Per una longevità attiva la salute del cervello è cruciale. In occasione della settimana mondiale del cervello 2025 in programma dal 10 al 16 marzo, esperti, istituzioni e organizzazioni di tutto il mondo si uniscono per promuovere la consapevolezza e l’importanza di prendersi cura del nostro organo più complesso e affascinante. La Società Italiana di Neurologia (SIN) ha colto l’occasione per presentare un decalogo che mira a rispondere a una sfida fondamentale: la salute del cervello. Con oltre il 10% delle famiglie italiane che affrontano malattie neuropsichiatriche, e un costo totale stimato di circa 87 miliardi di euro all’anno, è evidente che la salute cerebrale deve essere una priorità.
In aumento le malattie del cervello
A livello globale, le malattie del cervello rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte, con un carico destinato ad aumentare con la crescita e l’invecchiamento della popolazione. Tra il 1990 e il 2021, i disturbi neurologici hanno causato nove milioni di decessi all’anno. In Italia, oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, circa 1.200.000 pazienti hanno un decadimento cognitivo, e almeno 700.000 di questi sono affetti da malattia di Alzheimer. Inoltre, 800.000 persone soffrono di conseguenze invalidanti dell’ictus, e 400.000 sono colpite da malattia di Parkinson. La pandemia di Covid-19 ha amplificato le problematiche legate alla salute del cervello, con un aumento stimato del 25% della prevalenza di depressione e ansia nel primo anno della pandemia
Le strategie per migliorare la salute del cervello
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato il Piano globale di azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche, approvato da tutti gli Stati membri dell’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2024. Questo piano chiede un cambiamento radicale rispetto alla salute del cervello e ai disturbi neurologici. Un cambiamento che nel suo cammino oggi ha portato alla presentazione del decalogo per la salute del cervello presso l’auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute, con la partecipazione di esponenti politico-istituzionali, esperti del settore e rappresentanti delle principali organizzazioni coinvolte nella promozione della salute cerebrale. L’evento è stata anche l’occasione per fare il punto sulla Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031 e lanciare l’Alleanza italiana per la Salute del Cervello, un’organizzazione strutturata a firma “One Brain One Health” e “Italian Brain Health Strategy”, a conferma di un impegno condiviso sul piano nazionale e internazionale.
La salute del cervello dipende anche dall’ambiente
«Il primo anno della Strategia Italiana per la Salute del Cervello ha segnato un importante passo avanti nella promozione del benessere cerebrale. Riteniamo che le malattie del cervello abbiano lo stesso diritto di protezione e cura durante tutto l’arco della vita – ha spiegato Alessandro Padovani, Presidente Sin –. A prescindere che si tratti di patologie psichiatriche, neurologiche o neurochirurgiche, croniche o acute, dettate o meno da condizioni relazionali o psicologiche perché la salute del cervello è strettamente connessa alla salute nella sua accezione più ampia e globale, che include le persone, le comunità, gli animali, l’ambiente. La creazione della nuova Alleanza per la Salute del cervello e la registrazione dei marchi ‘One Brain One Health’ e ‘Italian Brain Health Strategy’ sono testimonianze del nostro impegno condiviso a livello nazionale e internazionale. Il decalogo che presentiamo oggi è uno strumento fondamentale per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di prendersi cura del proprio cervello allo scopo di garantire un futuro migliore per sé stessi e per la società».
Un decalogo per la salute del cervello
Secondo un ampio studio pubblicato su The Lancet Neurology, circa 3,4 miliardi di persone in tutto il mondo convivono con una condizione neurologica. Pertanto, ad un anno dalla presentazione del Manifesto “One Brain, one Health”, la SIN ha delineato un decalogo per la salute del cervello.
Cosa prevede il decalogo:
- Attività fisica regolare: L’esercizio migliora il flusso sanguigno cerebrale, riduce l’infiammazione e promuove la plasticità neuronale. Attività aerobiche e muscolari sono particolarmente benefiche.
- Dieta salutare: La dieta mediterranea, ricca di verdure, frutti di bosco, frutta secca, cereali integrali e grassi sani, supporta la funzione cognitiva. Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 proteggono i neuroni.
- Sonno di qualità: Dormire 7-9 ore a notte aiuta la memoria e la plasticità cerebrale, oltre che a mantenere una routine regolare.
- Stimolazione mentale: Attività mentali costanti e l’acquisizione di nuove abilità rafforzano la riserva cognitiva. Leggere, imparare nuove lingue, suonare strumenti musicali e ascoltare musica sono attività consigliate.
- Gestione dello stress: Lo stress cronico può danneggiare l’ippocampo e influenzare il sistema immunitario. Tecniche come meditazione, mindfulness, yoga e respirazione profonda aiutano a regolare le risposte allo stress.
- Vita sociale attiva: Le interazioni sociali stimolano la funzione cognitiva ed emotiva. Partecipare ad attività di gruppo, fare volontariato e coltivare relazioni strette con amici e familiari è fondamentale.
- Prevenzione dei traumi cranici: Indossare il casco in situazioni pericolose e adottare misure per prevenire le cadute.
- Salute cardiovascolare, uditiva e visiva: Ipertensione, diabete, obesità e colesterolo alto possono danneggiare il cervello. Disturbi della vista e dell’udito possono avere un impatto negativo, soprattutto negli anziani.
- Evitare sostanze dannose: Limitare l’assunzione di alcol, evitare sigarette, droghe e inquinamento atmosferico. Smettere di fumare e ridurre l’esposizione a inquinanti ambientali.
- Salute mentale: La depressione e l’ansia sono fattori di rischio per il declino cognitivo. Cercare supporto professionale se necessario e praticare abitudini che favoriscono il benessere emotivo.
Trattamenti innovativi per le malattie del cervello: dalla terapia genica alle cellule staminali
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante nello sviluppo di trattamenti innovativi per le malattie del cervello. Tra questi, la terapia genica si è dimostrata promettente per alcune malattie genetiche rare, permettendo di correggere i difetti genetici alla base delle patologie. Inoltre, l’uso di cellule staminali offre nuove speranze per la rigenerazione dei tessuti cerebrali danneggiati. La neurostimolazione, attraverso dispositivi impiantabili, sta rivoluzionando il trattamento di disturbi come il Parkinson e l’epilessia, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti. Infine, l’intelligenza artificiale e le tecnologie di machine learning stanno aprendo nuove frontiere nella diagnosi precoce e nella personalizzazione dei trattamenti, rendendo la cura delle malattie neurologiche sempre più efficace e mirata.
Statistiche recenti sui trattamenti innovativi
Secondo recenti studi, la terapia genica ha mostrato un tasso di successo del 70% nel trattamento di alcune malattie genetiche rare. L’uso di cellule staminali ha portato a miglioramenti significativi nel 60% dei pazienti con lesioni cerebrali. La neurostimolazione ha ridotto i sintomi del Parkinson del 50% nei pazienti trattati. Inoltre, l‘intelligenza artificiale ha migliorato la precisione diagnostica del 80% nei casi di malattie neurologiche complesse.
La Settimana Mondiale del Cervello 2025 quindi rappresenta un’importante occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di prendersi cura del proprio cervello e garantire un futuro migliore per sé stessi e per la società.