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La depressione, il male oscuro colpisce adulti e adolescenti: cause e rimedi

La depressione è la prima causa di disabilità al mondo e uno dei principali costi sanitari entro il 2030. Come uscirne? A cura del Prof. Gianluca Castelnuovo, psicologo e psicoterapeuta, autore del libro "La cura della depressione fra illusioni e speranze. Esperienze e interventi in psicologia clinica"

dott. gianluca castelnuovo
Prof. Gianluca Castelnuovo, Psicologo, psicoterapeuta e dottore di ricerche in neuropsicologia: è professore ordinario di psicologia clinica all‘Università Cattolica di Milano dove dirige la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica. È responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia e del relativo Laboratorio di Ricerca presso l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano

La depressione è la prima causa di disabilità a livello mondiale, diventando uno dei principali costi sanitari entro il 2030. L’ho affermato nel mio ultimo libro, La cura della depressione fra illusioni e speranze. Esperienze e interventi in psicologia clinica che ho scritto negli anni della pandemia.  

Prima regola: non confondere la depressione con la tristezza

Prima di tutto, però, non dobbiamo confondere la depressione con la tristezza.  Stabilire cosa sia fisiologico e cosa invece esagerato nella reazione a un evento stressante o negativo di vita non è semplice. Eppure dobbiamo accettare che nel nostro percorso accadono cose che è naturale ci rendano tristi (ad esempio un lutto). Per alcune persone, magari più vulnerabili di altre su vari piani (biologico, psicologico, culturale, ecc.) si può giungere a una reazione depressiva per cui è necessario un aiuto specialistico.

La causa della depressione

Il dibattito su quale sia la vera causa della depressione rischia di essere ideologizzato: si tratta di una condizione complessa di origine multifattoriale dove a volte può giocare un maggiore ruolo una predisposizione biologico-genetica, altre volte una sensibilità psicologica individuale frutto di una storia personale, altre volte ancora un contesto sociale e culturale basato dall’eccesso di tecnologie, che ormai invadono molti spazi di vita impedendo di vivere parti di vita reali, e sulla richiesta continua di performance, risultati, controllo.

La depressione nei ragazzi: anestesia affettiva

Gli adolescenti non sono certo immuni dal fenomeno depressione, anzi a volte sono i più vulnerabili perché ancora privi di quelle protezioni psicologiche tipiche dell’età adulta. In particolare oggi si assiste a una “anestesia affettiva”, dove risulta difficile vivere, esprimere e coltivare le proprie passioni in un mondo che a volte sembra offrire soluzioni già confezionate e rassicuranti. Si guadagna dunque un presunto controllo su ciò che accade, rinunciando però al fascino delle emozioni con le loro insicurezze ma anche i loro brividi e le loro soddisfazioni.

Come uscirne?

Come uscirne? Intanto è importante che il mondo degli adulti fornisca agli adolescenti e giovani quegli stimoli, quelle passioni, spesso purtroppo assenti anche nei genitori, che possono dare un senso a medio-lungo termine alle vite di ciascuno. La scuola dovrebbe far sognare, oltre che educare. Lo sport dovrebbe esaltare i corpi, più che chiedere prestazioni, e così nei vari ambiti. Oltre dunque a un atteggiamento culturale di stimolazione delle giovani generazioni a portare avanti propri progetti, anche ambiziosi, anche accettando gli errori di gioventù, rimane necessario un aiuto individuale a chi più fa fatica a trovare il  proprio ruolo nel mondo. A volte non sono necessarie lunghe psicoterapie, ma anche supporti psicologici brevi o al bisogno.

A cura del prof. Gianluca Castelnuovo,                                                                          Psicologo, psicoterapeuta responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia e del relativo Laboratorio di Ricerca presso l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano

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