Con il sopraggiungere della menopausa la donna deve misurare la densità ossea con un esame chiamato MOC. La Mineralometria Ossea Computerizzata definisce la quantità di calcio presente nelle ossa e dunque definisce il livello di osteoporosi. Una carenza di calcio è sintomo di indebolimento delle ossa che può essere causa di fratture specialmente nella zona della colonna vertebrale, dell’anca e dei polsi.
Se in menopausa la MOC rivela un inizio di osteoporosi si può correre ai ripari con una terapia ormonale?
La riduzione della densità ossea (osteopenia e osteoporosi) rappresenta un grave problema per le donne in menopausa. Mentre l’osteopenia è una fase di iniziale riduzione densitometrica, l’osteoporosi rappresenta il rischio aumentato di frattura. Una donna osteoporotica può andare incontro a micro-fratture della colonna o a scivolamenti e riduzione degli spazi inter-vertebrali con più o meno evidente calo della statura e comparsa di cifosi e ipercifosi. Allo stesso tempo, la fragilità del femore osteoporotico mette la paziente a rischio di fratture di tutta la regione femorale.
Come evitare questo processo di degenerazione strutturale ossea? Facendo prevenzione, come?
- Misurando la densità ossea ben prima della menopausa soprattutto in:
- donne con familiarità per osteoporosi,
- donne magre,
- donne con menopausa precoce.
Perché l’osteoporosi compare o si aggrava in menopausa?
Perché la riduzione degli estrogeni non fa fissare il calcio nelle ossa. In questi casi è controproducente prescrivere integratori di calcio perché comunque il calcio non si fissa nelle ossa mancando il “collante” estrogenico ma aumenta nel sangue sovraccaricando gli organi e affaticando i reni. Allo stesso tempo è inutile prescrivere vitamina D per lo stesso motivo. Prescrivere vitamina D per l’osteoporosi in menopausa è come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
Cosa fare allora?
Torniamo al ruolo fondamentale di una terapia ormonale sostitutiva o integrativa con la classica TOS o con l’utilizzo degli ormoni bioidentici (BHRT). Questa terapia, appannaggio del ginecologo o dell’endocrinologo se iniziata in tempo evita la progressione della demineralizzazione ossea ed evita la necessità terapeutica con i bisfofonati oppure ne riduce la dose necessaria.
A cura di Prof. Dott. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e metabolismo www.antoniostamegna.it