giovedì, Aprile 24, 2025
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La Denuncia: Ali di Leonardo vince il bando ALER, ma il locale è inagibile

La nostra denuncia questa settimana riguarda Ali di Leonardo ODV, associazione di infermieri e medici che assiste gli indigenti delle case popolari. Vince il bando Aler ma il locale assegnato è inagibile. Costretta a rinunciare, perde quanto già versato e rischia di chiudere

ALI DI LEONARDO ODV è un’associazione di volontariato da me fondata nel dicembre del 2022. La nostra missione è di aiutare e fornire assistenza a persone indigenti che non hanno accesso alle cure di base. L’associazione è composta da infermieri, medici, OSS, volontari.

La mission di Ali di Leonardo

Questo  scopo ci porta da alcuni anni a ricercare un locale inserito nel contesto delle case popolari di Milano per entrare nelle realtà difficili, dove si vive e si respira il vero disagio sociale. Nell’estate del 2024, dopo aver maturato esperienza ospiti di altre associazioni, finalmente riusciamo a vincere un bando ALER per sole associazioni. Questo comporta tanta burocrazia, pratiche bancarie e impegno economico, ma non ci fermiamo perché il nostro scopo è superiore ad ogni difficoltà oggettiva. Ci sono diverse lungaggini, ma alla fine riusciamo a firmare il contratto di locazione per un immobile di 52 mq in zona Calvairate a prezzo calmierato.

Adeguamento catastale o locali inagibili?

Non riusciamo a visionare l’immobile prima della firma perché ALER fissa una data e un orario in cui non possiamo presentarci a causa di impegni lavorativi. Ci fidiamo di quello che viene riportato nel bando che cita testuali parole: “i locali sono idonei, necessitano solo di  un adeguamento catastale”. Quindi solo dopo la firma abbiamo visionato  l’immobile. Con amara sorpresa, il locale è inagibile. Tutto deve essere rifatto. Anche in questo caso non ci abbattiamo. Siamo convinti di poter superare ogni ostacolo sostenuti da uno scopo nobile.

Tutto da rifare

Non è proprio così perché dopo aver fatto visionare il locale a ditte di ristrutturazione, entrambe ci riferiscono che i lavori da fare sono numerosi: impianto elettrico, tubature e impianto idrico, sanitari, pavimento, porte, piastrelle, più certificazioni e adeguamento catastale. Il tutto per la modica cifra di circa 30.000 euro. Subito mettiamo una porta blindata (1600 euro) perché non presente e sosteniamo 800 euro di spese fideiussorie e 450 euro di pratiche bancarie.

Per Ali di Leonardo oltre al danno la beffa

Non appena i tecnici iniziano i lavoro si rendono conto che il danno è ancora più grande di quanto preventivato. Quindi contattiamo ALER per mostrare il nostro disappunto, tutto documentato, ed avere un altro immobile. Questa volta agibile e idoneo per iniziare un’attività di assistenza sanitaria gratuita agli abitanti delle case popolari. In un periodo storico in cui non ci sono infermieri e medici di base,  crediamo che prestare la nostra opera gratuitamente, sia un’iniziativa utile a tutto il sistema sanitario italiano, quindi confidiamo di ottenere un altro immobile adeguato all’uso di destinazione. Invece, alla nostra richiesta, Aler risponde che non possono creare un precedente, quindi non intendono cambiare l’immobile con un altro locale agibile e ci invitano a tentare con il prossimo bando. Non ci resta che rinunciare all’immobile, per il quale abbiamo investito soldi che ovviamente non verranno restituiti, e cercare altrove una soluzione idonea alla nostra mission.

A chi interessa davvero il bene del prossimo?

A questo punto siamo in un tunnel cieco. I pazienti, che attendono da mesi di ritrovare i loro infermieri e medici nelle case popolari, rimarranno delusi; mentre  la nostra associazione rischia di chiudere a causa delle spese sostenute che andranno perse e della mancanza di locali idonei per svolgere un’attività di prima assistenza agli abitanti delle case popolari. La rabbia è tanta anche perché mi chiedo:  «È normale mettere a bando locali non agibili da destinare ad associazioni di volontariato che cercano di aiutare il prossimo?».

Gabriella Scrimieri
Gabriella Scrimieri
Direttore Editoriale del Giornale Online Quotidiano della Salute.Una passione nata per caso, affrontando, vivendo e osservando realtà che valeva la pena raccontare. Attraversando corridoi di ospedali da nord a sud del paese, case popolari, quartieri di lusso, interfacciandomi con diverse etnie e con le loro storie di vita, nasce l’ispirazione e il confronto. La sanità italiana e il grande cambiamento in atto. Il sociale che incontra i bisogni di salute dei cittadini, il disagio socio-economico, le cure mancate. Le patologie rare che vogliono farsi conoscere. I familiari o caregiver di persone spesso lasciate sole con la propria malattia. Le istituzioni con le novità legislative, le associazioni leva portante e aiuto costante dei cittadini. A tal proposito ho scritto un libro autobiografico “Sono solo Un’infermiera”, in cui attraverso la mia esperienza di vita e professionale racconto il valore della professione infermieristica e le fatiche a emergere come “professionisti dell’assistenza in Italia”.Editrice, Scrittrice, Infermiera e Manager Sanitaria.Amante della storia e della politica italiana e internazionale. Da più di 23 anni mi occupo di Management sanitario a diversi livelli. Ho conseguito la Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche. Successivamente un Master universitario di II livello in “Health Service Management” presso l’Università degli studi di Siena. Oggi studio Scienze Politiche, con l’obiettivo di approfondire tematiche di mio interesse personale, ma anche “per puro amore della cultura”.Il mio motto: “Non lasciare il mondo come lo hai trovato!”
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