La Dieta del cuore e la salute di questo muscolo, passa anche attraverso il cibo. Il legame tra una sana alimentazione e le patologie cardiovascolari, che rappresentano ancora la prima causa di mortalità in Italia, è ormai riconosciuto dalla scienza e non a caso il dottor Ancel Keys, nel suo Seven Country Study negli anni ‘60, rivelò che nei Paesi del bacino Mediterraneo l’incidenza era minore proprio per il tipo di dieta seguita dagli abitanti di queste zone.
Dieta Mediterranea, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità
Nomina ottenuta nel 2010 e ad essa bisogna sicuramente rapportarsi quando si parla di dieta del cuore, quindi di salute. Al di là della tipologia degli alimenti, è importante far riferimento alla qualità del cibo che si sceglie, perché l’inquinamento ambientale di mari, terra e aria può incidere notevolmente sulla salubrità di un cibo.
Omega 3 e pesce azzurro
Pensiamo ad esempio ai prodotti ittici, in particolare al pesce azzurro delle nostre coste, così osannato per la presenza di Omega 3, acidi grassi essenziali dalle proprietà protettive sull’apparato cardiovascolare: se non è pesce di ottima qualità, quindi da escludere quello proveniente da allevamenti intensivi, non solo risulta povero di tali molecole, ma addirittura potrebbe diventare poco consigliabile per la presenza di metalli pesanti, grassi saturi, antibiotici e fitofarmaci.
Fonti ossidanti per la dieta del cuore
Per la dieta del cuore, la frutta e la verdura, altri pilastri della Dieta Mediterranea, sono importantissime fonti di antiossidanti, molecole che agiscono direttamente sulla circolazione coronarica proteggendo vasi e capillari. Anche in questo caso è fondamentale sceglierle di stagione e possibilmente da coltivazioni locali per avere un pattern di antiossidanti ottimale: il resveratrolo dell’uva nera, la ciptoxantina dei kaki, i carotenoidi da zucca e carote, la quercetina da cipolla e mele, i flavonoidi da crucifere e frutti di bosco, la vitamina C dagli agrumi.
Scala ORAC
Secondo la scala ORAC – acronimo di Oxygen Radicals Absorbance Capacity, ossia la capacità di una sostanza di neutralizzare i pericolosi radicali liberi che possono attaccare i nostri vasi sanguigni e quindi danneggiare anche il cuore – si dovrebbero raggiungere tra i 4500 e i 5000 punti giornalieri per mantenere in salute l’intero organismo. Questo si può tranquillamente fare integrando l’alimentazione con i cosiddetti carboidrati colorati, la frutta e la verdura appunto.
La melagrana che ricorda il cuore, alcuni consigli
Via libera a una spremuta di Melagrana a colazione, frutto che ricorda nelle sue forme il muscolo cardiaco e che ha importanti proprietà proprio per la circolazione coronarica. Proseguire con una insalata di rucola, carote e noci per pranzo, una macedonia di frutti di bosco a merenda e per finire broccoli e spinaci per il pasto serale. Se il tutto poi viene condito da succo di limone e olio extravergine d’oliva (possibilmente monocultivar e italiano), avremo sicuramente raggiunto la quota giornaliera di antiossidanti.
Alleati per ripulire il sangue
Altri importanti alleati della circolazione sanguigna, che aiutano a “ripulire” il sangue da colesterolo LDL e trigliceridi in eccesso, sono i semi oleosi (lino, zucca, girasole, chia) e la frutta secca (come mandorle, noci, nocciole, anacardi e pistacchi). Anche in questo caso attenzione alla quantità (un cucchiaio di semi al giorno e non più di 30 gr di frutta secca), ma soprattutto alla qualità: visto che spesso questi alimenti si trovano imbustati e quindi anche trattati con anidride solforosa, meglio acquistare frutta col guscio o al massimo tenere i frutti in ammollo in acqua per disperdere eventuali conservanti.
Camminata veloce per la salute del cuore
Per la salute del cuore, si propone da sempre la camminata a passo veloce per almeno una mezz’oretta al giorno, che rappresenta – avvalorata ormai da numerosi studi scientifici – una vera e propria ginnastica per l’apparato circolatorio. La mattina a digiuno o a metà pomeriggio sono i momenti migliori per intraprendere questa attività, possibilmente non troppo a ridosso dei pasti per non sovraffaticare la digestione che potrebbe avere delle fastidiose ripercussioni anche a livello cardiaco