul Servizio Sanitario Nazionale. Non possiamo più curare i sintomi. La prevenzione, con una popolazione che invecchia rapidamente, è l’unico modo per impedire alle malattie di insorgere», conclude.

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