ALI DI LEONARDO ODV è un’associazione di volontariato da me fondata nel dicembre del 2022. La nostra missione è di aiutare e fornire assistenza a persone indigenti che non hanno accesso alle cure di base. L’associazione è composta da infermieri, medici, OSS, volontari.
La mission di Ali di Leonardo
Questo scopo ci porta da alcuni anni a ricercare un locale inserito nel contesto delle case popolari di Milano per entrare nelle realtà difficili, dove si vive e si respira il vero disagio sociale. Nell’estate del 2024, dopo aver maturato esperienza ospiti di altre associazioni, finalmente riusciamo a vincere un bando ALER per sole associazioni. Questo comporta tanta burocrazia, pratiche bancarie e impegno economico, ma non ci fermiamo perché il nostro scopo è superiore ad ogni difficoltà oggettiva. Ci sono diverse lungaggini, ma alla fine riusciamo a firmare il contratto di locazione per un immobile di 52 mq in zona Calvairate a prezzo calmierato.
Adeguamento catastale o locali inagibili?
Non riusciamo a visionare l’immobile prima della firma perché ALER fissa una data e un orario in cui non possiamo presentarci a causa di impegni lavorativi. Ci fidiamo di quello che viene riportato nel bando che cita testuali parole: “i locali sono idonei, necessitano solo di un adeguamento catastale”. Quindi solo dopo la firma abbiamo visionato l’immobile. Con amara sorpresa, il locale è inagibile. Tutto deve essere rifatto. Anche in questo caso non ci abbattiamo. Siamo convinti di poter superare ogni ostacolo sostenuti da uno scopo nobile.
Tutto da rifare
Non è proprio così perché dopo aver fatto visionare il locale a ditte di ristrutturazione, entrambe ci riferiscono che i lavori da fare sono numerosi: impianto elettrico, tubature e impianto idrico, sanitari, pavimento, porte, piastrelle, più certificazioni e adeguamento catastale. Il tutto per la modica cifra di circa 30.000 euro. Subito mettiamo una porta blindata (1600 euro) perché non presente e sosteniamo 800 euro di spese fideiussorie e 450 euro di pratiche bancarie.
Per Ali di Leonardo oltre al danno la beffa
Non appena i tecnici iniziano i lavoro si rendono conto che il danno è ancora più grande di quanto preventivato. Quindi contattiamo ALER per mostrare il nostro disappunto, tutto documentato, ed avere un altro immobile. Questa volta agibile e idoneo per iniziare un’attività di assistenza sanitaria gratuita agli abitanti delle case popolari. In un periodo storico in cui non ci sono infermieri e medici di base, crediamo che prestare la nostra opera gratuitamente, sia un’iniziativa utile a tutto il sistema sanitario italiano, quindi confidiamo di ottenere un altro immobile adeguato all’uso di destinazione. Invece, alla nostra richiesta, Aler risponde che non possono creare un precedente, quindi non intendono cambiare l’immobile con un altro locale agibile e ci invitano a tentare con il prossimo bando. Non ci resta che rinunciare all’immobile, per il quale abbiamo investito soldi che ovviamente non verranno restituiti, e cercare altrove una soluzione idonea alla nostra mission.
A chi interessa davvero il bene del prossimo?
A questo punto siamo in un tunnel cieco. I pazienti, che attendono da mesi di ritrovare i loro infermieri e medici nelle case popolari, rimarranno delusi; mentre la nostra associazione rischia di chiudere a causa delle spese sostenute che andranno perse e della mancanza di locali idonei per svolgere un’attività di prima assistenza agli abitanti delle case popolari. La rabbia è tanta anche perché mi chiedo: «È normale mettere a bando locali non agibili da destinare ad associazioni di volontariato che cercano di aiutare il prossimo?».